A quanto pare il Viagra, la cosiddetta "pillola dell'amore", potrebbe essere in grado di eradicare il Plasmodium falciparum, vale a dire il parassita responsabile della malaria; o almeno questo è quanto avrebbero scoperto di recente un team di ricerca francese, guidato dalla dottoressa Catherine Lavazec dell'Institut Cochin. In pratica il più famoso tra gli inibitori della fosfodiesterasi PDE5, (ossia l'enzima la cui inibizione migliora l'afflusso di sangue nei corpi cavernosi del pene), sembra avere un effetto benefico anche sulla suddetta malattia infettiva e, nello specifico, il trattamento sembra "irrigidire" il parassita, che non riesce più a deformarsi per nascondersi al sistema immunitario dell'ospite e quindi viene espulso con facilità. Difatti, come noto, il parassita responsabile della malaria riesce a nascondersi nei globuli rossi dell'uomo quando si trovano ancora in fase di produzione, ovvero nel midollo osseo. Perciò c'è una fase di latenza che dura circa una quindicina di giorni, alla fine della quale il Plasmodium falciparum acquisisce, appunto, la capacità di deformarsi, la quale gli consente innanzitutto di diffondersi a partire proprio dal midollo osseo attraverso la circolazione sanguigna. Tra l'altro questa malleabilità conquistata consente al parassita anche di superare il sistema di controllo dell'organismo, il quale in generale trattiene i globuli rossi vecchi o anormali allo scopo di purificare il sangue; cosa che in questo caso non avviene ed una volta libero il parassita diventa accessibile alle zanzare che rappresentano i principali vettori della malaria. Ad ogni modo servendosi di un modello in vitro che riproduce il filtro costituito dalla milza, i ricercatori francesi sono riusciti ad identificare alcune sostanze che gli consentono di porre degli ostacoli al meccanismo ideato dal parassita: ne consegue che il Plasmodium falciparum non riesce più a superare il filtro e viene, appunto, espulso. Al riguardo la dottoressa Catherine Lavazec ha affermato: "Abbiamo scoperto per caso che una di queste sostanze è il sildenafil, molecola più nota con il nome commerciale di Viagra". Mentre Hans-Peter Beck, docente di parassitologia presso il Swiss Tropical and Public Health Institute, (uno dei centri mondiali di riferimento per la ricerca sulla malaria), ha commentato: "Si tratta di uno studio interessante. Sapevamo già da qualche anno che il Viagra poteva agire parzialmente su questi enzimi, ma lo studio dimostra in maniera inequivocabile che gli enzimi in questione giocano un ruolo fondamentale nella capacità di rendersi deformabile dell'accoppiata globulo rosso-parassita. È un cambiamento di paradigma. Al di là del trattamento farmacologico dei sintomi della malaria, ci offre una via di ricerca che punta ad ostacolare la trasmissione del parassita". Tuttavia anche se lo studio ha attirato l'attenzione dei media soprattutto per via della menzione relativa al Viagra, lo studioso ha voluto precisare che sarebbe bene non diffondere messaggi fuorvianti; infatti ha spiegato: "Al momento il Viagra deve essere consumato soltanto per lo scopo per il quale è stato commercializzato. Siamo ancora lontani dal raccomandare l'utilizzo del farmaco per combattere la malaria". E dello stesso parere è stata anche la dottoressa Catherine Lavazec, la quale ha dichiarato: "Si tratta di uno studio in vitro. Contiamo comunque di condurre uno studio sull'uomo al più presto. È probabile che utilizzeremo nei prossimi studi molecole simili al Viagra, ma comunque differenti, allo scopo di evitare i classici effetti prodotti dal farmaco". Tra l'altro è da considerare che il gruppo più colpito dalla malattia infettiva in questione sono i bambini, ai quali di certo non sarebbe, infine, possibile prescrivere la famosa pillola azzurra.
Di seguito un immagine che riassume il tutto:
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