Si chiama Shanchol e si tratta di un vaccino anticolerico da assumere per via orale annunciato nel 2009 e che di recente ha mostrato la sua efficacia sul campo in Bangladesh, (una delle regioni del mondo in cui la malattia è caratteristica); o almeno questo è quanto ha fatto sapere uno studio pubblicato su The Lancet da un team di ricercatori dell'International Centre for Diarrhoeal Disease Research di Dhâkâ. In pratica il suddetto studio rappresenta la prima dimostrazione dell'efficacia di questo vaccino in un contesto di vita reale, sostenendone quindi l'utilizzo nei programmi di vaccinazione di massa che mirano al controllo del colera. Al riguardo Firdausi Qadri, una delle autrici della ricerca, ha affermato: "Oltre un miliardo di persone sono a rischio di colera in oltre 50 Paesi endemici, con circa 2,8 milioni di casi incidenti e 91.000 decessi all'anno. La malattia si diffonde con acqua o cibo contaminati dal germe responsabile, il Vibrio cholerae, provocando diarrea acuta che nel 40% dei casi porta a una grave disidratazione che, se non trattata, può essere fatale". Ad ogni modo durante la suddetta ricerca il Shanchol, (che tra l'altro è facile da usare ed ha un costo di circa 1,85 dollari a dose), è stato testato su una popolazione di oltre 270.000 persone che vivono nel quartiere di Dhâkâ, (una baraccopoli ad alto rischio per le condizioni igieniche precarie): i residenti sono stati divisi in 3 gruppi, randomizzati a ricevere il vaccino anticolerico orale da solo, o ad associarlo ad un programma di fornitura di acqua potabile e formazione sul lavaggio delle mani, oppure nessun tipo di intervento. Nel corso dei 2 anni di follow-up i ricercatori sono riusciti a dimostrare che la vaccinazione completa con due dosi è stata in grado di ridurre del 37% l'incidenza di disidratazione da colera grave, con un picco del 45% se combinata ad acqua potabile ed al lavaggio delle mani. In tal proposito la stessa Firdausi Qadri ha spiegato: "I dati raccolti dimostrano che un programma sistematico di vaccinazione orale contro il colera nei Paesi endemici potrebbe ridurre il peso della malattia in modo significativo al costo relativamente modesto di poco meno di 4 dollari per due dosi". Mentre Maureen O'Leary della London School of Hygiene & Tropical Medicine ha, infine, commentato la ricerca dichiarando: "La vaccinazione orale è solo parte di un programma più ampio necessario per controllare il colera, servono infatti acqua pulita e servizi igienici adeguati. Cosa, peraltro, difficile da avere per almeno 2,5 miliardi di persone che abitano nelle zone endemiche delle Nazioni più povere del mondo o vengono colpite da cambiamenti climatici, guerre e disastri naturali".
Si chiama Shanchol e si tratta di un vaccino anticolerico da assumere per via orale annunciato nel 2009 e che di recente ha mostrato la sua efficacia sul campo in Bangladesh, (una delle regioni del mondo in cui la malattia è caratteristica); o almeno questo è quanto ha fatto sapere uno studio pubblicato su The Lancet da un team di ricercatori dell'International Centre for Diarrhoeal Disease Research di Dhâkâ. In pratica il suddetto studio rappresenta la prima dimostrazione dell'efficacia di questo vaccino in un contesto di vita reale, sostenendone quindi l'utilizzo nei programmi di vaccinazione di massa che mirano al controllo del colera. Al riguardo Firdausi Qadri, una delle autrici della ricerca, ha affermato: "Oltre un miliardo di persone sono a rischio di colera in oltre 50 Paesi endemici, con circa 2,8 milioni di casi incidenti e 91.000 decessi all'anno. La malattia si diffonde con acqua o cibo contaminati dal germe responsabile, il Vibrio cholerae, provocando diarrea acuta che nel 40% dei casi porta a una grave disidratazione che, se non trattata, può essere fatale". Ad ogni modo durante la suddetta ricerca il Shanchol, (che tra l'altro è facile da usare ed ha un costo di circa 1,85 dollari a dose), è stato testato su una popolazione di oltre 270.000 persone che vivono nel quartiere di Dhâkâ, (una baraccopoli ad alto rischio per le condizioni igieniche precarie): i residenti sono stati divisi in 3 gruppi, randomizzati a ricevere il vaccino anticolerico orale da solo, o ad associarlo ad un programma di fornitura di acqua potabile e formazione sul lavaggio delle mani, oppure nessun tipo di intervento. Nel corso dei 2 anni di follow-up i ricercatori sono riusciti a dimostrare che la vaccinazione completa con due dosi è stata in grado di ridurre del 37% l'incidenza di disidratazione da colera grave, con un picco del 45% se combinata ad acqua potabile ed al lavaggio delle mani. In tal proposito la stessa Firdausi Qadri ha spiegato: "I dati raccolti dimostrano che un programma sistematico di vaccinazione orale contro il colera nei Paesi endemici potrebbe ridurre il peso della malattia in modo significativo al costo relativamente modesto di poco meno di 4 dollari per due dosi". Mentre Maureen O'Leary della London School of Hygiene & Tropical Medicine ha, infine, commentato la ricerca dichiarando: "La vaccinazione orale è solo parte di un programma più ampio necessario per controllare il colera, servono infatti acqua pulita e servizi igienici adeguati. Cosa, peraltro, difficile da avere per almeno 2,5 miliardi di persone che abitano nelle zone endemiche delle Nazioni più povere del mondo o vengono colpite da cambiamenti climatici, guerre e disastri naturali".
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