Kepler-10c, il pianeta "Godzilla" pesante come 17 Terre.

Kepler-10c, (in primo piano), l'ultrarovente Kepler-10b, (in rosso), e la stella Kepler 10, (sullo sfondo). Illustratione di CfA/David A. Aguilar.

In questi giorni gli astronomi dell'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (noto anche con la sigla CfA), hanno fatto sapere di aver scoperto una "Mega Terra" che orbita intorno ad una stella ad una distanza di 560 anni luce da noi. In pratica si tratta di Kepler-10c, un gigante roccioso, (non gassoso), grande oltre il doppio e con una massa pari a circa 17 volte quella del nostro pianeta; caratteristiche che gli hanno fatto conquistare il soprannome di "Godzilla delle Terre". In sostanza Kepler-10c è stato osservato per la prima volta il 23 Maggio 2011 dal Kepler, il telescopio della NASA da cui prende il nome, e soprannominato il "cacciatore di nuove Terre". Tuttavia all'epoca gli scienziati erano riusciti a svelarne solo le dimensioni: il suo raggio equivale, appunto, ad oltre due volte quello terrestre, per un totale di circa 30 mila chilometri di diametro; la taglia che fece supporre che si trattasse di una versione ridotta del gigante gassoso Nettuno, che è grande circa 4 volte la Terra. Ma recentemente è arrivata la sorpresa: osservando l'esopianeta con lo spettrografo HARPS-N del Telescopio Nazionale Galileo, (noto anche con la sigla TNG), sulla sommità dell'isola di San Miguel de La Palma, Xavier Dumusque ed i suoi colleghi del CfA hanno scoperto che, come già anticipato, la sua massa equivale a circa 17 volte quella della Terra; più o meno la stessa di Nettuno. Ma poiché Kepler-10c è molto più piccolo di quest'ultimo, i ricercatori hanno ipotizzato che deve trattarsi di un pianeta incredibilmente denso e roccioso, in confronto al quale tutti gli altri pianeti rocciosi trovati al di fuori del Sistema Solare paiono dei nanerottoli. Inoltre i precedenti calcoli dei geofisici avevano suggerito che la forza di gravità dovesse comprimere a tal punto i pianeti che i mondi rocciosi non potessero raggiungere più di due volte la stazza della Terra. Al riguardo lo stesso Xavier Dumusque nel corso dell'annuale conferenza dell'American Astronomical Society, ha dichiarato: "Siamo rimasti molto sorpresi quando abbiamo capito cosa avevamo trovato". Infatti finora era stato ipotizzato che corpi celesti dalle dimensioni simili a quelle di Kepler-10c fossero avvolti da una spessa atmosfera di idrogeno ed elio e somigliassero ai giganti gassosi del Sistema Solare come Nettuno, Giove, Urano o Saturno. Per di più prima d'oggi per descrivere gli esopianeti più grandi della Terra, ma più leggeri di Nettuno si usava il termine "Super Terre": ma tuttavia questa categorizzazione non basta più, in quanto Kepler-10c è una "Mega Terra" in tutto e per tutto, a causa dell'impressionante massa. Ad ogni modo, come già spiegato, è stato scoperto anche che l'esopianeta in questione orbita intorno a Kepler 10, una nana gialla nella costellazione del Dragone, (a 560 anni luce dalla Terra), che un anno sul pianeta dura 45 giorni terrestri e la temperatura superficiale è stimata in 310 °C. Tuttavia presenta un'atmosfera e delle nuvole che dovrebbero abbassarne considerevolmente la temperatura; il che lo renderebbe teoricamente abbastanza freddo da ospitare forme di vita: attualmente però gli esperti non hanno trovato traccia. Comunque sia intorno a Kepler-10c, ma più vicino alla suddetta stella, orbita Kepler-10b, un piccolo "mondo di lava" scoperto anch'esso nel 2011, il quale completa un anno in appena 20 ore. Per di più i ricercatori ipotizzano che il Sistema Solare con al centro Kepler 10 si sarebbe formato 11 miliardi di anni fa, per la precisione circa 3 miliardi di anni dopo il Big Bang: segnale, secondo gli esperti, che i pianeti rocciosi, (e con essi eventuali forme di vita), potrebbero aver iniziato a svilupparsi molto prima di quanto ipotizzato finora.

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