Stentrode, il primo "midollo spinale bionico".


Si chiama Stentrode, è grande quanto una graffetta di 3 cm con un diametro di pochi millimetri ed a quanto pare potrebbe restituire la capacità di muoversi autonomamente ai pazienti paralizzati a causa di malattie o danni al midollo spinale. O almeno questo è quanto hanno fatto sapere in questi giorni i ricercatori del Royal Melbourne Hospital, (noto anche con la sigla RMH), dell'Università di Melbourne e del Florey Institute of Neuroscience and Mental Health in uno studio pubblicato su Nature Biotechnology, nel quale hanno spiegato come sono riusciti ad utilizzare questa sorta di "midollo spinale bionica" su alcune pecore, (durante una sperimentazione durata 190 giorni), per registrare segnali cerebrali di alta qualità provenienti dalla corteccia motoria, i quali a loro volta possono essere sfruttati per restituire il movimento perso, appunto, a causa di danni al midollo. Al riguardo Nicholas Opie, (autore principale dello studio, insieme ai colleghi Thomas Oxley e Clive May), ha affermato: "Estraendo i segnali nervosi registrati, possiamo utilizzarli per comandare sedie a rotelle, esoscheletri, protesi o computer". Inoltre, come hanno spiegato gli stessi ricercatori australiani, in genere l'impianto di strumenti di questo tipo richiede una craniotomia, procedura chirurgica che tuttavia può scatenare pericolose risposte infiammatorie. Mentre lo Stentrode può essere impiantato a livello di un vaso sanguigno vicino al cervello in modo analogo all'impianto di un pacemaker cardiaco, in quanto si tratta di un cosiddetto "stent" in titanio che si auto-espande per aderire alla parete interna del vaso sanguigno. In tal proposito lo stesso Clive May ha spiegato: "Il nostro studio ha dimostrato anche che l'impianto dello strumento mediante angiografia, minimamente invasiva rispetto ai rischi elevati associati alle operazioni al cervello a cielo aperto, è sicuro ed efficace". Ed ha poi proseguito aggiungendo: "Grazie al nostro studio pre-clinico siamo riusciti a registrare con successo l'attività cerebrale per molti mesi. La qualità delle registrazioni è migliorata nel momento in cui l'apparecchio è stato incorporato in un tessuto". Ad ogni modo l'obiettivo finale dei ricercatori australiani sarebbe restituire funzionalità e mobilità a pazienti con paralisi totale registrando la loro attività cerebrale e convertendo le informazioni registrate in comandi elettrici che a loro volta sarebbero utilizzati per muovere gli arti attraverso un esoscheletro o per controllare le protesi. Difatti in un futuro non troppo prossimo, (secondo i piani, il primo intervento dovrebbe essere effettuato già nel 2017), gli scienziati intendono sperimentare questo "midollo spinale bionico" su alcuni pazienti del Royal Melbourne Hospital con paralisi degli arti inferiori tramite una procedura di circa 2 ore, che consisterà in un un piccolo taglio nel collo del paziente per inserire un catetere contenente, appunto, lo Stentrode per poi disporlo sopra la corteccia cerebrale, (ossia la parte da cui partono gli impulsi nervosi che attivano i movimenti dei muscoli volontari), e rimuovere il catetere. Tra l'altro lo stent è stato dotato all'esterno di piccoli elettrodi in modo da individuare i segnali della corteccia cerebrale e li trasmettono ad un piccolo congegno impiantato nella spalla del paziente. Al riguardo Nicholas Opie ha, infine, concluso dichiarando: "Attualmente gli esoscheletri sono controllati attraverso controllo manuale di un joystick. Lo Stentrode sarà il primo strumento a permettere di controllare direttamente con il pensiero questi apparecchi. Nel nostro primo studio sull'uomo, che prevediamo di iniziare entro 2 anni, speriamo di ottenere il controllo cerebrale diretto di un esoscheletro in 3 persone con paralisi".

Di seguito alcune immagini dello Stentrode:
http://images.medicaldaily.com/sites/medicaldaily.com/files/2016/02/09/stentrode.JPG
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http://img-3.gizmag.com/stentrode-2.jpg?auto=format&ch=Width%2CDPR&fit=crop&h=394&q=60&rect=0%2C0%2C1130%2C635&w=700&s=0665e8a74f38fc6b9b0a3e9d89cea689
https://res-3.cloudinary.com/the-university-of-melbourne/image/upload/s--lnDfNmkf--/c_limit,f_auto,q_75,w_700/v1/pursuit-uploads/cc1/90d/f87/cc190df87082624b4c368ba7b81ce9b23bb55b6b0beeb55886d2f96ad5e1.jpg
...ed il video di presentazione:

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