Mancavano poco più di 24 ore dall'inizio dei Mondiali di quest'anno in Brasile quando la famosa legione Anonymous ha dato inizio alla sua cyber-protesta contro la corruzione e le azioni governative prese contro il popolo. In pratica il primo sito ad essere preso di mira, durante quella che gli hacker hanno chiamato #OpHackingCup, è stato www.worldcup2014.gov.br, ovvero un sito messo in piedi dal governo brasiliano per raccontare il torneo calcistico nel Paese, il quale dalle 15:30 di ieri, (ora italiana), è stato reso irraggiungibile, (ed lo è tuttora), e molti file e documenti sensibili sono finiti nelle mani degli hacker. Ma tuttavia è stato, ed è, tutto il sistema pubblico brasiliano ad essere vittima degli hacktivisti: a circa un mese dall'attacco del portale del Ministero degli Esteri brasiliano, da cui sono stati sottratti messaggi di posta ed allegati, è toccato ad almeno altri otto siti, molti dei quali defacciati. In sostanza gli attacchi sono iniziati già Lunedì scorso ed attualmente i siti presi di mira sono circa una sessantina, (qui la lista completa): tutti connessi alle attività dei Mondiali brasiliani e tra i quali ci sono quello del Brazilian Intelligence System, della Brazilian Football Confederation, del Dipartimento di giustizia, della Polizia Militare di San Paolo, del Banco do Brasil, della Metropolitana di San Paolo, della FIFA confederations cup ed i vari siti degli sponsor come Hyundai, Universal Music Brazil e Latin World. Ad ogni modo in un comunicato diffuso ieri gli hacker di Anonymous hanno richiesto che il governo del Brasile ponga immediatamente fine alla corruzione e smetta di usare la forza contro i manifestanti pacifici. Infatti hanno spiegato: «Non possiamo stare a guardare mentre vengono fatte queste ingiustizie. Stiamo insieme al popolo per lottare contro questa oppressione». Mentre durante un'intervista rilasciata alla Reuters la scorsa settimana, un membro del collettivo, conosciuto con il nickname "Che Commodore", aveva annunciato la preparazione di diversi attacchi contro siti governativi e sponsor dell'evento. In sostanza la Coppa del Mondo, iniziata qualche ora fa, non gode di molta simpatia per gran parte dei cittadini brasiliani: il motivo principale risiede nei costi sostenuti dagli enti per la realizzazione delle infrastrutture necessarie, peraltro ancora incomplete, contro i reali bisogni del Paese. Come se non bastasse, le repressioni della polizia hanno innalzato i livelli di tensione in tutto il Paese, rappresentati in gran parte, appunto, dalle azioni degli hacker di Anonymous. Inoltre, come già spiegato, le proteste in Brasile si sono intensificate nel periodo precedente la Coppa del Mondo, criticando il governo per aver dato la priorità alle imprese nazionali e multinazionali rispetto ai propri cittadini, compresi i poveri che sono stati cacciati dalle favelas o dalle baraccopoli durante la preparazione del Paese per ospitare i Mondiali. Comunque sia, secondo molti, la protesta degli hacker adesso rischia di danneggiare non solo i soggetti istituzionali e le aziende che contribuiscono alla riuscita del Mondiale ma anche i semplici navigatori della rete. Infatti l'incertezza della disponibilità di pagine ufficiali potrebbe facilitare l'ascesa di portali fraudolenti, che si dichiarano appartenenti all'organizzazione di Brasile 2014 ma che in realtà sono assolutamente privi di licenze ed autorizzazioni. Al riguardo Fabio Assolini, Senior Security Researcher di Kaspersky Lab, ha spiegato: "Nel solo Brasile abbiamo rilevato tra i 50 ed i 60 nuovi domini dedicati al phishing, nella maggior parte dei casi progettati in modo molto professionale. Infatti per molti utenti è difficile distinguere un sito fraudolento da uno vero. Alcuni sembrano addirittura certificati". Quindi il rischio è di inviare soldi e pagamenti per l'acquisto di biglietti o gadget a soggetti che non rappresentano aziende o attività ma agiscono con lo scopo di ingannare gli utenti. Tra l'altro alcuni criminali potrebbero trovarsi davvero in Brasile per rispondere a richieste di informazioni direttamente dai luoghi dei Mondiali. Motivo per il quale, infine, il consiglio dello stesso Fabio Assolini è stato: "Se avete intenzione di andare in Brasile per la Coppa del Mondo o seguirla on-line, state attenti. Non fidatevi di tutti i messaggi ricevuti ma fate sempre un controllo in più prima di cliccare sui link".
Di seguito il tweet del comunicato stampa di Anonymous:
#Brazil: #Anonymous Press Release, protest against #WorldCup2014 http://t.co/uRnvqHaqQ5 #opWorldCup #NaoVaiTerCopa #FIFA2014
— Anonymous (@YourAnonNews) 11 Giugno 2014
*(Aggiornamento del 14/06/14): Nella mattinata di ieri anche la divisione italiana della legione Anonymous si è unita alla cyber-protesta effettuando un nuovo attacco DDoS e mettendo Tango Down, (che, come spiegato più volte, in gergo militare significa che un nemico è stato abbattuto), il sito della Polícia Militar, (il quale, tra l'altro, risulta ancor'oggi fuori servizio), e rilasciando un comunicato sul loro blog ufficiale rivolto direttamente a Dilma Rousseff, attuale Presidente del Brasile, nel quale hanno scritto: «Dilma Rousseff: sostieni che il tuo è il partito dei lavoratori ma in realtà non sei altro che il capo di una cricca di parassiti al servizio dei potenti e delle industrie. Stai praticando la pulizia etnica sia verso i poveri del Brasile sia verso le popolazioni indigene della Foresta Amazzonica. Sei così ignorante che neanche ti accorgi di essere nazista, nella tua stupidità sei ancora convinta di lavorare per il progresso e questo ti aiuta a trovare sempre una scusa per far fare soldi alle multinazionali massacrando i più deboli. Sei convinta e vuoi fare credere al mondo che le mega dighe che devastano la Foresta Amazzonica ed in nome delle quali scacci e massacri i Kayapó e gli altri popoli nativi, siano una cosa meravigliosa, ma non sono altro che sudicia ed immonda sopraffazione, ed altrettanto schifoso è il campionato mondiale di calcio in nome del quale stai inviando i tuoi squadroni della morte ad uccidere gli abitanti delle Favelas. Dilma Rousseff, vile pagliaccio sanguinario, è bene che ti sia chiaro che lo spettacolo del calcio con le prediche narcotiche del Papa, non bastano più a fermare la sacra ira funesta del popolo brasiliano. Vogliamo trasporti pubblici gratuiti per tutti, sanità gratuita per tutti, diritto all'abitazione gratuita per tutti, diritto alla conoscenza ed alla cultura per tutti, politiche antiproibizioniste sul modello di quelle che Evo Morales ha applicato in Bolivia per la cocaina. Inoltre esigiamo che le popolazioni native, come prevede l'ONU siano inviolabili, libere di vivere nelle loro terre e di difenderne l'ecosistema. Un'altra cosa ti deve essere chiara: il fronte degli oppressi che unisce insieme le popolazioni indigene della Foresta Amazzonica, gli abitanti delle Favelas, i lavoratori sfruttati e l'industria dell'agricoltura, Anonymous e le più alte personalità del movimento anarchico, socialista, libertario, conseguirà da solo tutti gli obbiettivi citati con le buone o con le cattive. Noi, di fronte alla tua spregevole oppressione non ci vergognamo di amare e realizzare la rivoluzione!».
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