A quanto pare se siete soliti passare le notti in stato d'agitazione oppure in completa assenza di sonno, la colpa potrebbe essere del tablet o dello smartphone che vi siete portati a letto, giusto per controllare le ultime e-mail della giornata, dare un'occhiata alla "timeline" e agli amici di Twitter e Facebook, oppure leggere il libro del momento, perché la luce artificiale dello schermo sembra mandare in tilt il ritmo circadiano del nostro corpo molto più di quanto non faccia la luce elettrica in generale, aumentando così il rischio di patologie legate alla mancanza di sonno quali obesità, malattie cardiache, ictus e depressione. O almeno questo è quanto ha fatto sapere il professor Charles Czeisler del Brigham and Women's Hospital di Boston, (conosciuto anche con la sigla BWH), in un articolo pubblicato sulla rivista Nature, nel quale viene sottolineato come la moderna tecnologia abbia ormai completamente alterato il nostro ciclo naturale sonno/veglia, spingendoci ad addormentarci sempre più tardi ed a far ricorso a dosi sempre più massicce di caffeina il mattino successivo per farci alzare dal letto. Infatti al riguardo ha scritto: «Malauguratamente, considerando anche la facilità con cui è possibile oggi procurarsi un dispositivo elettronico con monitor a LED in grado di emettere fasci di luce blu e blu-verdi che aumentano la sensibilità dell'occhio, il numero di persone che non riesce a dormire in modo adeguato e sufficiente è destinato ad aumentare, come conferma anche un recente studio USA che, paragonando le ore di sonno attuali a quelle di mezzo secolo fa, ha stimato che se 50 anni fa solo il 3% degli adulti riposava meno di sei ore a notte, adesso la percentuale è salita al 30% per gli impiegati ed al 44% per i lavoratori notturni. E la privazione forzata del sonno ha poi inevitabili ripercussioni sulla stato di salute generale dell'individuo, visto che è stato dimostrato che chi dorme meno di cinque ore a notte ha un rischio di mortalità del 15% superiore a quanti, invece, riposano bene e più a lungo». Dunque ad essere sotto accusa sono le luci artificiali blu prodotte dagli schermi di Pc, tablet, smartphone, (e perfino alcuni tipi di Tv), che inibiscono quei neuroni del cervello il cui scopo è quello di facilitare il sonno ed influenzare il rilascio naturale della melatonina, allertando invece quelli dell'attenzione. E da qui è nata, infine, la proposta dello stesso Charles Czeisler di rimpiazzarle con tonalità rosse oppure arancio, che interferiscono meno con il ciclo naturale sonno/veglia; anche se il consiglio migliore, (ed anche quello meno ascoltato), resta, comunque, quello di spegnere qualunque dispositivo elettronico prima di infilarsi nel letto.
A quanto pare se siete soliti passare le notti in stato d'agitazione oppure in completa assenza di sonno, la colpa potrebbe essere del tablet o dello smartphone che vi siete portati a letto, giusto per controllare le ultime e-mail della giornata, dare un'occhiata alla "timeline" e agli amici di Twitter e Facebook, oppure leggere il libro del momento, perché la luce artificiale dello schermo sembra mandare in tilt il ritmo circadiano del nostro corpo molto più di quanto non faccia la luce elettrica in generale, aumentando così il rischio di patologie legate alla mancanza di sonno quali obesità, malattie cardiache, ictus e depressione. O almeno questo è quanto ha fatto sapere il professor Charles Czeisler del Brigham and Women's Hospital di Boston, (conosciuto anche con la sigla BWH), in un articolo pubblicato sulla rivista Nature, nel quale viene sottolineato come la moderna tecnologia abbia ormai completamente alterato il nostro ciclo naturale sonno/veglia, spingendoci ad addormentarci sempre più tardi ed a far ricorso a dosi sempre più massicce di caffeina il mattino successivo per farci alzare dal letto. Infatti al riguardo ha scritto: «Malauguratamente, considerando anche la facilità con cui è possibile oggi procurarsi un dispositivo elettronico con monitor a LED in grado di emettere fasci di luce blu e blu-verdi che aumentano la sensibilità dell'occhio, il numero di persone che non riesce a dormire in modo adeguato e sufficiente è destinato ad aumentare, come conferma anche un recente studio USA che, paragonando le ore di sonno attuali a quelle di mezzo secolo fa, ha stimato che se 50 anni fa solo il 3% degli adulti riposava meno di sei ore a notte, adesso la percentuale è salita al 30% per gli impiegati ed al 44% per i lavoratori notturni. E la privazione forzata del sonno ha poi inevitabili ripercussioni sulla stato di salute generale dell'individuo, visto che è stato dimostrato che chi dorme meno di cinque ore a notte ha un rischio di mortalità del 15% superiore a quanti, invece, riposano bene e più a lungo». Dunque ad essere sotto accusa sono le luci artificiali blu prodotte dagli schermi di Pc, tablet, smartphone, (e perfino alcuni tipi di Tv), che inibiscono quei neuroni del cervello il cui scopo è quello di facilitare il sonno ed influenzare il rilascio naturale della melatonina, allertando invece quelli dell'attenzione. E da qui è nata, infine, la proposta dello stesso Charles Czeisler di rimpiazzarle con tonalità rosse oppure arancio, che interferiscono meno con il ciclo naturale sonno/veglia; anche se il consiglio migliore, (ed anche quello meno ascoltato), resta, comunque, quello di spegnere qualunque dispositivo elettronico prima di infilarsi nel letto.
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