Scoperto il "codice" del raffreddore che potrebbe portare ad una cura anche per l'HIV e l'epatite C.


Da sempre il rhinovirus, (ovvero il virus del raffreddore comune), è considerato uno dei più grandi misteri della scienza, in quanto è forse l'unica infezione per la quale non esiste una vera e propria cura, è solitario ed un apparentemente indecifrabile composto di materiale genetico di cui nessuno conosce il modo per fermare il suo processo di devastazione del sistema immunitario. Insomma un temibile "nemico" per scienziati come Peter Stockley, professore di biologia molecolare all'Università Metropolitana di Leeds, che tuttavia potrebbe avere tra le mani la chiave per risolvere questo mistero. Infatti a quanto pare è riuscito a decriptare il "codice" del rhinovirus, ossia un messaggio genetico inserito all'interno dell'RNA del virus in questione che spiega come riesce a riassemblarsi in nuove versioni durante la sua mutazione e replicazione. Al riguardo lo stesso Peter Stockley, durante un'intervista rilasciata al Washington Post, ha spiegato: "A livello molecolare questo tipo di biologia è come un campo di battaglia di molecole e questo codice è una parte fondamentale della strategia di attacco del virus". Ad ogni modo la ricerca in questione, pubblicata in questi giorni sul Proceedings of the National Academy of Sciences, è stata il risultato, appunto, della collaborazione fra le Università di Leeds e l'Università di York; anche se in realtà la prima grande scoperta risale al 2012, quando Peter Stockley ed il suo team hanno pubblicato le prime osservazioni di come i virus si assemblavano fra di loro. In sostanza quest'ultimi consistono in un composto di informazioni genetice, (o RNA), sotto forma di proteine; una volta attaccata una cellula ospite, (nel caso del raffreddore, quelle all'interno dei polmoni), rilasciano il loro contenuto genetico e prendono il controllo dell'apparato cellulare per produrre versioni copiate del proprio RNA e favorire così la formazione di proteine. Mentre quello che accade dopo è stato riportato di recente per la prima volta nel lavoro di Peter Stockley ed il suo team: le nuove proteine si immettono istantaneamente nell'RNA e si racchiudono dentro come per magia; fenomeno di assemblaggio virale che il professore ha definito come "momento Harry Potter". Naturalemente Peter Stockley non è un mago e sa benissimo come le proteine debbano ricevere istruzione su come "impacchettare" l'RNA da qualche parte. Ed è stato a questo punto che è entrato in gioco Reidun Twarock, professoressa presso l'Università di York, la quale è riuscita a "craccare" il codice in questione, scoprendo che le istruzioni per l'assemblaggio sono esattamente all'interno del normalissimo materiale di cui si compone l'RNA, anche se appaiono soltanto una volta che l'RNA è stato depositato. Insomma, avendo individuato e compreso il codice ed avendo trovato anche un modo per fermare questo processo, adesso, secondo gli scienziati, si potrebbe iniziare a sviluppare nuove metodologie di cura per malattie come la poliomelite, le immunodeficienze, (come l'HIV), e l'epatite C, oltre che per il raffreddore comune. Difatti, considerando che i virus mutano più velocemente dei tradizionali rimedi, (come, ad esempio, i vaccini), e che il corpo non riesce a riconoscerli e combatterli in tempo, una medicina capace di disarticolare il "codice" del virus potrebbe prevenire la malattia, e rendere il corpo immune da essa, impendendogli così, infine, di riprodursi.

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