A quanto pare l'allarme lanciato lo scorso Sabato dal Ministero della Sanità per una partita di pesto con probabili tracce di botulino non è servito a scongiurare del tutto un'intossicazione di massa. Infatti, nonostante la ditta produttrice, (ovvero la Bruzzone e Ferrari di Genova), abbia immediatamente provveduto a far ritirare i vasetti incriminati dai vari punti vendita, (si parla di un carico comprendente 14.872 confezioni distribuite in Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Valle d'Aosta), in questi giorni si sono ugualmente verificati diversi casi d'intossicazione alimentare dovuti all'ingerimento del pesto in questione, (secondo gli esperti, i casi sono destinati ad aumentare). E dunque l'inchiesta rimane ancora aperta e nelle prossime ore il procuratore aggiunto Vincenzo Scolastico dovrebbe aprire un fascicolo su quanto accaduto, anche se il tutto dipende dai tempi in cui i carabinieri del NAS e gli ispettori dell'ASL consegneranno la relazione su quanto accaduto e sull'ispezione avvenuta nella mattinata di ieri, (Lunedì 22 Luglio), all'interno della "Bruzzone e Ferrari". Infatti i militari hanno controllato tutta la filiera della produzione e raccolto campioni di prodotto che nelle prossime ore saranno inviati ad alcuni laboratori. In ogni caso per il momento il reato ipotizzato è di "lesioni personali colpose"; mentre, una volta aperto, il fascicolo sarà affidato al pubblico ministero Stefano Puppo. Comunque sia delle 10 persone ricoverate negli ospedali genovesi, (per la precisione: quattro all'Ospedale Galliera; quattro all'Ospedale San Martino, uno all'Ospedale Villa Scassi ed un bambino all'Ospedale Pediatrico Gaslini), per sospetta intossicazione da botulino, appunto, dopo aver mangiato pesto prodotto dall'azienda in questione, 8 sono state dimesse, mentre due restano sotto osservazione. Invece sono state oltre 100 le persone visitate perché hanno riferito di aver consumato il "pesto al botulino", ma che poi sono state dimesse. Ad ogni modo i campioni di sangue, urine, feci e del pesto stesso sono attualmente state inviate al Ministero della Salute, (a Roma), per le dovute analisi. Comunque in merito ai pazienti ricoverati Paolo Cremonesi, responsabile dell'Ospedale Galliera, ha spiegato: "Si è trattato di un trattamento precauzionale ed a breve lasceranno l'ospedale". Ed anche Paolo Moscatelli, primario dell'Ospedale San Martino, ha dichiarato: "L'auspicio è di dimettere i pazienti nelle prossime ore". Mentre per quanto riguarda l'unico paziente ricoverato all'Ospedale Villa Scassi, il responsabile Luca Berlinghieri ha fatto sapere: "Aveva una dermatite e diceva di aver mangiato pesto; lo abbiamo controllato ma i risultati sono negativi". Fortunatamente sta meglio anche il bambino sotto osservazione all'Ospedale Pediatrico Gaslini che sarà dimesso nelle prossime ore senza alcuna conseguenza. Al riguardo Paolo Cremonesi ha proseguito dichiarando: "Per fortuna la ditta genovese ha dato l'allarme in tempo. Altrimenti l'intossicazione sarebbe stata ben più estesa". Per di più in merito alla vicenda dal centralino del 118 hanno fatto sapere: "In molti casi si trattava di semplici richieste di informazioni, ma ci sono state anche persone che dicevano di sentirsi poco bene dopo aver mangiato il pesto e così abbiamo provveduto a inviare i nostri mezzi". Comunque sia sin da subito tutte le strutture sanitarie della Regione Liguria sono state attivate; infatti l'assessore regionale alla Salute, Claudio Montaldo, ha spiegato: "Dal primo momento, stiamo seguendo con la massima attenzione questo possibile rischio botulino emerso dalle procedure di autocontrollo su una partita di pesto distribuita in Piemonte. Le procedure sono state eseguite dalla stessa ditta produttrice Bruzzone e Ferrari di Genova-Prà, alla quale va il nostro apprezzamento per aver provveduto, insieme con gli operatori sanitari, a ritirare immediatamente il prodotto dal mercato che appartiene al lotto 13 G03 con scadenza 9 agosto 2013". Mentre la Coldiretti ha, infine, fatto sapere: "Con l'annuncio della sospetta presenza di botulino in pesto genovese lanciato dal Ministero della Salute aumentano gli allarmi alimentari in Italia che nel primo semestre dell'anno sono stati ben 268 con una tendenza all'aumento rispetto al 2012 quando erano stati pari complessivamente a 517 i casi rilevati nell'intero anno".
A quanto pare l'allarme lanciato lo scorso Sabato dal Ministero della Sanità per una partita di pesto con probabili tracce di botulino non è servito a scongiurare del tutto un'intossicazione di massa. Infatti, nonostante la ditta produttrice, (ovvero la Bruzzone e Ferrari di Genova), abbia immediatamente provveduto a far ritirare i vasetti incriminati dai vari punti vendita, (si parla di un carico comprendente 14.872 confezioni distribuite in Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Valle d'Aosta), in questi giorni si sono ugualmente verificati diversi casi d'intossicazione alimentare dovuti all'ingerimento del pesto in questione, (secondo gli esperti, i casi sono destinati ad aumentare). E dunque l'inchiesta rimane ancora aperta e nelle prossime ore il procuratore aggiunto Vincenzo Scolastico dovrebbe aprire un fascicolo su quanto accaduto, anche se il tutto dipende dai tempi in cui i carabinieri del NAS e gli ispettori dell'ASL consegneranno la relazione su quanto accaduto e sull'ispezione avvenuta nella mattinata di ieri, (Lunedì 22 Luglio), all'interno della "Bruzzone e Ferrari". Infatti i militari hanno controllato tutta la filiera della produzione e raccolto campioni di prodotto che nelle prossime ore saranno inviati ad alcuni laboratori. In ogni caso per il momento il reato ipotizzato è di "lesioni personali colpose"; mentre, una volta aperto, il fascicolo sarà affidato al pubblico ministero Stefano Puppo. Comunque sia delle 10 persone ricoverate negli ospedali genovesi, (per la precisione: quattro all'Ospedale Galliera; quattro all'Ospedale San Martino, uno all'Ospedale Villa Scassi ed un bambino all'Ospedale Pediatrico Gaslini), per sospetta intossicazione da botulino, appunto, dopo aver mangiato pesto prodotto dall'azienda in questione, 8 sono state dimesse, mentre due restano sotto osservazione. Invece sono state oltre 100 le persone visitate perché hanno riferito di aver consumato il "pesto al botulino", ma che poi sono state dimesse. Ad ogni modo i campioni di sangue, urine, feci e del pesto stesso sono attualmente state inviate al Ministero della Salute, (a Roma), per le dovute analisi. Comunque in merito ai pazienti ricoverati Paolo Cremonesi, responsabile dell'Ospedale Galliera, ha spiegato: "Si è trattato di un trattamento precauzionale ed a breve lasceranno l'ospedale". Ed anche Paolo Moscatelli, primario dell'Ospedale San Martino, ha dichiarato: "L'auspicio è di dimettere i pazienti nelle prossime ore". Mentre per quanto riguarda l'unico paziente ricoverato all'Ospedale Villa Scassi, il responsabile Luca Berlinghieri ha fatto sapere: "Aveva una dermatite e diceva di aver mangiato pesto; lo abbiamo controllato ma i risultati sono negativi". Fortunatamente sta meglio anche il bambino sotto osservazione all'Ospedale Pediatrico Gaslini che sarà dimesso nelle prossime ore senza alcuna conseguenza. Al riguardo Paolo Cremonesi ha proseguito dichiarando: "Per fortuna la ditta genovese ha dato l'allarme in tempo. Altrimenti l'intossicazione sarebbe stata ben più estesa". Per di più in merito alla vicenda dal centralino del 118 hanno fatto sapere: "In molti casi si trattava di semplici richieste di informazioni, ma ci sono state anche persone che dicevano di sentirsi poco bene dopo aver mangiato il pesto e così abbiamo provveduto a inviare i nostri mezzi". Comunque sia sin da subito tutte le strutture sanitarie della Regione Liguria sono state attivate; infatti l'assessore regionale alla Salute, Claudio Montaldo, ha spiegato: "Dal primo momento, stiamo seguendo con la massima attenzione questo possibile rischio botulino emerso dalle procedure di autocontrollo su una partita di pesto distribuita in Piemonte. Le procedure sono state eseguite dalla stessa ditta produttrice Bruzzone e Ferrari di Genova-Prà, alla quale va il nostro apprezzamento per aver provveduto, insieme con gli operatori sanitari, a ritirare immediatamente il prodotto dal mercato che appartiene al lotto 13 G03 con scadenza 9 agosto 2013". Mentre la Coldiretti ha, infine, fatto sapere: "Con l'annuncio della sospetta presenza di botulino in pesto genovese lanciato dal Ministero della Salute aumentano gli allarmi alimentari in Italia che nel primo semestre dell'anno sono stati ben 268 con una tendenza all'aumento rispetto al 2012 quando erano stati pari complessivamente a 517 i casi rilevati nell'intero anno".
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