Si chiama Seed, (nome completo "The First Seed on Mars"), e si tratta di un progetto vincitore della Mars One University Competition, che, come si può facilmente intuire, si prefissa l'obiettivo di portare su Marte la prima pianta nel 2018; il che permetterà di fare un importante passo avanti con l'invio di un cosiddetto "payload" sul suolo marziano. In pratica Seed è stato scelto su 35 proposte universitarie ed il carico sarà trasportato sul pianeta rosso tra tre anni, tramite il lander senza pilota di Mars One. Al riguardo Arno Wielders, co-fondatore e Chief Technical Officer di Mars One, ha spiegato: "In generale siamo stati molto soddisfatti della qualità delle proposte universitarie e dalla quantità dello sforzo associato alla preparaazione. Seed stesso è una fonte unica di ispirazione in quanto questa sarebbe la prima volta che sarà portato su Marte un impianto per la coltivazione". Mentre Teresa Finisterra Araújo, studentessa 21enne alla guida del progetto Seed, ha dichiarato: "Siamo davvero lieti di essere il progetto selezionato tra tante idee eccellenti. Siamo entusiasti di essere i primi a portare la vita su Marte. Questo sarà un grande viaggio che speriamo di condividere con tutti voi". In somma, come già anticipato, Seed punta a far crescere il primo seme sul suolo di Marte al fine di contribuire allo sviluppo di sistemi di supporto alla vita ed a fornire una comprensione più profonda sulla crescita delle piante sul pianeta. Inoltre il "payload" sarà formato da un contenitore esterno, che fornirà una protezione contro l'ambiente marziano, e da un contenitore interno, che conterrà diverse cassette di semi provenienti dall'Arabidopsis thaliana, ossia una pianta comunemente utilizzata in esperimenti scientifici nello spazio. Ad ogni modo, dopo l'atterraggio, i semi in questione saranno esposti al calore di Marte, che darà loro la possibilità di germogliare e crescere; tra l'altro alcune immagini verranno ritrasmesse sulla Terra e permetteranno ai membri del team, (che provengono da diverse università sparse tra Portogallo, Spagna e Paesi Bassi), di sapere come procederà l'esperimento. Insomma Seed è stato pensato per far progredire la comprensione dei ricercatori sul potenziale della crescita delle piante su Marte, in modo da lavorare in maniera mirata allo sviluppo di sistemi di supporto vitale sul pianeta rosso. Naturalmente non è tutto così semplice; anche se Seed ha vinto il concorso, non ha ancora blindato il suo posto sulla missione del 2018: Mars One dovrà prima esaminare la proposta con attenzione, per assicurarsi che sia fattibile ed il sistema possa essere integrato sul suo lander. Comunque sia, se tutto andrà per il verso giusto, sarà un importante passo, in quanto far crescere le piante su Marte prima dell'arrivo dell'uomo potrebbe, infine, permettere agli astronauti, una volta atterrati sul pianeta rosso, di improvvisarsi contadini e produrre da soli il cibo; senza considerare che un numero sufficiente di piante potrebbe permettere di creare un ambiente un po' più favorevole grazie alla loro capacità fotosintetica di produrre ossigeno.
Di seguito alcune immagini:
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