Al giorno d'oggi le strategie messe in atto dalle software house e dai publisher per combattere la pirateria in ambito videoludico sono molteplici: c'è chi si affida a protezioni DRM, (che tuttavia spesso risultano essere facili da aggirare per i più esperti e fastidiose per chi compra i giochi legalmente), c'è chi invece fa uso di sistemi più sofisticati, (come il celebre Online Pass), che impediscono le sfide multiplayer a tutti coloro che possiedono una copia pirata. E poi c'è chi sceglie una tecnica differente, come la Maxis per il suo nuovissimo The Sims 4, (nuovo capitolo della famosa serie di videogame di simulazione di vita reale, arrivato nei negozi europei ufficialmente da ieri). Infatti gli sviluppatori hanno volontariamente inserito un bug all'interno del videogame, il quale si attiva sulle copie pirata, (ad esempio, quelle scaricate tramite i circuiti peer-to-peer, come BitTorrent). In sostanza quello che avviene è che quando un personaggio si toglie completamente i vestiti, (ad esempio per farsi la doccia o andare in bagno), la sua sagoma viene coperta da una serie pixel; insomma, una sorta di censura, necessaria per mantenere il rango "PEGI 12+" e non mostrare alcuna nudità. Tuttavia se quella installata è una copia non autorizzata, la suddetta censura rimane anche dopo che il personaggio si è rivestito, che però spesso si espande anche per in gran parte dello schermo rendendo il videogame praticamente ingiocabile. Naturalmente molti utenti, infastiditi da un comportamento di questo tipo, si sono subito precipitati sul forum ufficiale dell'Electronic Arts, (nota anche con la sigla EA), per lamentarsi di questo "glitch", tuttavia senza rendersi conto che in quello stesso momento stavano ammettendo il loro comportamento illegale, vale a dire l'aver scaricato ed installato una copia non autorizzata del gioco. Ad ogni modo, The Sims 4 non è il primo titolo a mettere in campo una strategia di questo genere per contrastare la pirateria: qualcosa di simile si era già visto in passato con Game Dev Story e Skullgirls. Comunque sia di certo si tratta di un modo originale per affrontare un problema che da sempre affligge il mercato videoludico, ma a dire il vero pare che i più esperti siano già all'opera per risolvere tale bug.
Di seguito alcuni screenshot che mostrano l'effetto del bug:
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