A quanto pare questa volta non si tratta della solita "catena di sant'Antonio", dove ci sono amici da invitare e messaggi da inoltrare per sbloccare la funzione nascosta, ma si tratta di un qualcosa di ufficiale: WhatsApp, (la popolare applicazione di messaggistica istantanea), torna ad essere gratis per tutti. O almeno questo è quanto ha annunciato in questi giorni il fondatore Jan Koum nel corso della DLD Conference di Monaco e che è stato confermato anche tramite un post pubblicato sul blog ufficiale dell'applicazione. In pratica nel suddetto comunicato viene spiegato come quasi un miliardo di persone in tutto il mondo oggi si affidano a WhatsApp per rimanere in contatto e comunicare velocemente con i loro amici e famigliari; indipendentemente che si tratti di professionisti, medici o di studenti. E sembra sia stata proprio la vastità dell'utenza a convincere i vertici dell'applicazione a cambiare approccio eliminando l'esiguo abbonamento di 0,89 centesimi all'anno richiesto agli utenti a partire dalla fine del 2013. Difatti i responsabili di WhatsApp hanno fatto sapere di aver notato che tale approccio non ha funzionato bene, in quanto l'abbonamento in questione creava disagi tra gli utenti: non tutti possiedono una carta di debito o di credito e molti di questi erano preoccupati del fatto che non avrebbero più potuto comunicare con i loro amici o famigliari al termine del periodo di prova gratuita di un anno concesso ai nuovi iscritti. Perciò, come già anticipato, a partire dalle prossime settimane la necessità di pagare l'abbonamento sarà rimossa da tutte le versioni dell'applicazione di messaggistica istantanea, che in questo modo diventerà, (o meglio, tornerà), gratis per tutti; va sottolineato però che chi ha già pagato la quota annuale non verrà rimborsato. Ad ogni modo è stato reso noto anche che questo importante annuncio non modificherà l'utilizzo di WhatsApp, non ne peggiorerà l'esperienza d'uso e ne tantomeno saranno introdotti fastidiosi banner pubblicitari per supportare i costi della piattaforma. Infatti, sempre nel suddetto comunicato, i responsabili hanno spiegato come a partire da quest'anno inizierà una sperimentazione di servizi dedicati alle imprese e le organizzazioni: ciò significa che WhatsApp proverà a mettere in comunicazione le aziende con gli utenti finali, diventando la porta d'accesso per servizi come l'assistenza tecnica. Insomma, se tutto andrà a buon fine, in futuro gli utenti potranno comunicare, ad esempio, con la loro banca semplicemente attraverso l'applicazione senza dover recarsi nella filiale o dover effettuare una lunga e noiosa telefonata. Quindi ad essere monetizzato, (analogamente a quanto prospettato da Facebook per il suo Messenger), potrebbe essere lo scambio di informazioni con soggetti di questo tipo, confidando anche su un consolidamento delle soluzioni di cifratura che a breve dovrebbero estendersi a tutte le comunicazioni scambiate. Comunque sia, come ha spiegato anche lo stesso Jan Koum, grazie a questo "ritorno alle origini", adesso WhatsApp potrebbe ampliare i suoi orizzonti connettendo davvero tutti quanti senza più filtri o limiti: un obiettivo molto simile a quello di Facebook che non a caso è entrato in possesso dell'applicazione di messaggistica istantanea nel Febbraio 2014 per la modica cifra di 19 miliardi di dollari.
A quanto pare questa volta non si tratta della solita "catena di sant'Antonio", dove ci sono amici da invitare e messaggi da inoltrare per sbloccare la funzione nascosta, ma si tratta di un qualcosa di ufficiale: WhatsApp, (la popolare applicazione di messaggistica istantanea), torna ad essere gratis per tutti. O almeno questo è quanto ha annunciato in questi giorni il fondatore Jan Koum nel corso della DLD Conference di Monaco e che è stato confermato anche tramite un post pubblicato sul blog ufficiale dell'applicazione. In pratica nel suddetto comunicato viene spiegato come quasi un miliardo di persone in tutto il mondo oggi si affidano a WhatsApp per rimanere in contatto e comunicare velocemente con i loro amici e famigliari; indipendentemente che si tratti di professionisti, medici o di studenti. E sembra sia stata proprio la vastità dell'utenza a convincere i vertici dell'applicazione a cambiare approccio eliminando l'esiguo abbonamento di 0,89 centesimi all'anno richiesto agli utenti a partire dalla fine del 2013. Difatti i responsabili di WhatsApp hanno fatto sapere di aver notato che tale approccio non ha funzionato bene, in quanto l'abbonamento in questione creava disagi tra gli utenti: non tutti possiedono una carta di debito o di credito e molti di questi erano preoccupati del fatto che non avrebbero più potuto comunicare con i loro amici o famigliari al termine del periodo di prova gratuita di un anno concesso ai nuovi iscritti. Perciò, come già anticipato, a partire dalle prossime settimane la necessità di pagare l'abbonamento sarà rimossa da tutte le versioni dell'applicazione di messaggistica istantanea, che in questo modo diventerà, (o meglio, tornerà), gratis per tutti; va sottolineato però che chi ha già pagato la quota annuale non verrà rimborsato. Ad ogni modo è stato reso noto anche che questo importante annuncio non modificherà l'utilizzo di WhatsApp, non ne peggiorerà l'esperienza d'uso e ne tantomeno saranno introdotti fastidiosi banner pubblicitari per supportare i costi della piattaforma. Infatti, sempre nel suddetto comunicato, i responsabili hanno spiegato come a partire da quest'anno inizierà una sperimentazione di servizi dedicati alle imprese e le organizzazioni: ciò significa che WhatsApp proverà a mettere in comunicazione le aziende con gli utenti finali, diventando la porta d'accesso per servizi come l'assistenza tecnica. Insomma, se tutto andrà a buon fine, in futuro gli utenti potranno comunicare, ad esempio, con la loro banca semplicemente attraverso l'applicazione senza dover recarsi nella filiale o dover effettuare una lunga e noiosa telefonata. Quindi ad essere monetizzato, (analogamente a quanto prospettato da Facebook per il suo Messenger), potrebbe essere lo scambio di informazioni con soggetti di questo tipo, confidando anche su un consolidamento delle soluzioni di cifratura che a breve dovrebbero estendersi a tutte le comunicazioni scambiate. Comunque sia, come ha spiegato anche lo stesso Jan Koum, grazie a questo "ritorno alle origini", adesso WhatsApp potrebbe ampliare i suoi orizzonti connettendo davvero tutti quanti senza più filtri o limiti: un obiettivo molto simile a quello di Facebook che non a caso è entrato in possesso dell'applicazione di messaggistica istantanea nel Febbraio 2014 per la modica cifra di 19 miliardi di dollari.
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