Le recenti statistiche ILSA, (sigla che indica l'Italian Longitudinal Study on Aging, dell'Università degli Studi di Padova), non sono particolarmente confortanti: l'anziano italiano è il più depresso d'Europa; ed in tutto questo ad avere la peggio sono soprattutto le donne oltre i 65 anni, mentre gli uomini sembrano superare meglio le sfide dell'età, in quanto ne soffre solo il 38% . Eppure a quanto pare una via d'uscita esisterebbe; infatti, secondo alcuni ricercatori dell'Università Statale del Michigan, l'utilizzo di Internet potrebbe ridurre la probabilità di depressione almeno del 30%. In pratica la depressione è molto comune tra gli anziani, soprattutto se non hanno un compagno, se non vivono insieme alla propria famiglia, o peggio, se soffrono di alcune forme di disabilità. Per questo un recente studio, pubblicato sul Journal of Gerontology, ha esaminato per 6 anni la vita di migliaia di persone anziane che vivono negli USA, e l'uso di Internet sembra aver giocato un ruolo determinante per ridurre vistosamente il problema. Al riguardo Sheila Cotten, professoressa di telecomunicazioni presso l'Università Statale del Michigan nonché coordinatrice dello studio, ha spiegato: "Questo è un effetto molto forte e tutto questo ha a che fare con le persone anziane che sono in grado di comunicare, di rimanere in contatto con le loro reti sociali, e non sentirsi sole". In sostanza per arrivare a tali conclusioni sono stati analizzati i dati raccolti dall'Health and Retirement Survey, (nota anche con la sigla HRS), ovvero una raccolta di informazioni provenienti da oltre 22.000 americani anziani. In tal proposito Sheila Cotten ha aggiunto: "Questa è una delle più grandi e più complete indagini di questo genere". Ma tuttavia non è il primo che rivela l'importante ruolo che svolte l'utilizzo di Internet nell'aiutare le persone a superare la depressione: la differenza sostanziale di questa nuova ricerca è che si è riusciti ad evidenziare la differenza di umore prima e dopo l'utilizzo di Internet. Inoltre i ricercatori hanno anche tentato di capire se stati depressivi passati possano aver in qualche modo influenzato quelli futuri; tuttavia hanno fatto notare che non tutte le persone sono riuscite ad uscire dalla depressione: alcune sono state male anche collegandosi alla Rete. In ogni caso, secondo la stessa Sheila Cotten, l'uso di Internet riduce comunque lo stato depressivo, anche se perdura in parte quello precedente. Quindi lo studio attuale non ha fatto altro che confermare tutti quelli precedenti che indicavano nella socializzazione via web un valido strumento per migliorare l'umore delle persone che si sentono sole. Al riguardo Sheila Cotten ha proseguito dichiarando: "Questo studio fornisce contributi significativi allo studio dell'uso di Internet e la depressione in anziani e pensionati". Ovviamente la ricercatrice ha voluto precisare che in ogni cosa ci vuole equilibrio, dunque anche nell'utilizzo della tecnologia: un po' può aiutare; troppa può ledere. Perciò la moderazione è la scelta migliore; infatti Sheila Cotten ha, infine, concluso spiegando: "Se ci si siede davanti ad un computer tutto il giorno, ignorando i ruoli che si hanno nella vita e le cose che si devono realizzare come parte della propria quotidianità, allora si può andare incontro ad un impatto negativo su se stessi. Ma se lo si sta usando con moderazione e si stanno facendo le cose che migliorano la propria vita, gli impatti saranno probabilmente positivi in termini di salute e benessere".
Le recenti statistiche ILSA, (sigla che indica l'Italian Longitudinal Study on Aging, dell'Università degli Studi di Padova), non sono particolarmente confortanti: l'anziano italiano è il più depresso d'Europa; ed in tutto questo ad avere la peggio sono soprattutto le donne oltre i 65 anni, mentre gli uomini sembrano superare meglio le sfide dell'età, in quanto ne soffre solo il 38% . Eppure a quanto pare una via d'uscita esisterebbe; infatti, secondo alcuni ricercatori dell'Università Statale del Michigan, l'utilizzo di Internet potrebbe ridurre la probabilità di depressione almeno del 30%. In pratica la depressione è molto comune tra gli anziani, soprattutto se non hanno un compagno, se non vivono insieme alla propria famiglia, o peggio, se soffrono di alcune forme di disabilità. Per questo un recente studio, pubblicato sul Journal of Gerontology, ha esaminato per 6 anni la vita di migliaia di persone anziane che vivono negli USA, e l'uso di Internet sembra aver giocato un ruolo determinante per ridurre vistosamente il problema. Al riguardo Sheila Cotten, professoressa di telecomunicazioni presso l'Università Statale del Michigan nonché coordinatrice dello studio, ha spiegato: "Questo è un effetto molto forte e tutto questo ha a che fare con le persone anziane che sono in grado di comunicare, di rimanere in contatto con le loro reti sociali, e non sentirsi sole". In sostanza per arrivare a tali conclusioni sono stati analizzati i dati raccolti dall'Health and Retirement Survey, (nota anche con la sigla HRS), ovvero una raccolta di informazioni provenienti da oltre 22.000 americani anziani. In tal proposito Sheila Cotten ha aggiunto: "Questa è una delle più grandi e più complete indagini di questo genere". Ma tuttavia non è il primo che rivela l'importante ruolo che svolte l'utilizzo di Internet nell'aiutare le persone a superare la depressione: la differenza sostanziale di questa nuova ricerca è che si è riusciti ad evidenziare la differenza di umore prima e dopo l'utilizzo di Internet. Inoltre i ricercatori hanno anche tentato di capire se stati depressivi passati possano aver in qualche modo influenzato quelli futuri; tuttavia hanno fatto notare che non tutte le persone sono riuscite ad uscire dalla depressione: alcune sono state male anche collegandosi alla Rete. In ogni caso, secondo la stessa Sheila Cotten, l'uso di Internet riduce comunque lo stato depressivo, anche se perdura in parte quello precedente. Quindi lo studio attuale non ha fatto altro che confermare tutti quelli precedenti che indicavano nella socializzazione via web un valido strumento per migliorare l'umore delle persone che si sentono sole. Al riguardo Sheila Cotten ha proseguito dichiarando: "Questo studio fornisce contributi significativi allo studio dell'uso di Internet e la depressione in anziani e pensionati". Ovviamente la ricercatrice ha voluto precisare che in ogni cosa ci vuole equilibrio, dunque anche nell'utilizzo della tecnologia: un po' può aiutare; troppa può ledere. Perciò la moderazione è la scelta migliore; infatti Sheila Cotten ha, infine, concluso spiegando: "Se ci si siede davanti ad un computer tutto il giorno, ignorando i ruoli che si hanno nella vita e le cose che si devono realizzare come parte della propria quotidianità, allora si può andare incontro ad un impatto negativo su se stessi. Ma se lo si sta usando con moderazione e si stanno facendo le cose che migliorano la propria vita, gli impatti saranno probabilmente positivi in termini di salute e benessere".
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