In tarda notte la divisione italiana della famosa legione Anonymous è tornata all'attacco prendendo di mira e mettendo fuori uso il sito del Partito Democratico, (conosciuto anche con la sigla PD), il quale adesso sembra essere tornato a funzionare, (anche se in realtà poche ore fa risultava avere ancora problemi), per omaggiare la memoria di Dante Castellucci, il comandante partigiano italiano noto con il nome di battaglia era "Facio", che fu accusato di furto e fucilato, il 22 Luglio del 1944, dai suoi stessi compagni di lotta; accuse che però si rivelarono del tutto false. Ad ogni modo, come di consueto, gli hacker di Anonymous Italia hanno rivendicato l'azione e spiegato le loro motivazioni tramite un comunicato pubblicato sul loro blog ufficiale, nel quale hanno scritto: «In questi tempi, nei quali il totalitarismo "democratico" dei Paesi occidentali si spartisce le risorse energetiche ed alimentari del mondo guidato dalle voraci multinazionali dei minerali, dell'energia e degli OGM, le popolazioni che vivono in quei Paesi, (USA ed Europa), si ritrovano sempre più impoverite e costrette a competere reciprocamente per garantirsi occupazioni mal retribuite e prive di alcuna garanzia salariale o sanitaria. Soprattutto in Europa i governi favoriscono politiche di emarginazione di nomadi ed immigrati che talvolta diventano pulizia etnica e contemporaneamente forze fasciste, xenofobe, omofobe, organizzate sotto forma di partito crescono alimentando violenze ed omicidi in Grecia, (Alba Dorada), Italia (CasaPound, Lealtà e Azione e molti altri gruppi), Inghilterra, (U.K.I.P.), Ungheria, (Jobbik), e Francia, (Front National)». Ed hanno poi proseguito spiegando: «Per tutte queste ragioni è giusto ricordare oggi, a 70 anni dalla ingiusta uccisione, la splendida ed ardita figura del comandante partigiano Dante "Facio" Castellucci. 1944: membro della Banda antifascista Fratelli Cervi, fuggì rocambolescamente all'uccisione dei compagni. Non gradito al Partito Comunista, che lo giudicava fautore di azioni troppo pericolose, viene additato da membri della sezione di Reggio Emilia come "delatore nazifascista" al dirigente Luigi Porcari, con l'ordine di farlo immediatamente uccidere. Porcari di fronte alla fama inconcussa di combattente antifascista di Castellucci e ad un dettagliato resoconto della fuga dagli aguzzini fascisti, decide di non eseguire l'ordine ed aggregarlo alla Brigata "Picelli" con l'ordine di fucilarlo al primo sospetto. Qui Castellucci assume il nome di battaglia di "Facio", brigante calabrese. Si distinse ulteriormente per un'ardita serie di azioni contro nazisti e fascisti e nel 1944 prende il comando della Brigata partigiana "Picelli" e la insedia nell'Alta Lunigiana, dove, il 22 Luglio 1944, fu fucilato da alcuni "compagni", accusato del furto di un rifornimento alleato dovuto ai partigiani. Le accuse si sono successivamente rivelate assolutamente infondate e smentite da copiose testimonianze. Amatissimo dagli stessi partigiani che erano suoi carcerieri rifiutò la facile fuga che costoro gli offrivano». Mentre successivamente hanno proseguito rivolgendosi direttamente al PD, scrivendo: «Ci pare chiaro che permangono pesantissimi dubbi sul coinvolgimento dell'allora Partito Comunista Italiano sulla ingiusta morte di "Facio" Castellucci. Nessuna medaglia al valore potrà mai cancellare l'assoluta indecenza dell'omicidio Castellucci; quindi, politicanti del PD: aspettateci. Noi ci incarichiamo di raccogliere ogni informazione sui numerosi assassinii di partigiani libertari o non fedeli alla linea del P.C.I. occorsi approssimativamente negli anni 1944-60, in merito stiamo preparando un dossier con prove suffragate da testimonianze incontrovertibili». Ed, infine, gli hacker di Anonymous Italia hanno concluso scrivendo: «Non alle celebrazioni dei politici e dei gerarchi di stato, ma ad Anonymous, che, fieramente antifascista, libertario, antiomofobo, anticlericale ed antirazzista, nemico della violenza poliziesca psichiatrica e di genere, risolutamente impegnato per la legalizzazione delle droghe, combatte l'oppressione di ogni totalitarismo, spetta ricordare il comandante partigiano "Facio" e le sue gesta!».
In tarda notte la divisione italiana della famosa legione Anonymous è tornata all'attacco prendendo di mira e mettendo fuori uso il sito del Partito Democratico, (conosciuto anche con la sigla PD), il quale adesso sembra essere tornato a funzionare, (anche se in realtà poche ore fa risultava avere ancora problemi), per omaggiare la memoria di Dante Castellucci, il comandante partigiano italiano noto con il nome di battaglia era "Facio", che fu accusato di furto e fucilato, il 22 Luglio del 1944, dai suoi stessi compagni di lotta; accuse che però si rivelarono del tutto false. Ad ogni modo, come di consueto, gli hacker di Anonymous Italia hanno rivendicato l'azione e spiegato le loro motivazioni tramite un comunicato pubblicato sul loro blog ufficiale, nel quale hanno scritto: «In questi tempi, nei quali il totalitarismo "democratico" dei Paesi occidentali si spartisce le risorse energetiche ed alimentari del mondo guidato dalle voraci multinazionali dei minerali, dell'energia e degli OGM, le popolazioni che vivono in quei Paesi, (USA ed Europa), si ritrovano sempre più impoverite e costrette a competere reciprocamente per garantirsi occupazioni mal retribuite e prive di alcuna garanzia salariale o sanitaria. Soprattutto in Europa i governi favoriscono politiche di emarginazione di nomadi ed immigrati che talvolta diventano pulizia etnica e contemporaneamente forze fasciste, xenofobe, omofobe, organizzate sotto forma di partito crescono alimentando violenze ed omicidi in Grecia, (Alba Dorada), Italia (CasaPound, Lealtà e Azione e molti altri gruppi), Inghilterra, (U.K.I.P.), Ungheria, (Jobbik), e Francia, (Front National)». Ed hanno poi proseguito spiegando: «Per tutte queste ragioni è giusto ricordare oggi, a 70 anni dalla ingiusta uccisione, la splendida ed ardita figura del comandante partigiano Dante "Facio" Castellucci. 1944: membro della Banda antifascista Fratelli Cervi, fuggì rocambolescamente all'uccisione dei compagni. Non gradito al Partito Comunista, che lo giudicava fautore di azioni troppo pericolose, viene additato da membri della sezione di Reggio Emilia come "delatore nazifascista" al dirigente Luigi Porcari, con l'ordine di farlo immediatamente uccidere. Porcari di fronte alla fama inconcussa di combattente antifascista di Castellucci e ad un dettagliato resoconto della fuga dagli aguzzini fascisti, decide di non eseguire l'ordine ed aggregarlo alla Brigata "Picelli" con l'ordine di fucilarlo al primo sospetto. Qui Castellucci assume il nome di battaglia di "Facio", brigante calabrese. Si distinse ulteriormente per un'ardita serie di azioni contro nazisti e fascisti e nel 1944 prende il comando della Brigata partigiana "Picelli" e la insedia nell'Alta Lunigiana, dove, il 22 Luglio 1944, fu fucilato da alcuni "compagni", accusato del furto di un rifornimento alleato dovuto ai partigiani. Le accuse si sono successivamente rivelate assolutamente infondate e smentite da copiose testimonianze. Amatissimo dagli stessi partigiani che erano suoi carcerieri rifiutò la facile fuga che costoro gli offrivano». Mentre successivamente hanno proseguito rivolgendosi direttamente al PD, scrivendo: «Ci pare chiaro che permangono pesantissimi dubbi sul coinvolgimento dell'allora Partito Comunista Italiano sulla ingiusta morte di "Facio" Castellucci. Nessuna medaglia al valore potrà mai cancellare l'assoluta indecenza dell'omicidio Castellucci; quindi, politicanti del PD: aspettateci. Noi ci incarichiamo di raccogliere ogni informazione sui numerosi assassinii di partigiani libertari o non fedeli alla linea del P.C.I. occorsi approssimativamente negli anni 1944-60, in merito stiamo preparando un dossier con prove suffragate da testimonianze incontrovertibili». Ed, infine, gli hacker di Anonymous Italia hanno concluso scrivendo: «Non alle celebrazioni dei politici e dei gerarchi di stato, ma ad Anonymous, che, fieramente antifascista, libertario, antiomofobo, anticlericale ed antirazzista, nemico della violenza poliziesca psichiatrica e di genere, risolutamente impegnato per la legalizzazione delle droghe, combatte l'oppressione di ogni totalitarismo, spetta ricordare il comandante partigiano "Facio" e le sue gesta!».
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