Anonymous Italia attacca il Consiglio Regionale del Veneto e rende pubblici oltre 1.000 MB di dati.


Dopo aver preso di mira e messo fuori uso il sito del Partito Democratico per omaggiare la memoria del partigiano Dante "Facio" Castellucci negli scorsi giorni, la divisione italiana della famosa legione Anonymous questa mattina è tornata all'attacco colpendo il sito del Consiglio Regionale del Veneto. In pratica, come avvenuto più volte, durante questo nuovo attacco gli hacker di Anonymous Italia non solo hanno messo fuori uso il suddetto sito, (il quale adesso sembra aver ripreso a funzionare), ma sono anche riusciti a trafugare e rendere di pubblico dominio una grande quantità di dati: si tratta di un totale di oltre 1.000 MB, tra cui screenshot provienienti da alcune e-mail, informazioni estratte dai database ed e-mail scambiate tra i vari membri del Consiglio. Ad ogni modo, come di consueto gli hacker hanno rivendicato l'azione e spiegato le loro motivazioni tramite un comunicato pubblicato sul loro blog ufficiale, nel quale si può leggere: «Anonymous si batte a tutela dell'ambiente e contro le grandi opere che sistematicamente comportano corruzione e inefficienza. Per questa ragione ci siamo battuti contro TAV, MUOS, rigassificatori, centrali nucleari ed inceneritori. Quindi riteniamo doveroso manifestare la nostra contrarietà ad un opera come il MOSE, il sistema di paratie mobili che dovrebbe proteggere Venezia dall'acqua alta. Il sistema presenta noti difetti progettuali come, per esempio, quelli legati all'efficienza delle cerniere metalliche che devono garantire la rotazione delle paratie e che si troveranno costantemente sommerse in acqua salmastra». E successivamente gli hacker di Anonymous Italia hanno proseguito scrivendo: «È appena necessario ricordare il giro di tangenti milionarie che ha coinvolto l'ex-governatore del Veneto, deputato di Forza Italia, Giancarlo Galan. Intendiamo inoltre esprimere la nostra solidarietà ai comitati no grandinavi che si oppongono fieramente all'attraversamento del centro storico di Venezia da parte delle gigantesche navi da crociera che provocano un anomalo moto ondoso mettendo così a rischio la delicata struttura della città. Ingente è anche l'inquinamento dell'area provocata dai fumi emessi dagli scarichi delle navi. Nonostante ciò a Marzo il Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto ha prorogato il diritto delle navi di attraversare Venezia fino a Giugno, imponendo una modesta riduzione dei transiti del 12% per poi confermare ulteriormente la decisione presa in attesa di nuovi provvedimenti. Segnaliamo inoltre una vicenda dell'ente EFAL gestito da Mario Ferrarelli, ex-assessore DC ad altri adesso indagati per truffa. La regione Veneto scegliendo di prorogare a spese proprie precedenti finanziamenti europei ha sborsato all'ente citato circa 1.800.000 euro indebitamente sottratti dal direttore dell'ente citato e per questo mai investiti nella formazione professionale dei giovani. Ricordiamo anche che a Luglio la Regione Veneto ha deciso di dimezzare i fondi per i centri antiviolenza e le case rifugio. La natura del Consiglio Regionale Veneto non differisce quindi da quella di molti altri presidi gerarchici dello stato: mentre le masse impoverite sono costrette a lottare per un'occupazione sempre meno dignitosa e sempre più sottopagata e priva di diritti, i signori potenti della Regione Veneto capeggiati dall'ex-governatore Galan intascano tangenti milionarie». Ed ancora: «Possiamo dunque sostenere a ragione che l'intero consiglio regionale Veneto non sia altro che un ammasso di voraci zecche dedite alla rapina dei più deboli. Ciò è confermato dalla leggerezza con la quale i governanti del Veneto hanno rinnovato il diritto di attraversamento del centro storico a Venezia delle grandi Navi, sacrificando la salute dei cittadini e la tutela del patrimonio artistico in nome del presunto guadagno dovuto all'incremento del turismo. Il fatto poi che in un periodo nel quale le violenze sulle donne si susseguono di giorno in giorno il Consiglio regionale Veneto abbia dimezzato i fondi per i centri antiviolenza e le case rifugio mostra la natura grottescamente maschilista della cricca di parassiti che controlla il Veneto. Nel nome di tutte le donne stuprate, molestate o uccise dalla violenza di genere noi malediciamo l'intero Consiglio Regionale Veneto, lurida cricca di politicanti usurpatori. Siamo invece fermamente convinti che le masse riunite in assemblea con il metodo dell'autogestione siano perfettamente capaci di decidere delle risorse e dei mezzi di produzione nel modo più efficiente e senza alcun episodio di corruzione». Ed hanno poi continuato rivendicando l'attacco scrivendo: «Inneggiando alla libera informazione e conoscenza, al diritto all'abitazione, al reddito, alla sanità ed alla istruzione, invocando la legalizzazione delle droghe leggere, il conseguimento di maggiori diritti da parte di omosessuali e transessuali e l'immediata approvazione di una legge contro la tortura da parte delle forze dell'ordine, nonché l'immediata chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari e dei lager chiamati CIE, spettacolo degno degli zoo umani delle potenze imperialiste europee del XXI secolo, Anonymous si schiera a fianco delle popolazioni in lotta contro la deturpazione del proprio ambiente, dai val susini che si oppongono alla TAV ai cittadini di Niscemi che fronteggiano il MUOS, dai Kayapó brasiliani che cercano di difendere la foresta amazzonica dalle mega dighe fino agli abitanti di Venezia intolleranti difronte alla deturpazione provocata del MOSE e dalle Grandi Navi. Con questo spirito, che è quello di chi di fronte all'imperante dominio planetario della cricca politico-economico-religiosa sceglie di battersi consapevolmente affinché si diano le condizioni per il sovvertimento rivoluzionario dell'ordine costituito, Anonymous ha deciso di divulgare l'intero archivio di e-mail del Consiglio Regionale del Veneto. Il materiale qui pubblicato contiene le e-mail ed i documenti privati che questi, in qualità di membri delle istituzioni hanno scambiato con terzi. I dati in questione derivano dall'intrusione nella webmail del sito www.consiglioveneto.it. Riteniamo così di garantire la libertà di informazione favorendo il libero giudizio di ognuno, infatti conoscere direttamente la realtà è presupposto necessario per cambiarla». Ed hanno, infine, concluso scrivendo: «Invitiamo quindi ogni essere umano a scaricare e leggere le informazioni divulgate con la corrente operazione e ci riproponiamo di indagare direttamente il materiale citato al fine di evidenziare le nefandezze della cricca che in Veneto come altrove pratica o gestisce lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e sulla natura»; parole alle quali hanno fatto seguito un video riepilogativo e tutti i link per poter scaricare tutti i file trafugati e resi pubblici.

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