Di recente un team internazionale di ricercatori ha realizzato le prime lenti a contatto al mondo in grado di effettuare uno zoom di 2.8x e quindi migliorare la vista delle persone colpite da determinate patologie, come la degenerazione maculare, ovvero la prima causa nel mondo occidentale di ipovisione nelle persone di età superiore ai 55 anni. In pratica queste particolari lenti a contatto telescopiche, create dai ricercatori dello Swiss Federal Institute of Technology di Losanna, (noto anche come École Polytechnique Fédérale de Lausanne o semplicemente con la sigla EPFL), e dell'Università della California a San Diego, (nota anche con la sigla UCSD), hanno una geometria a riflessione multipla e sono dotate di un filtro polarizzatore, per questo motivo, chi le indossa deve usare un paio di occhiali simili a quelli realizzati da Samsung per le proprie Tv 3D. Ad ogni modo il progetto è stato finanziato dalla Defense Advanced Research Projects Agency, (più comunemente nota con la sigla DARPA), quindi non è da escludere un futuro impiego anche in ambito militare. Comunque sia queste lenti sono realizzate in materiale plastico, (ovvero in polimetilmetacrilato o PMMA, un polimero impermeabile ai gas), e hanno un diametro di 8 millimetri ed uno spessore di 1 millimetro al centro e di 1,17 millimetri ai lati. Inoltre ci sono due differenti regioni o percorsi ottici indipendenti: al centro della lente la luce passa normalmente, garantendo una visione non "zoomata", mentre ai lati sono presenti dei riflettori asferici che funzionano come una sorta di telescopio, appunto, con ingrandimento 2.8x. Oltretutto la luce viene riflessa ben quattro volte all'interno della lente e colpisce le estremità della retina, e per ottenere la corretta riflessione della luce, i ricercatori hanno integrato nelle lenti dei micro specchi in alluminio che correggono anche le aberrazioni cromatiche. Invece il passaggio tra la visione normale a quella visione telescopica, (e viceversa), viene effettuato mediante un filtro polarizzatore posizionato davanti alla regione centrale della lente. Ed è proprio per questo motivo che, come già anticipato, bisogna indossare un paio di occhiali 3D attivi, (in sostanza si tratta di una versione modificata dei Samsung SSG-3100GB), grazie ai quali il soggetto può, appunto, passare facilmente dalla visione normale a quella a 2.8x. Tuttavia prima che le lenti in questione possano fare il loro debutto sul mercato, sarà necessario che i ricercatori risolvano i problemi di diffrazione e sostituiscano il polimero PMMA con il polimero RGP, vale a dire lo stesso utilizzato nelle tradizionali lenti a contatto, il quale è permeabile ai gas.
Di seguito un'immagine di queste lenti a contatto:
...ed un'immagine che mostra come funzionano:
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