Irisina, il cosiddetto "ormone dello sport" presente anche nel sangue umano.


Si chiama "irisina" e si tratta di una proteina individuata, (grazie ad uno studio condotto nel 2012, ed i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature e fecero il giro del mondo), nei muscoli scheletrici dei topi la quale risultava aumentare con l'esercizio fisico, accelerare il metabolismo e portare benefici al peso forma, al cervello ed al cuore: caratteristiche che le valsero il soprannome di "ormone dello sport". All'epoca i ricercatori responsabili di tale scoperta, (ovvero i ricercatori della Harvard Medical School di Boston della Harvard University), avevano spiegato: "L'irisina agisce sulle cellule adipose convertendole in grasso bruno, il quale funziona sì da deposito ma ha anche la capacità di bruciare i grassi per trasformarli in calore. L'incremento dell'irisina nel sangue comporta una accelerazione del metabolismo di per sé, anche senza svolgere attività fisica. Dall'ormone potrebbero derivare nuove terapie per le patologie metaboliche come il diabete e l'obesità". Tuttavia negli anni successivi l'esistenza dell'irisina nell'uomo fu messa in dubbio in quanto il suddetto studio, svolto sui topolini di laboratorio, era stata effettuato con metodi inadatti a cercarla nell'uomo. O almeno così era finora; infatti di recente gli stessi ricercatori, attraverso un nuovo studio pubblicato su Cell Metabolism, hanno fatto sapere di essere riusciti ad individuarla anche nel sangue umano. In pratica gli studiosi l'hanno trovata in un campione di 10 persone, di 25 anni di età, di cui 6 sono state sottoposte ad attività fisica intensiva di tipo aerobico, (ovvero cyclette, passeggiate e tapis-roulant), 3 volte alla settimana e per 12 settimane; mentre le restanti 4 sono state invitate a svolgere delle attività sedentarie. Al riguardo Mark Jedrychowski, principale autore dello studio, ha spiegato: "Abbiamo scoperto che l'irisina circola in minime quantità, (pari a 3,6 nanogrammi per ml), nel plasma degli individui sedentari. Invece nei soggetti sportivi il livello aumenta in modo sensibile: 4,3 nanogrammi per ml. I dati attuali dimostrano quindi in modo inequivocabile che l'irisina è presente anche nell'uomo, circola nel sangue ed è regolata dall'esercizio. E sebbene l'irisina circoli a livelli molto bassi, questo intervallo è paragonabile a quello di molti altri importanti ormoni biologici come l'insulina". Tra l'altro durante la ricerca in questione i ricercatori di Harvard hanno usato una spettrometria di massa di tipo quantitativo e migliorato il sistema di analisi dei geni umani implicati nella sua produzione rispetto allo studio precedente. In tal proposito lo stesso Mark Jedrychowski ha, infine, concluso dichiarando: "Il metodo usato oggi per misurare l'ormone è senza dubbio più preciso. La scoperta dell'irisina nel 2012 è stata emozionante perché avevamo trovato un motivo per cui l'esercizio ci mantiene sani. Quando i livelli di irisina aumentavano nei topi il metabolismo accelerava con benefici anche per cuore e cervello".

Di seguito un'immagine che riassume un po' il tutto:
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