A quanto pare il tanto atteso nuovo farmaco contro l'epatite C, composto dalla molecola nota con il nome sofosbuvir, che è stato in grado di eliminare il virus dal sangue del paziente nel 90-100% dei casi in sole 12 settimane di trattamento a casa, approvato dalla Food and Drug Administation, (nota anche con la sigla FDA), lo scorso Dicembre e tuttavia non ancora disponibile, sarà fornito sin da subito e gratuitamente nei casi più urgenti. O almeno questo è quanto ha deciso ed annunciato di recente l'Agenzia Italiana del Farmaco, (meglio nota con la sigla AIFA), accendendo così le speranze di molti malati, considerando che solo in Italia le persone colpite dall'infezione in questione sono oltre 500.000, con un bilancio di circa 9.000 morti l'anno. Al riguardo in occasione della riunione straordinaria del Comitato Prezzi e Rimborso, (conosciuto anche con la sigla CPR), dell'AIFA, tenutasi lo scorso 9 Giugno, i responsabili dell'agenzia hanno spiegato: "Il Comitato, come previsto nell'accordo iniziale, ha preso atto della richiesta dell'azienda produttrice Gilead di sospendere la negoziazione del farmaco a base di sofosbuvir per un periodo di 30 giorni al fine di definire i dettagli dell'accordo. Durante questo periodo, AIFA e Gilead hanno previsto una soluzione per fornire da subito il farmaco ai pazienti affetti da epatite C nei casi più urgenti, ovvero pazienti con recidiva severa di epatite dopo trapianto di fegato, (spesso detta epatite fibrosante colestatica o epatite cronica con grado di fibrosi), oppure pazienti con cirrosi scompensata in lista per trapianto epatico''. Tra l'altro il farmaco in questione verrà fornito gratuitamente anche ai pazienti dalla stessa azienda nell'ambito di un uso compassionevole, approvato lo scorso Ottobre, prima o dopo il trapianto epatico. Ad ogni modo era stato lo stesso Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ad annunciare nelle scorse settimane che il prezzo del nuovo farmaco sarebbe stato stabilito entro il prossimo 19 Giugno; in tal proposito aveva anche sottolineato che: "L'Italia è tra i primi Paesi europei a contrattare il prezzo, mentre altri lo hanno introdotto a prezzo di realizzo per l'industria, ad esempio, in Germania ed in Francia, mentre sarebbe opportuno attivare delle procedure comunitarie, anche per evitare il fenomeno del mercato parallelo''. Inoltre il Ministro aveva espresso l'intenzione di portare il tema in Consiglio dei ministri, in vista dei nuovi e costosi farmaci contro l'epatite C in arrivo sul mercato italiano entro il 2014/2015 e con particolare riferimento al farmaco a base di sofosbuvir. Tuttavia aveva anche fatto sapere che: "Al momento stiamo trattando il prezzo tramite l'AIFA e speriamo di ottenere il prezzo più basso. Poi però arriveranno anche scelte laceranti, considerando che si punta ad un piano per l'eradicazione della malattia e che in Italia ci sono più di 500.000 malati". In sostanza il problema da affrontare, anche ai fini della sostenibilità delle cure da parte del Sistema sanitario nazionale, è ovviamente legato ai costi: considerando la stima del prezzo più basso per i nuovi farmaci contro l'epatite C, il costo sarebbe di circa 1 miliardo per il primo anno. Dunque il tema principale, come già sottolineato dalla stessa Beatrice Lorenzin, è il prezzo ed anche come affrontare l'arrivo di queste nuove molecole.
A quanto pare il tanto atteso nuovo farmaco contro l'epatite C, composto dalla molecola nota con il nome sofosbuvir, che è stato in grado di eliminare il virus dal sangue del paziente nel 90-100% dei casi in sole 12 settimane di trattamento a casa, approvato dalla Food and Drug Administation, (nota anche con la sigla FDA), lo scorso Dicembre e tuttavia non ancora disponibile, sarà fornito sin da subito e gratuitamente nei casi più urgenti. O almeno questo è quanto ha deciso ed annunciato di recente l'Agenzia Italiana del Farmaco, (meglio nota con la sigla AIFA), accendendo così le speranze di molti malati, considerando che solo in Italia le persone colpite dall'infezione in questione sono oltre 500.000, con un bilancio di circa 9.000 morti l'anno. Al riguardo in occasione della riunione straordinaria del Comitato Prezzi e Rimborso, (conosciuto anche con la sigla CPR), dell'AIFA, tenutasi lo scorso 9 Giugno, i responsabili dell'agenzia hanno spiegato: "Il Comitato, come previsto nell'accordo iniziale, ha preso atto della richiesta dell'azienda produttrice Gilead di sospendere la negoziazione del farmaco a base di sofosbuvir per un periodo di 30 giorni al fine di definire i dettagli dell'accordo. Durante questo periodo, AIFA e Gilead hanno previsto una soluzione per fornire da subito il farmaco ai pazienti affetti da epatite C nei casi più urgenti, ovvero pazienti con recidiva severa di epatite dopo trapianto di fegato, (spesso detta epatite fibrosante colestatica o epatite cronica con grado di fibrosi), oppure pazienti con cirrosi scompensata in lista per trapianto epatico''. Tra l'altro il farmaco in questione verrà fornito gratuitamente anche ai pazienti dalla stessa azienda nell'ambito di un uso compassionevole, approvato lo scorso Ottobre, prima o dopo il trapianto epatico. Ad ogni modo era stato lo stesso Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ad annunciare nelle scorse settimane che il prezzo del nuovo farmaco sarebbe stato stabilito entro il prossimo 19 Giugno; in tal proposito aveva anche sottolineato che: "L'Italia è tra i primi Paesi europei a contrattare il prezzo, mentre altri lo hanno introdotto a prezzo di realizzo per l'industria, ad esempio, in Germania ed in Francia, mentre sarebbe opportuno attivare delle procedure comunitarie, anche per evitare il fenomeno del mercato parallelo''. Inoltre il Ministro aveva espresso l'intenzione di portare il tema in Consiglio dei ministri, in vista dei nuovi e costosi farmaci contro l'epatite C in arrivo sul mercato italiano entro il 2014/2015 e con particolare riferimento al farmaco a base di sofosbuvir. Tuttavia aveva anche fatto sapere che: "Al momento stiamo trattando il prezzo tramite l'AIFA e speriamo di ottenere il prezzo più basso. Poi però arriveranno anche scelte laceranti, considerando che si punta ad un piano per l'eradicazione della malattia e che in Italia ci sono più di 500.000 malati". In sostanza il problema da affrontare, anche ai fini della sostenibilità delle cure da parte del Sistema sanitario nazionale, è ovviamente legato ai costi: considerando la stima del prezzo più basso per i nuovi farmaci contro l'epatite C, il costo sarebbe di circa 1 miliardo per il primo anno. Dunque il tema principale, come già sottolineato dalla stessa Beatrice Lorenzin, è il prezzo ed anche come affrontare l'arrivo di queste nuove molecole.
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