A quanto pare l'esposizione dei bambini a piccole quantità di piombo potrebbe scatenare ed aggravare i sintomi della Sindrome da Deficit di Attenzione ed Iperattività, (più comunemente nota con la sigla ADHD), nei soggetti geneticamente predisposti. O almeno questo è quanto ha fatto sapere di recente uno studio condotto da alcuni ricercatori dell'Oregon Health & Science University, (noto anche con la sigla OHSU), e pubblicato su Psychological Science. In pratica durante tal studio gli scienziati statunitensi hanno analizzato i valori di piombo nel sangue di 386 bambini e ragazzi sani di età compresa tra i 6 ed i 17 anni: nella metà dei casi, i soggetti avevano ricevuto una diagnosi di ADHD. Ad ogni modo così facendo i ricercatori hanno scoperto un legame tra i sintomi della sindrome in questione ed, appunto, l'esposizione al piombo nei bambini colpiti dalla mutazione genetica HFE C282Y; presente in circa il 10% degli individui affetti dall'ADHD. Al riguardo Joel Nigg, uno dei principali autori dello studio, ha spiegato: "Considerando che il gene C282Y aiuta a controllare gli effetti del piombo nel corpo e che la mutazione è presente casualmente nei bambini, i risultati del nostro studio sono difficili da spiegare a meno che il piombo non venga considerato parte della causa dell'ADHD e non solo un'associazione". Tra l'altro una seconda ricerca, condotta dalla Macquarie University, coordinata dal dottor Mark Taylor e pubblicato sulla rivista The Conversation, ha rivelato che i bambini esposti al piombo sono più a rischio di adottare comportamenti aggressivi ed antisociali in età adulta e tecnicamente di diventare potenziali criminali. In sostanza in quest'ultimo studio i ricercatori hanno analizzato l'associazione fra livelli elevati di piombo e sviluppo di comportamenti inadeguati nei bambini di 7 città australiane in cui le emissioni derivate da vari processi di estrazione e fusione sono molto alte. Per farla breve, dai risultati di tale ricerca è emerso che il legame è evidente e provoca effetti per un periodo di almeno 35 anni e che, in qualità di neurotossina, il piombo influenza il corretto sviluppo del sistema nervoso del bambino; non a caso altre precedenti ricerche avevano segnalato il pericolo di una riduzione del quoziente intellettivo in caso di esposizione a livelli elevati alla sostanza in questione. Comunque sia lo studio dei ricercatori australiani si è concentrato sui comportamenti antisociali, oltre che sulle aumentate probabilità di deficit di attenzione ed iperattività. Difatti in tal proposito lo stesso Mark Taylor ha, infine, dichiarato: "I bambini con una concentrazione di piombo pari a 5 microgrammi per decilitro hanno mostrato una probabilità maggiore di sviluppare problemi legati all'attenzione e di assumere comportamenti antisociali ed aggressivi".
A quanto pare l'esposizione dei bambini a piccole quantità di piombo potrebbe scatenare ed aggravare i sintomi della Sindrome da Deficit di Attenzione ed Iperattività, (più comunemente nota con la sigla ADHD), nei soggetti geneticamente predisposti. O almeno questo è quanto ha fatto sapere di recente uno studio condotto da alcuni ricercatori dell'Oregon Health & Science University, (noto anche con la sigla OHSU), e pubblicato su Psychological Science. In pratica durante tal studio gli scienziati statunitensi hanno analizzato i valori di piombo nel sangue di 386 bambini e ragazzi sani di età compresa tra i 6 ed i 17 anni: nella metà dei casi, i soggetti avevano ricevuto una diagnosi di ADHD. Ad ogni modo così facendo i ricercatori hanno scoperto un legame tra i sintomi della sindrome in questione ed, appunto, l'esposizione al piombo nei bambini colpiti dalla mutazione genetica HFE C282Y; presente in circa il 10% degli individui affetti dall'ADHD. Al riguardo Joel Nigg, uno dei principali autori dello studio, ha spiegato: "Considerando che il gene C282Y aiuta a controllare gli effetti del piombo nel corpo e che la mutazione è presente casualmente nei bambini, i risultati del nostro studio sono difficili da spiegare a meno che il piombo non venga considerato parte della causa dell'ADHD e non solo un'associazione". Tra l'altro una seconda ricerca, condotta dalla Macquarie University, coordinata dal dottor Mark Taylor e pubblicato sulla rivista The Conversation, ha rivelato che i bambini esposti al piombo sono più a rischio di adottare comportamenti aggressivi ed antisociali in età adulta e tecnicamente di diventare potenziali criminali. In sostanza in quest'ultimo studio i ricercatori hanno analizzato l'associazione fra livelli elevati di piombo e sviluppo di comportamenti inadeguati nei bambini di 7 città australiane in cui le emissioni derivate da vari processi di estrazione e fusione sono molto alte. Per farla breve, dai risultati di tale ricerca è emerso che il legame è evidente e provoca effetti per un periodo di almeno 35 anni e che, in qualità di neurotossina, il piombo influenza il corretto sviluppo del sistema nervoso del bambino; non a caso altre precedenti ricerche avevano segnalato il pericolo di una riduzione del quoziente intellettivo in caso di esposizione a livelli elevati alla sostanza in questione. Comunque sia lo studio dei ricercatori australiani si è concentrato sui comportamenti antisociali, oltre che sulle aumentate probabilità di deficit di attenzione ed iperattività. Difatti in tal proposito lo stesso Mark Taylor ha, infine, dichiarato: "I bambini con una concentrazione di piombo pari a 5 microgrammi per decilitro hanno mostrato una probabilità maggiore di sviluppare problemi legati all'attenzione e di assumere comportamenti antisociali ed aggressivi".
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