A quanto pare in futuro il pericolo di effettuare una trasfusione del gruppo sanguigno sbagliato a causa dello scambio di sacche potrebbe essere solo un lontano ricordo. E non perché le trasfusioni non saranno più necessarie, ma perché a non essere necessari saranno i gruppi sanguigni: non si tratta di fantascienza ma di una prospettiva tutt'altro che remota. Difatti di recente un gruppo di scienziati della University of British Columbia ha annunciato sulle pagine della rivista Journal of the American Chemical Society di aver messo a punto una tecnica in grado di eliminare le differenze che intercorrono tra i diversi gruppi sanguigni, ottenendo come risultato, appunto, l'annullamento del pericolo di errore e sangue disponibile per tutti. In pratica, come risaputo, i globuli rossi, (ossia le cellule del sangue che hanno il compito di trasportare l'ossigeno), non sono tutti uguali ed a seconda delle proteine presenti sulla loro superficie si dividono grossolanamente in 4 gruppi, (se non viene preso in considerazione il fattore Rhesus o Rh): A, B, AB e 0. In poche parole le forme A e B possiedono dei "residui" di zucchero identici al gruppo 0, ma differiscono tra loro per un singolo residuo: nel primo c'è l'N-acetilgalattosamina, mentre nel secondo il galattosio, (ed ovviamente nel gruppo AB è presente un mix di entrambe le suddette sostanza). In sostanza quando si effettua una trasfusione il sistema immunitario è in grado di riconoscere il residuo di troppo e scatenare una risposta, (in caso di trasfusione errata), che può portare anche alla morte; motivo per il quale il gruppo 0, (soprattutto quello negativo, non avendo nessuno dei suddetti due "residui", né il fattore Rh), rappresenta il cosiddetto "donatore universale". Quindi una delle strategie per ottenere sangue "buono" per tutti sarebbe quella di eliminare le differenze dei gruppi A e B, portando i globuli rossi ad assomigliare a quelli del gruppo 0, (negativo); cosa che da tempo gli scienziati stanno cercando di fare, grazie anche all'individuazione di una famiglia di enzimi, (presenti principalmente all'interno del microrganismo Streptococcus pneumoniae), in grado di "tagliare" selettivamente i due residui in più rispetto al gruppo 0. Purtroppo però a causa della scarsa efficienza dell'enzima in questione, l'idea di convertire il sangue non si è mai tradotta in realtà in quanto sarebbero state necessarie quantità troppo elevate. O almeno così è stato finora; infatti a quanto pare adesso la situazione potrebbe cambiare perché, come già anticipato, i ricercatori canadesi sono riusciti nell'intento di ricreare il suddetto enzima rendendolo più veloce di oltre 170 volte rispetto all'originale. Inoltre dalle prime analisi è emerso che l'enzima in questione si è dimostrato particolarmente efficiente nel convertire il sangue dal gruppo A allo 0, (negativo); mentre attualmente gli scienziati sono all'opera per ottimizzare anche la reazione sul gruppo B. Purtroppo però, secondo quanto hanno spiegato gli stessi ricercatori canadesi, la trasformazione non ha riguardato il 100% dei globuli rossi: un limite che non può essere tollerato in caso di trasfusione. Per questo motivo gli scienziati sono al lavoro anche per ottimizzare ulteriormente l'enzima in modo che la ricerca di sangue di tipo 0, (negativo), non sarà più così fondamentale: tutti potranno ricevere un qualsiasi gruppo sanguigno purché questo sia prima stato trattato con l'enzima messo a punto dagli scienziati canadesi; insomma, si potrebbe trattare di una vera e propria rivoluzione.
A quanto pare in futuro il pericolo di effettuare una trasfusione del gruppo sanguigno sbagliato a causa dello scambio di sacche potrebbe essere solo un lontano ricordo. E non perché le trasfusioni non saranno più necessarie, ma perché a non essere necessari saranno i gruppi sanguigni: non si tratta di fantascienza ma di una prospettiva tutt'altro che remota. Difatti di recente un gruppo di scienziati della University of British Columbia ha annunciato sulle pagine della rivista Journal of the American Chemical Society di aver messo a punto una tecnica in grado di eliminare le differenze che intercorrono tra i diversi gruppi sanguigni, ottenendo come risultato, appunto, l'annullamento del pericolo di errore e sangue disponibile per tutti. In pratica, come risaputo, i globuli rossi, (ossia le cellule del sangue che hanno il compito di trasportare l'ossigeno), non sono tutti uguali ed a seconda delle proteine presenti sulla loro superficie si dividono grossolanamente in 4 gruppi, (se non viene preso in considerazione il fattore Rhesus o Rh): A, B, AB e 0. In poche parole le forme A e B possiedono dei "residui" di zucchero identici al gruppo 0, ma differiscono tra loro per un singolo residuo: nel primo c'è l'N-acetilgalattosamina, mentre nel secondo il galattosio, (ed ovviamente nel gruppo AB è presente un mix di entrambe le suddette sostanza). In sostanza quando si effettua una trasfusione il sistema immunitario è in grado di riconoscere il residuo di troppo e scatenare una risposta, (in caso di trasfusione errata), che può portare anche alla morte; motivo per il quale il gruppo 0, (soprattutto quello negativo, non avendo nessuno dei suddetti due "residui", né il fattore Rh), rappresenta il cosiddetto "donatore universale". Quindi una delle strategie per ottenere sangue "buono" per tutti sarebbe quella di eliminare le differenze dei gruppi A e B, portando i globuli rossi ad assomigliare a quelli del gruppo 0, (negativo); cosa che da tempo gli scienziati stanno cercando di fare, grazie anche all'individuazione di una famiglia di enzimi, (presenti principalmente all'interno del microrganismo Streptococcus pneumoniae), in grado di "tagliare" selettivamente i due residui in più rispetto al gruppo 0. Purtroppo però a causa della scarsa efficienza dell'enzima in questione, l'idea di convertire il sangue non si è mai tradotta in realtà in quanto sarebbero state necessarie quantità troppo elevate. O almeno così è stato finora; infatti a quanto pare adesso la situazione potrebbe cambiare perché, come già anticipato, i ricercatori canadesi sono riusciti nell'intento di ricreare il suddetto enzima rendendolo più veloce di oltre 170 volte rispetto all'originale. Inoltre dalle prime analisi è emerso che l'enzima in questione si è dimostrato particolarmente efficiente nel convertire il sangue dal gruppo A allo 0, (negativo); mentre attualmente gli scienziati sono all'opera per ottimizzare anche la reazione sul gruppo B. Purtroppo però, secondo quanto hanno spiegato gli stessi ricercatori canadesi, la trasformazione non ha riguardato il 100% dei globuli rossi: un limite che non può essere tollerato in caso di trasfusione. Per questo motivo gli scienziati sono al lavoro anche per ottimizzare ulteriormente l'enzima in modo che la ricerca di sangue di tipo 0, (negativo), non sarà più così fondamentale: tutti potranno ricevere un qualsiasi gruppo sanguigno purché questo sia prima stato trattato con l'enzima messo a punto dagli scienziati canadesi; insomma, si potrebbe trattare di una vera e propria rivoluzione.
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