Dimostrato che la dieta mediterranea può prevenire e combattere l'acne.


A quanto pare per combattere l'acne è necessario un regime alimentare adeguato. A dirlo è stato un recente studio condotto da un team della Facoltà di Farmacia e Medicina dell'Ospedale Polo Pontino di Terracina dell'Università la Sapienza di Roma che ha analizzato il legame fra disturbi a carico della pelle ed alimentazione. In pratica, secondo lo studio in questione, al di là della predisposizione genetica individuale e dei vari scompensi ormonali, l'acne è spesso favorita dalla cattiva alimentazione quotidiana. In sostanza ad essere fondamentale è l'apporto glicemico, che causa un aumento della secrezione delle ghiandole sebacee, e quindi di sebo; vale a dire la causa scatenante del suddetto disturbo. Ed in tal senso pare che l'adozione della cosiddetta "dieta mediterranea" sia una scelta auspicabile perché prodotti come olio di oliva, ortaggi, legumi e frutta svolgono un'azione protettiva nei confronti della pelle e di prevenzione nei confronti dell'acne. Al riguardo Giuseppe La Torre, docente al Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive dell'Università la Sapienza, ha spiegato: "Questo tipo di alimentazione è considerata un modello da seguire per un corretto stile di vita, ed i suoi benefici per la salute della pelle si aggiungono a quelli per la diminuzione delle malattie cardiovascolari, dell'incidenza del cancro, del cosiddetto "colesterolo cattivo" e della sindrome metabolica". Inoltre, sempre secondo i ricercatori, per prevenire l'acne sarebbe importante limitare in particolar modo il consumo di latte, dal momento che più di tre bicchieri alla settimana aumentano dell'80% il rischio di comparsa di acne moderata/grave. In tal proposito Luigi Naldi, presidente del Centro Studi GISED, (acronimo di Gruppo Italiano Studi Epidemiologici in Dermatologia), ha dichiarato: "L'associazione si ha soprattutto con il latte scremato o parzialmente scremato. Infatti nel latte si trovano proteine come l'alfa-lattoalbumina, con caratteristiche simili agli androgeni, e la somatomedina, che induce la produzione di sebo: quando al prodotto vengono tolti i grassi aumenta la quota relativa di proteine presenti, a parità di quantità, e questo rende il latte sgrassato più "pericoloso". Analogamente, scremare il latte accresce la quantità relativa di zuccheri, e questi a loro volta favoriscono la produzione di somatomedina da parte del nostro organismo". Invece, contrariamente a quanto si dice, sembra che non esista alcuna correlazione fra consumo di cioccolata e/o patatine fritte e la comparsa dell'acne; mentre sono stati dimostrati gli evidenti effetti benefici prodotti dal consumo di pesce, che ridurrebbe di circa il 30% la probabilità di sviluppare questo disturbo. Al riguardo Luigi Naldi ha infine concluso spiegando: "È possibile che i "grassi buoni" del pesce aiutino a riequilibrare i fattori infiammatori. Di certo la dieta influenza l'acne, malattia tipica dei Paesi occidentali, sedentari e sovrappeso: acquisire buone abitudini serve perciò a scongiurare che i piccoli brufoli, (che ineluttabilmente, o quasi, accompagnano il "boom ormonale" dell'adolescenza), si trasformino in pustole e/o cisti sebacee più difficili da mandar via. Tuttavia se i brufoli si infiammano non bisognerebbe insistere con il "fai da te", ma di sicuro chiedere consiglio ad un buon dermatologo".

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