A quanto pare in questi giorni Steam, (la famosa piattaforma di distribuzione digitale, di gestione dei diritti digitali, del gioco multiplayer e della comunicazione sviluppata da Valve), ha deciso di introdurre la possibilità per gli utenti di richiedere un rimborso per un qualsiasi gioco, bundle o un DLC scaricato; mossa che potenzialmente potrebbe sconvolgere il mondo degli acquisti di videogiochi in formato digitale, soprattutto considerando la posizione dominante. In pratica gli utenti potranno richiedere il rimborso per un qualsiasi motivo a patto che questo avvenga entro 14 giorni dall'acquisto e che il totale delle ore di gioco del singolo titolo non superi le due ore: l'unica eccezione è rappresentata da quei DLC che vengono dichiarati "non rimborsabili". Inoltre il rimborso verrà effettuato entro una settimana e si potrà scegliere tra il versamento dell'importo all'interno del portafogli Steam dell'utente oppure tramite lo stesso sistema di pagamento utilizzato per l'acquisto. Naturalmente va puntualizzato che i regali, così come i film, non potranno essere rimborsati, mentre gli utenti bannati dal sistema anti-cheat non avranno diritto a richiedere alcunché. Tra l'altro Steam consentirà anche di richiedere un rimborso anche qualora si sia acquistato un determinato prodotto appena prima che venisse scontato, con la possibilità dunque di acquistarlo di nuovo ad un prezzo ridotto; senza contare che con questo nuovo sistema si potranno ottenere rimborsi anche per i giochi prenotati, rendendo questa pratica meno rischiosa rispetto al passato. Ad ogni modo, come hanno fatto notare anche alcuni addetti ai lavori, questa nuova policy di Steam dona agli utenti un grande potere, che si spera non venga abusato. Difatti in questo senso il problema principale riguarda il limite di ore di gioco: per alcuni giochi, (come, ad esempio, The Witcher 3, GTA V e simili), le 2 ore massime richieste sono soltanto una piccolissima frazione, ma per titoli più piccoli ed esperienze più corte queste ore possono rappresentare l'opera completa. Ad esempio, basterebbe pensare a giochi come Metal Gear Solid V: Ground Zeroes e Portal, a produzioni indipendenti come Gone Home e To the Moon, ed ai titoli a episodi come l'intero catalogo dei giochi prodotti da Telltale Games oppure il gioco Life is Strange; ovviamente la lista potrebbe andare avanti a lungo, con titoli come le ispirate produzioni Ubisoft del calibro di Valiant Hearts e Child of Light, e con DLC di breve durata. Ed è in questi casi che si dovrebbe fare molta attenzione, in quanto chiunque potenzialmente potrebbe comprare uno di questi contenuti, completare il gioco o l'espansione e successivamente chiederne il rimborso. Oltretutto c'è da aggiungere che queste nuove politiche penalizzano i giochi che non usano i DRM di Steam: l'utente potrà acquistare un qualunque gioco sprovvisto di DRM, copiarlo in una cartella differente del Pc, e successivamente richiederne il rimborso. Tra l'altro anche le carte di Steam sbloccate nelle suddette "2 ore di prova" potrebbero essere rivendute per ottenere un profitto, anche nel caso in cui l'utente decidesse di restituire il gioco al mittente per chiedere un rimborso. Insomma, si tratta di una novità che, seppur abbia scatenato molte polemiche, va a vantaggio dei consumatori; anche se andrebbe precisato che nel caso in cui Valve non dovesse correggere le suddette problematiche nei prossimi giorni, diversi utenti potrebbero cominciare ad approfittarsi di questo sistema in modo disonesto, andando a danneggiare gli sviluppatori, (soprattutto i team più piccoli). Il che potrebbe costringere ad una "fuga" da Steam, ed alla fine a rimetterci saranno tutti: Valve avrà meno giochi sulla propria piattaforma, i consumatori meno scelta e gli sviluppatori meno visibilità sulla piattaforma, attualmente leader del mercato. Al riguardo i responsabili di Steam hanno spiegato: "I rimborsi sono un modo per minimizzare i rischi durante gli acquisti, non un sistema per ottenere giochi gratuiti. Qualora riscontreremo abusi del sistema di rimborsi, potremmo bloccare i rimborsi sui vari account per gli acquisti futuri". Per informazioni più dettagliate è possibile, infine, visitare la pagina appositamente dedicata: http://store.steampowered.com/steam_refunds.
A quanto pare in questi giorni Steam, (la famosa piattaforma di distribuzione digitale, di gestione dei diritti digitali, del gioco multiplayer e della comunicazione sviluppata da Valve), ha deciso di introdurre la possibilità per gli utenti di richiedere un rimborso per un qualsiasi gioco, bundle o un DLC scaricato; mossa che potenzialmente potrebbe sconvolgere il mondo degli acquisti di videogiochi in formato digitale, soprattutto considerando la posizione dominante. In pratica gli utenti potranno richiedere il rimborso per un qualsiasi motivo a patto che questo avvenga entro 14 giorni dall'acquisto e che il totale delle ore di gioco del singolo titolo non superi le due ore: l'unica eccezione è rappresentata da quei DLC che vengono dichiarati "non rimborsabili". Inoltre il rimborso verrà effettuato entro una settimana e si potrà scegliere tra il versamento dell'importo all'interno del portafogli Steam dell'utente oppure tramite lo stesso sistema di pagamento utilizzato per l'acquisto. Naturalmente va puntualizzato che i regali, così come i film, non potranno essere rimborsati, mentre gli utenti bannati dal sistema anti-cheat non avranno diritto a richiedere alcunché. Tra l'altro Steam consentirà anche di richiedere un rimborso anche qualora si sia acquistato un determinato prodotto appena prima che venisse scontato, con la possibilità dunque di acquistarlo di nuovo ad un prezzo ridotto; senza contare che con questo nuovo sistema si potranno ottenere rimborsi anche per i giochi prenotati, rendendo questa pratica meno rischiosa rispetto al passato. Ad ogni modo, come hanno fatto notare anche alcuni addetti ai lavori, questa nuova policy di Steam dona agli utenti un grande potere, che si spera non venga abusato. Difatti in questo senso il problema principale riguarda il limite di ore di gioco: per alcuni giochi, (come, ad esempio, The Witcher 3, GTA V e simili), le 2 ore massime richieste sono soltanto una piccolissima frazione, ma per titoli più piccoli ed esperienze più corte queste ore possono rappresentare l'opera completa. Ad esempio, basterebbe pensare a giochi come Metal Gear Solid V: Ground Zeroes e Portal, a produzioni indipendenti come Gone Home e To the Moon, ed ai titoli a episodi come l'intero catalogo dei giochi prodotti da Telltale Games oppure il gioco Life is Strange; ovviamente la lista potrebbe andare avanti a lungo, con titoli come le ispirate produzioni Ubisoft del calibro di Valiant Hearts e Child of Light, e con DLC di breve durata. Ed è in questi casi che si dovrebbe fare molta attenzione, in quanto chiunque potenzialmente potrebbe comprare uno di questi contenuti, completare il gioco o l'espansione e successivamente chiederne il rimborso. Oltretutto c'è da aggiungere che queste nuove politiche penalizzano i giochi che non usano i DRM di Steam: l'utente potrà acquistare un qualunque gioco sprovvisto di DRM, copiarlo in una cartella differente del Pc, e successivamente richiederne il rimborso. Tra l'altro anche le carte di Steam sbloccate nelle suddette "2 ore di prova" potrebbero essere rivendute per ottenere un profitto, anche nel caso in cui l'utente decidesse di restituire il gioco al mittente per chiedere un rimborso. Insomma, si tratta di una novità che, seppur abbia scatenato molte polemiche, va a vantaggio dei consumatori; anche se andrebbe precisato che nel caso in cui Valve non dovesse correggere le suddette problematiche nei prossimi giorni, diversi utenti potrebbero cominciare ad approfittarsi di questo sistema in modo disonesto, andando a danneggiare gli sviluppatori, (soprattutto i team più piccoli). Il che potrebbe costringere ad una "fuga" da Steam, ed alla fine a rimetterci saranno tutti: Valve avrà meno giochi sulla propria piattaforma, i consumatori meno scelta e gli sviluppatori meno visibilità sulla piattaforma, attualmente leader del mercato. Al riguardo i responsabili di Steam hanno spiegato: "I rimborsi sono un modo per minimizzare i rischi durante gli acquisti, non un sistema per ottenere giochi gratuiti. Qualora riscontreremo abusi del sistema di rimborsi, potremmo bloccare i rimborsi sui vari account per gli acquisti futuri". Per informazioni più dettagliate è possibile, infine, visitare la pagina appositamente dedicata: http://store.steampowered.com/steam_refunds.
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