Scoperto che 4,5 miliardi di anni fa Marte era caldo e ricco di oceani.


A quanto pare quando era un pianeta giovane, Marte era caldo e ricco di oceani, che già 4,5 miliardi di anni fa ricoprivano oltre il 20% della sua superficie e l'acqua che li costituiva è rimasta nell'atmosfera del pianeta rosso molto più a lungo di quanto si credesse finora. Tuttavia nel corso del tempo ben l'87% dell'acqua marziana è andata perduta; o almeno questo è quanto hanno calcolato di recente alcuni ricercatori del Goddard Space Flight Center della NASA, guidati da Geronimo Villanueva, i quali hanno anche realizzato la prima mappa bidimensionale delle acque di Marte. In pratica il suddetto team di ricercatori è arrivato a tale risultato, (pubblicato sulla rivista Science), utilizzando i dati raccolti tra il 2008 ed il 2014 da 3 potenti telescopi terrestri, (ovvero l'ESO Paranal, il Keck Observatory ed il NASA Infrared Telescope Facilitiy). Inoltre le mappe realizzate mostrano che la distribuzione dell'acqua presente nell'atmosfera e degli elementi che la costituiscono, (tra questi l'idrogeno pesante, detto anche deuterio), variava da stagione a stagione ed anche da regione a regione. Tra l'altro a far capire ai ricercatori che Marte è stato bagnato dalle acque per molto più tempo di quanto immaginato prima è stata l'analisi della proporzione tra l'acqua pesante, (ossia ricca di deuterio), e quella normale, che in alcune aree risultava essere fino a 5-7 volte più alta di quella degli attuali oceani terrestri. Al riguardo lo stesso Geronimo Villanueva ha spiegato: "In sostanza, gli atomi di idrogeno dell'acqua normale si sono persi nello spazio, mentre quelli di deuterio sono rimasti su Marte. Ciò significa che l'87% della sua acqua si è persa nello spazio, e che quella che è rimasta, (pari al 13% circa), si trova immagazzinata nella sua calotta polare del pianeta. Tuttavia abbiamo calcolato che all'inizio della sua storia sul pianeta risultava esserci abbastanza acqua da coprire oltre il 20% della sua superficie. C'era un oceano profondo circa un chilometro: una profondità simile a quella del Mar Mediterraneo. Insomma, si tratta di dati che aumentano la probabilità dell'abitabilità di Marte". Comunque sia adesso grazie a questi risultati sarà possibile ricostruire la perdita di acqua che ha subìto Marte nel corso del tempo e cercare in modo più preciso le riserve acquifere rimaste sotto la sua superficie. In tal proposito Geronimo Villanueva ha concluso dichiarando: "Le nostre mappe, unite ai dati che si raccoglieranno con le prossime missioni su Marte, ci permetteranno di capire cosa è successo realmente. Per il lancio della missione ExoMars dell'Agenzia Spaziale Europea, nel 2016, stiamo infatti sviluppando uno strumento che misurerà la "firma" ed i segni distintivi dei processi biologici e geologici attualmente attivi".

Di seguito la mappa bidimensionale delle acque marziane:
http://static.ddmcdn.com/gif/blogs/6a00d8341bf67c53ef0133f1182b3b970b.jpg
...ed il video della NASA che spiega il tutto:

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