Secondo una nuova ipotesi, sotto la Gioconda ci sarebbe un ritratto nascosto.


Nel corso degli anni di teorie e misteri  riguardanti la Monna Lisa di Leonardo da Vinci ce ne sono stati tantissimi: c'è chi, ad esempio, sostiene che si tratti di un autoritratto dello stesso maestro italiano in versione femminile e chi invece sostiene che gli occhi della misteriosa dama dipinta nasconderebbero delle lettere piccole piccole, volutamente celate in ognuna delle pupille e che un terzo simbolo, (forse due lettere o forse due numeri), sarebbe nascosto anche sotto la prima arcata a destra del ponte che fa da sfondo al ritratto. Ed adesso a tutte le varie ipotesi si va ad aggiungere quella avanzata di recente da Pascal Cotte, fondatore della società di ingegneria elettronica Lumiere Technology di Parigi, secondo il quale, sotto ad uno dei ritratti più celebri al mondo si nasconderebbe il volto di un'altra donna: il vero ritratto di Lisa Gherardini, la nobil donna fiorentina presa come modello per la realizzazione della Gioconda. In pratica per arrivare a tale ipotesi lo studioso francese dal 2004 si è avvalso di una tecnica chiamata Layer Amplification Method, (noto anche con la sigla LAM), che gli ha permesso di proiettare sul dipinto originale una luce intensa, analizzare migliaia di immagini multispettrali, archiviare 3 miliardi di punti dati ed individuare 155 elementi nascosti sotto la vernice, ovviamente non visibili ad occhio nudo. Al riguardo lo stesso Pascal Cotte ha spiegato: "Abbiamo analizzato esattamente cosa c'è tra i vari strati del dipinto, e siamo in grado di ricostruire tutta la cronologia della creazione del quadro". Inoltre, nonostante la Monna Lisa sia stata oggetto di numerosi esami scientifici per più di mezzo secolo attraverso tecniche più recenti, (come le ispezioni a raggi infrarossi e la scansione multispettrale), lo studioso francese si è detto convinto che la sua tecnica sia stata in grado di penetrare più a fondo nella pittura; difatti ha aggiunto: "Siamo in grado di analizzare esattamente ciò che accade all'interno degli strati di vernice e siamo in grado di "sbucciare" il dipinto come una cipolla, ricostruendo la sua storia". Insomma, così facendo si è scoperto che il primo ritratto nascosto sotto la Gioconda, (che Leonardo da Vinci avrebbe iniziato a dipingere intorno al 1503), era più grande, in particolar modo erano più grandi le maniche e le mani, con le dita della mano sinistra più grandi verso il basso. Mentre in un secondo ritratto, Pascal Cotte ha rilevato delle cancellature che sarebbero state eseguite per la mano destra, spilloni per l'acconciatura dei capelli, un pendente con perla ed elementi decorativi a stella: tutti accessori che portano a pensare ad una donna facoltosa, com'era in effetti Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo. In ogni caso in questo secondo ritratto le mani, la balaustra ed il paesaggio risultano essere uguali al dipinto definitivo. Invece in un terzo ritratto, sempre secondo lo studioso francese, Leonardo da Vinci avrebbe tolto spilloni e perle, cambiato la cuffia e l'acconciatura dei capelli e modificato i lineamenti del volto e del naso. Inoltre avrebbe rimpicciolito le labbra, il collo e le spalle; diversi da come appariono nella Monna Lisa del Louvre sarebbero anche le spalline e la gamurra, ossia il vestito a finestrelle con nastri, lungo fino ai piedi, attillato e con le maniche separate dalla veste. Ma non è tutto: Pascal Cotte ha rilevato anche la presenza di una croce in ogni pupilla, utilizzate probabilmente per modificare l'orientamento dello sguardo. Comunque sia gli studi hanno dimostrato come la quarta stesura sia stata quella definitiva, ossia il quadro per come appare ai giorni d'oggi. Ed anche in questo caso le varianti sono state notevoli: differenti sono la testa, la mano destra, la cuffia e la veste coperte da un velo ombroso; cambia anche la prospettiva della figura in quanto il busto non è più frontale ma ruotato di 14 gradi. Insomma, secondo lo studioso francese, la figura femminile emersa dagli strati sottostanti del disegno sarebbe in effetti Lisa Gherardini, una donna diversa però da quella che appare nel dipinto finale; difatti in tal proposito ha concluso dichirando: "I risultati frantumano molti miti ed alterano la nostra visione del capolavoro di Leonardo per sempre. Quando ho finito la ricostruzione di Lisa Gherardini ho scoperto una donna totalmente diversa da Monna Lisa. Non è la stessa donna". Tuttavia in merito a tale scoperta i responsabili del Louvre si sono rifiutati di commentare, limitandosi ha precisare che: "Pascal Cotte non fa parte del team scientifico del museo". Naturalmente sono in molti a rimanere scettici ed a contestare la scoperta dello scienziato; infatti al riguardo Martin Kemp, professore emerito di storia dell'arte presso l'Università di Oxford, ha affermato: "Si tratta di ipotesi insostenibili. Io non credo che ci siano altri ritratti sotto la Gioconda: lo vedo più come un processo di evoluzione verso il lavoro finale. Sono assolutamente convinto che la Gioconda sia Lisa Gherardini". Comunque sia, se la ricostruzione di Pascal Cotte dovesse rivelarsi esatta, sarebbe, infine, necessario ripensare l'intera lettura storica ed artistica del dipinto.

Di seguito un servizio realizzato dalla BBC in merito alla scoperta:

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