Anonymous Italia attacca il Ministero dell'Ambiente contro le trivellazioni nell'Adriatico.


Dopo un periodo di apparente inattività, la divisione italiana della celebre legione Anonymous è tornata in azione prendendo di mira, trafugando e pubblicando online oltre 1.300 file, (nello specifico si tratta dei cosiddetti "dump", per un totale di oltre 450 MB), riguardanti il Ministero dell'Ambiente. Naturalmente, come di consuetudine, gli hacker hanno rivendicato l'azione tramite un breve comunicato pubblicato sul loro blog ufficiale, nel quale si può leggere: «Cittadini del mondo, Noi siamo Anonymous. Annunciamo che svariati documenti sono venuti in nostro possesso dal Ministero dell'Ambiente. Nel corso degli ultimi anni, abbiamo assistito ad una evoluzione industriale rivolta all'eco-sostenibile molto flebile e basata su accordi finanziari che favoriscono gli introiti lobbistici. Uno dei cambiamenti più significativi finanziariamente è la caduta del petrolio in tutte le borse, ma questo non impedisce purtroppo a società con interessi al quanto dubbiosi di usufruire ancora dell'olio nero per arricchirsi alle spalle della salute ambientale». Ed hanno poi proseguito spiegando le principali motivazioni di tale attacco, scrivendo: «Stiamo osservando le vostre nefaste intenzioni di trivellare il mare Adriatico a 6 chilometri dalla riva e di piazzarci un desolforatore e centro di stoccaggio con fiamma permanente attiva per i prossimi 30 anni. Tale cosa non può essere tollerata né permessa. Ma la vostra sete di morte vi spinge oltre, anche ad accrescere le emissione in atmosfera di gas e sostanze inquinanti al solo fine dei vostri guadagni». Ad ogni modo gli hacker di Anonymous Italia hanno concluso il suddetto comunicato, (oltre che, appunto, con la pubblicazione dei link in cui reperire i suddetti dump), con la promessa di futuri e più severi attacchi. Difatti il comunicato in questione si chiude, infine, con le parole: «Siamo determinati ad intraprendete azioni più dure nei vostri confronti per la tutela dell'ambiente. Questo è solo l'inizio. Aspettateci».

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