Scoperto un oceano d'acqua nel sottosuolo di Encelado.


A quanto pare su Encelado, la piccola luna ghiacciata di Saturno, si nasconderebbe un'estesa riserva di acqua sotterranea: una sorta di oceano d'acqua allo stato liquido, probabilmente calda e con un fondale roccioso, dove ci potrebbero essere le condizioni ideali per lo sviluppo di un ambiente probiotico. O almeno questo è quanto hanno scoperto in questi giorni alcuni ricercatori dell'Università la Sapienza di Roma, (in collaborazione con alcuni ricercatori dell'Università di Bologna, del California Institute of Technology, dell'Università della California, Santa Cruz e della Cornell University), i quali aspettavano questa conferma dal 2005, vale a dire quando la sonda Cassini–Huygens scoprì che il suolo ghiacciato di Encedalo, (un satellite naturale di 500 km di diametro), era segnato da enormi solchi bianchi e che dal suo polo sud, esattamente dai cosiddetti "tiger stripes", (in italiano "graffi di tigre", che come enormi tagli solcano la superficie del satellite), fuoriuscivano altissimi getti di polvere di ghiaccio, illuminati debolmente da un Sole e spinti nello spazio ad una velocità di 1.600 km/h da una forza misteriosa. In pratica inizialmente venne ipotizzato che questa "forza misteriosa" potesse essere un bacino d'acqua, (possibilmente calda), situata in profondità; ipotesi che, appunto, è stata confermata adesso grazie al lavoro del suddetto gruppo di ricercatori italiani ed americani, che hanno analizzato la gravità e la topografia di Encedalo, misurate dalla stessa sonda spaziale Cassini–Huygens. In sostanza in passato i ricercatori avevano spiegato che la presenza di questi "geyser spaziali", (del tutto inattesi, vista la bassissima temperatura superficiale del satellite: circa - 180 °C), fosse dovuto alla presenza di acqua allo stato liquido in profondità, tuttavia la reale presenza, l'estensione e la geometria di questa riserva d'acqua sotterranea erano ignote. O almeno così era finora; infatti lo studio in questione, pubblicato sulla rivista Science, ha fornito i dettagli di quello che è risultato un vero e proprio oceano regionale che si trova a circa 30-40 km di profondità sotto la superficie del polo sud di Encedalo. In pratica si tratterebbe di una massa d'acqua molto vasta, pari all'incirca a quella del Lago Superiore, ovvero il secondo lago più grande della Terra con un'area di oltre 82.000 km², (per la precisione 82.414, equivalenti più o meno all'intero nord Italia). Ad ogni modo, come già spiegato, i ricercatori sono arrivati a questi risultati analizzando le forze gravitazionali esercitate da Encelado sulla sonda Cassini–Huygens durante i suoi tre passaggi ravvicinati sopra le calotte polari. Infatti l'osservazione dell'oceano sotterraneo di Encedalo non è stata diretta, ma si è basata su una variante hi-tech del noto Effetto Doppler. In sostanza le grandi antenne di comunicazione sulla Terra hanno registrato un effetto simile nel segnale radio della sonda Cassini–Huygens durante i suoi passaggi ravvicinati su Encedalo: la sonda rallentava ed accelerava di diversi millimetri al secondo durante i sorvoli del polo sud e gli scienziati dalla Terra se ne sono accorti, misurando così l'Effetto Doppler nelle trasmissioni radio. Al riguardo Luciano Iess, del Dipartimento di Ingegneria Meccanica ed Aerospaziale dell'Università La Sapienza di Roma, nonché principale autore della ricerca, ha spiegato: "Le misure assai precise della sonda Cassini–Huygens indicano un'anomalia gravitazionale negativa al polo sud che tuttavia non è così spiccata quanto ci si attenderebbe dalla profonda depressione, rilevata dalla telecamera di bordo. Da qui la conclusione che in profondità debba trovarsi materiale più denso di quello esistente in superficie: acqua liquida, appunto, più densa rispetto al ghiaccio del 7%". E quindi, confrontando le misure gravitazionali con la topografia del satellite, i ricercatori sono arrivati a calcolare le dimensioni della riserva liquida. Tuttavia la presenza di acqua allo stato liquido sul satellite in questione rimane tutt'ora inspiegabile: una possibile causa potrebbe essere l'enorme forza di gravità esercitata da Saturno che avrebbe l'effetto di "muovere" e riscaldare l'oceano sotterraneo con la forza delle maree. Comunque sia questa ricerca, a detta dei ricercatori, è importante anche per un altro motivo, in quanto potrebbe dimostrare che in luoghi del tutto inattesi del Sistema Solare possono esistere ambienti potenzialmente ospitali alla vita. Inoltre pare che il bacino di acqua liquida di Encelado si troverebbe quasi certamente su una base di rocce, (i cosiddetti "silicati"), e non sul ghiaccio, come avverrebbe per gli oceani sotterranei di altre lune del Sistema Solare, come Titano. Tra l'altro i composti di queste rocce potrebbero agire da catalizzatori per reazioni chimiche complesse e sono uno degli elementi chiave per lo sviluppo di un ambiente probiotico. Infatti la presenza di acqua allo stato liquido, la temperatura superiore allo zero, (altamente probabile), e la presenza di silicati probabilmente a diretto contatto, rendono questa grande riserva d'acqua una possibile sede di reazioni chimiche ricche e complesse che, insieme ad una fonte di energia, potrebbero creare le condizioni ideali per lo sviluppo di forme elementari di vita; anche se, infine, questa per il momento rimane soltanto un'ipotesi da confermare o smentire.

Di seguito alcune immagini che mostrano la presenza d'acqua nel sottosuolo di Encelado:

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