ARC, la penna che aiuta i malati di Parkinson a scrivere.


Una delle tante conseguenze negative connesse al Morbo di Parkinson è la micrografia: chi è affetto di questa malattia tende, con il passare del tempo, a scrivere lettere e parole in modo sempre più piccolo e ristretto, fino a trasformare intere frasi in tratti talvolta incomprensibili. Ed a quanto pare una soluzione a tale problema potrebbe essere rappresentata da un nuovo progetto portato avanti da un team di studenti del Royal College of Art e dell'Imperial College London, i quali hanno formato la start-up Dopa Solution. Si tratta di un dispositivo denominato ARC e consiste in una speciale penna equipaggiata di motori i quali vibrando stimolano in modo mirato alcuni muscoli della mano, in modo da andare a diminuire lo sforzo richiesto per muovere una penna su un foglio e migliorare il controllo del movimento da parte del paziente. Inoltre le sue dimensioni alquanto "generose" rendono più semplice l'impugnatura da parte di chi ha difficoltà a coordinare in modo preciso la posizione delle dita. Tra l'altro nei test iniziali, condotti su 14 persone affette da micrografia, questa particolare penna ha mostrato un miglioramento iniziale della scrittura nell'86% dei casi e durante le fasi finali nel 93%. Al riguardo Lucy Jung, product designer del progetto ha spiegato: "Abbiamo sentito storie di quanto frustrante sia per le persone affette dalla patologia che volevano scrivere una lettera, firmare documenti o fare tutto ciò che ha a che fare con la scrittura. Abbiamo sperimentato un sacco di diverse soluzioni possibili con i partecipanti ed abbiamo scoperto che con la giusta frequenza ARC riusciva ad aumentare le dimensioni della scrittura". Ma non è tutto; ciò che rende ancor più interessante il progetto in questione è la sua origine: il gruppo di studenti ha iniziato a svilupparlo non con la finalità di consentire ai malati di Parkinson una scrittura più agevole, ma contrariamente con l'obiettivo di far testare a chiunque quale tipo di disagio comporta essere affetti dalla patologia. In pratica si tratta di un dispositivo che richiama alla memoria Liftware, vale a dire il cucchiaio creato da Lift Labs, (un'azienda acquistata da Google), per consentire, appunto, a chi è affetto dalla Malattia di Parkinson di tornare ad alimentarsi in modo del tutto autonomo, grazie ad un sistema che di fatto elimina i caratteristici tremori involontari dall'arto. Ad ogni modo, come spiegato anche dalla stessa Lucy Jung, la tecnologia utilizzata per ARC in futuro potrebbe essere applicata anche per altri oggetti di uso quotidiano, come, ad esempio, pennelli per il trucco, mouse per il computer e molto altro. Insomma, l'obiettivo principale di soluzioni di questo tipo non è quello di combattere il progredire della patologia, bensì di semplificare la vita di coloro che ne soffrono, in attesa che, infine, la ricerca in merito alle malattie neurodegenerative compia un significativo passo in avanti.

Di seguito alcune immagini:
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http://c.fastcompany.net/multisite_files/fastcompany/slideshow/2015/03/3044291-slide-s-2-a-pen-for-people-with-parkinsons.jpg
http://cnet4.cbsistatic.com/hub/i/r/2015/03/31/400d6dd2-3c96-4d8a-a668-25133607439e/thumbnail/770x433/e476d8503399dc63ed9c7426da796c05/arc-pen.jpg
http://charivari.pt/wp-content/uploads/2015/03/ARC-Uma-caneta-para-doentes-de-Parkinson-3.jpg
...ed il video di presentazione:
 

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