A quanto pare la causa scatenante dell'artrosi sarebbe lo zinco; o almeno questa è l'ipotesi di alcuni ricercatori coreani, verificata per il momento su modello animale tramite un esperimento, che ha permesso loro di trovare alcune conferme, e che fa ben sperare in nuove cure per la malattia in questione, considerata una delle principali cause di disabilità e caratterizzata dalla distruzione della cartilagine delle articolazioni, con conseguente dolore, (in quanto le ossa vengono direttamente in contatto senza la protezione del cuscinetto cartilagineo), gonfiore, rigidità ed, a lungo andare, deformazioni. Tuttavia ancora non si conoscono perfettamente i meccanismi che la provocano e le terapie attualmente a disposizione sono solo sintomatiche, (ovvero agiscono sull'infiammazione e sul dolore causati dalla malattia), ma non sono in grado di incidere sulla causa. Al riguardo Jang-Soo Chun del Gwangju Institute of Science and Technology, (noto anche con la sigla GIST), primo autore del suddetto studio pubblicato dalla rivista Cell, ha spiegato: "La distruzione della cartilagine è determinata da certe proteine, (i cosiddetti enzimi che degradano la matrice), prodotte dalle cellule della cartilagine stessa. Per essere più chiari: la cartilagine è formata dalla cosiddetta matrice extracellulare, una specie di sostanza amorfa in cui vivono le cellule cartilaginee vere e proprie. Sono quest'ultime, appunto, a produrre gli enzimi che distruggono la matrice. Con la complicità, secondo noi, dello zinco". Infatti, come già anticipato, i ricercatori coreani hanno deciso di focalizzare maggiormente le loro ricerche proprio su questo tipo di metallo, (assorbito per mezzo degli alimenti), ed hanno scoperto che nei topi da laboratorio affetti da questa malattia vi era una quantità esageratamente elevata di una particolare proteina, chiamata Zip8, la quale si trova nella membrana cellulare delle cellule cartilaginee ed ha lo scopo di trasportare lo zinco all'interno delle cellule stesse. E dunque, secondo i ricercatori, sarebbe un'eccessiva presenta proprio di questa proteina a far accumulare quantità abnormi dello zinco nelle cellule, il quale, da parte sua, attiva un'altra proteina chiamata MTF1, (acronimo di Metal-regulatory Transcription Factor 1), che a sua volta fa aumentare gli enzimi responzabili della graduale distruzione della cartilagine. Insomma ricapitolando si tratterebbe di una sorta di reazione a catena che vede un abnorme aumento della proteina Zip8 nei pazienti affetti da artrosi, che causa un eccesso di zinco nelle cellule cartilaginee e di conseguenza un'aumentata produzione di MTF1, che a sua volta provoca un deterioramento della cartilagine. In tal proposito Jang-Soo Chun ha, infine, concluso dichiarando: "I nostri studi suggeriscono che l'eliminazione locale dello zinco con farmaci che inibiscono la proteina Zip8 o la proteina MTF1 potrebbe rappresentare una soluzione terapeutica per questa malattia così debilitante".
A quanto pare la causa scatenante dell'artrosi sarebbe lo zinco; o almeno questa è l'ipotesi di alcuni ricercatori coreani, verificata per il momento su modello animale tramite un esperimento, che ha permesso loro di trovare alcune conferme, e che fa ben sperare in nuove cure per la malattia in questione, considerata una delle principali cause di disabilità e caratterizzata dalla distruzione della cartilagine delle articolazioni, con conseguente dolore, (in quanto le ossa vengono direttamente in contatto senza la protezione del cuscinetto cartilagineo), gonfiore, rigidità ed, a lungo andare, deformazioni. Tuttavia ancora non si conoscono perfettamente i meccanismi che la provocano e le terapie attualmente a disposizione sono solo sintomatiche, (ovvero agiscono sull'infiammazione e sul dolore causati dalla malattia), ma non sono in grado di incidere sulla causa. Al riguardo Jang-Soo Chun del Gwangju Institute of Science and Technology, (noto anche con la sigla GIST), primo autore del suddetto studio pubblicato dalla rivista Cell, ha spiegato: "La distruzione della cartilagine è determinata da certe proteine, (i cosiddetti enzimi che degradano la matrice), prodotte dalle cellule della cartilagine stessa. Per essere più chiari: la cartilagine è formata dalla cosiddetta matrice extracellulare, una specie di sostanza amorfa in cui vivono le cellule cartilaginee vere e proprie. Sono quest'ultime, appunto, a produrre gli enzimi che distruggono la matrice. Con la complicità, secondo noi, dello zinco". Infatti, come già anticipato, i ricercatori coreani hanno deciso di focalizzare maggiormente le loro ricerche proprio su questo tipo di metallo, (assorbito per mezzo degli alimenti), ed hanno scoperto che nei topi da laboratorio affetti da questa malattia vi era una quantità esageratamente elevata di una particolare proteina, chiamata Zip8, la quale si trova nella membrana cellulare delle cellule cartilaginee ed ha lo scopo di trasportare lo zinco all'interno delle cellule stesse. E dunque, secondo i ricercatori, sarebbe un'eccessiva presenta proprio di questa proteina a far accumulare quantità abnormi dello zinco nelle cellule, il quale, da parte sua, attiva un'altra proteina chiamata MTF1, (acronimo di Metal-regulatory Transcription Factor 1), che a sua volta fa aumentare gli enzimi responzabili della graduale distruzione della cartilagine. Insomma ricapitolando si tratterebbe di una sorta di reazione a catena che vede un abnorme aumento della proteina Zip8 nei pazienti affetti da artrosi, che causa un eccesso di zinco nelle cellule cartilaginee e di conseguenza un'aumentata produzione di MTF1, che a sua volta provoca un deterioramento della cartilagine. In tal proposito Jang-Soo Chun ha, infine, concluso dichiarando: "I nostri studi suggeriscono che l'eliminazione locale dello zinco con farmaci che inibiscono la proteina Zip8 o la proteina MTF1 potrebbe rappresentare una soluzione terapeutica per questa malattia così debilitante".
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