Tutti conoscono la capacità di alcune lucertole di guarire da ferite molto estese e farsi ricrescere la coda, ma non tutti sanno che ciò è possibile grazie al gene Wnt, il quale produce una proteina in grado di innescare una reazione a catena: dopo la perdita della coda, questo gene si attiva, producendo la suddetta proteina che a sua volta permette al rettile di riprodurre un numero esponenziale di cellule nuove che vanno, appunto, a formare una nuova coda. Inoltre, nonostante questa capacità si sia persa con il passar del tempo, questo gene è custodito anche nelle cellule dei mammiferi, (uomo compreso), appare coinvolto in molti processi dello sviluppo embrionale e nella stessa riprogrammazione cellulare ed a quanto pare potrebbe essere la chiave per la produzione naturale di cellule staminali umane; insomma un nuovo possibile "elisir di eterna gioventù". O almeno questo è quanto hanno fatto sapere alcuni ricercatori del Centre for Genomic Regulation di Barcellona, (noto anche con la sigla CRG), i quali hanno scoperto che anche le cellule umane possono beneficiare di questa proteina, se correttamente stimolate. In sostanza lo studio in questione, pubblicato sulla rivista Stem Cell Reports e coordinato dall'italiana esperta di staminali Maria Pia Cosma, è partito proprio dal presupposto che il gene Wnt che fa ricrescere la coda alle lucertole è presente anche nell'uomo e può fungere da "interruttore" sul quale agire per riprogrammare in modo efficiente le cellule adulte facendole tornare "bambine" e stimolando in questo modo anche lo sviluppo embrionale. Al riguardo la stessa Maria Pia Cosma ha spiegato: "Abbiamo scoperto che siamo in grado di aumentare l'efficienza del processo di riprogrammazione inibendo la via di Wnt". Così facendo gli sviluppi in campo medico sarebbero molteplici, in quanto un ringiovanimento delle cellule permetterebbe di curare patologie della pelle oppure patologie legate ad apparati ed organi interni. Per di più, sempre secondo gli studiosi spagnoli, in questo modo si potrebbero ottenere delle cellule staminali pluripotenti indotte, (vale a dire le cosiddette "iPS" che nel 2012 sono valse il Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia a John Gurdon e Shinya Yamanaka). Infatti in tal proposito i ricercatori hanno concluso dichiarando: "Inibendo il gene all'inizio del processo ed attivandolo alla fine possiamo aumentare l'efficienza della riprogrammazione cellulare ottenendo un numero più elevato di cellule pluripotenti". Quindi, infine, dalla coda delle lucertole potrebbero arrivare nuove ricerche su cancro, Sclerosi Multipla, Morbo di Parkinson, infarto, danni spinali ed diverse altre malattie.
Tutti conoscono la capacità di alcune lucertole di guarire da ferite molto estese e farsi ricrescere la coda, ma non tutti sanno che ciò è possibile grazie al gene Wnt, il quale produce una proteina in grado di innescare una reazione a catena: dopo la perdita della coda, questo gene si attiva, producendo la suddetta proteina che a sua volta permette al rettile di riprodurre un numero esponenziale di cellule nuove che vanno, appunto, a formare una nuova coda. Inoltre, nonostante questa capacità si sia persa con il passar del tempo, questo gene è custodito anche nelle cellule dei mammiferi, (uomo compreso), appare coinvolto in molti processi dello sviluppo embrionale e nella stessa riprogrammazione cellulare ed a quanto pare potrebbe essere la chiave per la produzione naturale di cellule staminali umane; insomma un nuovo possibile "elisir di eterna gioventù". O almeno questo è quanto hanno fatto sapere alcuni ricercatori del Centre for Genomic Regulation di Barcellona, (noto anche con la sigla CRG), i quali hanno scoperto che anche le cellule umane possono beneficiare di questa proteina, se correttamente stimolate. In sostanza lo studio in questione, pubblicato sulla rivista Stem Cell Reports e coordinato dall'italiana esperta di staminali Maria Pia Cosma, è partito proprio dal presupposto che il gene Wnt che fa ricrescere la coda alle lucertole è presente anche nell'uomo e può fungere da "interruttore" sul quale agire per riprogrammare in modo efficiente le cellule adulte facendole tornare "bambine" e stimolando in questo modo anche lo sviluppo embrionale. Al riguardo la stessa Maria Pia Cosma ha spiegato: "Abbiamo scoperto che siamo in grado di aumentare l'efficienza del processo di riprogrammazione inibendo la via di Wnt". Così facendo gli sviluppi in campo medico sarebbero molteplici, in quanto un ringiovanimento delle cellule permetterebbe di curare patologie della pelle oppure patologie legate ad apparati ed organi interni. Per di più, sempre secondo gli studiosi spagnoli, in questo modo si potrebbero ottenere delle cellule staminali pluripotenti indotte, (vale a dire le cosiddette "iPS" che nel 2012 sono valse il Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia a John Gurdon e Shinya Yamanaka). Infatti in tal proposito i ricercatori hanno concluso dichiarando: "Inibendo il gene all'inizio del processo ed attivandolo alla fine possiamo aumentare l'efficienza della riprogrammazione cellulare ottenendo un numero più elevato di cellule pluripotenti". Quindi, infine, dalla coda delle lucertole potrebbero arrivare nuove ricerche su cancro, Sclerosi Multipla, Morbo di Parkinson, infarto, danni spinali ed diverse altre malattie.
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