Si presenta come un cerotto sottile e flessibile, eppure si tratta di un dispositivo indossabile in grado di convertire il calore corporeo in elettricità; caratteristica che potrebbe aggiungere la possibilità che, un domani, i dispositivi elettronici possano mantenere più a lungo la carica rispetto alle batterie degli attuali congegni tecnologici. Tra l'altro non è la prima volta che dispositivi di questo genere vengono sviluppati, ma tuttavia quelli creati di recente da un team del Korea Advanced Institute of Science and Technology, (noto anche con la sigla KAIST), diretto da Byung Jin Cho, professore d'ingegneria elettronica del Nano IC Technology Lab, combinano caratteristiche capaci di massimizzare l'energia, pur rimanendo sottili e flessibili; entrambi requisiti necessari per un dispositivo destinato ad essere fissato sulla pelle. Infatti il dispositivo in questione è costituito da fibre di vetro intrecciate fino a formare una sorta di foglio, appunto, in grado di convertire il calore in elettricità, sfruttando la differenza di temperatura tra la pelle di una persona e l'aria circostante, che poi viene trattenuta sul tessuto termoelettrico su cui è stampato serigraficamente il cerotto: si tratta di un tessuto fatto di vetro e molto più leggero di altri materiali, come la ceramica e l'alluminio, che tradizionalmente vengono impiegati in questi casi. In pratica basta indossarlo per iniziare a produrre energia e, visto che si basa sul calore, più ci si muove e più si ricaricano gli accessori. Così durante la corsa o quando fa molto caldo il corpo si trasforma in una sorta di piccole centrali termoelettriche. Ad ogni modo, considerando che attualmente l'industria delle cosiddette "tecnologie indossabili" è alla ricerca di una batteria che possa notevolmente prolungare l'autonomia dei dispositivi. Infatti per il momento è difficile, se non impossibile, realizzare un sofisticato device mobile in grado di funzionare adeguatamente ed in modo prolungato anche quando la sua batteria sta per esaurire la propria carica. Di conseguenza possibili sviluppi di questo innovativo cerotto potrebbero in futuro ridurre la dipendenza dei dispositivi dalle batterie, se non eliminarle del tutto. Ad esempio potrebbe essere inserito nel cinturino di braccialetti e/o smartwatch, trasformandoli in questo modo in oggetti autonomi, che non hanno bisogno di essere ricaricati. In tal proposito il team di ricercatori del KAIST ha pubblicato un comunicato, nel quale hanno spiegato che tale tecnologia potrebbe essere utilizzata anche per catturare il calore sprecato dalle automobili, dalle fabbriche, e persino dagli aerei e dalle barche, riciclandolo in energia nuova. Tuttavia la sperimentazione è ancora ai primi passi ed ora si dovrà trovare un metodo per rendere l'idea economicamente sostenibile, fare test di durata e di fattibilità ma comunque sembra proprio che il tempo della tecnologia indossabile autonoma sia dietro l'angolo.
Di seguito alcune immagini:
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