In questi giorni Corey Taylor, frontman degli Slipknot, intervistato da Full Metal Jackie in merito al futuro e dei prossimi impegni della band, soprattutto da un punto di vista musicale, ha spiegato: "Questa band ha sempre cercato di percorrere il sentiero meno battuto. Abbiamo sempre provato ad ampliare il raggio della musica che facciamo e di trovare modi nuovi per dire quello che vogliamo dire, per portare avanti la nostra agenda ed il nostro messaggio. E stiamo arrivando al punto in cui la nostra musica dovrà evolversi. Penso che lo abbia fatto dal primo giorno, fino all'ultimo album. Abbiamo fatto grandi cose per ampliare i nostri orizzonti ma, allo stesso tempo, le cose dovranno cambiare ulteriormente perché… quando finisce la guerra? Quando puoi dire di aver vinto la battaglia? Quando smetti di lottare... quella lotta interna, quella rabbia, quando finisce? Quando senti di aver detto tutto quello che dovevi su un certo argomento? Non sto dicendo che certe cose non torneranno nella mia vita e che smetteranno di darmi fastidio ma, per quanto mi riguarda, non voglio diventare un vecchio che si lamenta solo per ascoltarsi mentre lo fa; non voglio sentirmi così. Dunque, ad un certo punto, il messaggio e l'approccio devono cambiare. Ora, suonerà ancora come gli Slipknot? Sicuramente. Scriviamo un certo tipo di musica e, per quanto possa essere eclettica e varia, scriviamo ancora quella che considero la musica degli Slipknot. Ma anche questo dovrà evolversi e diventare qualcosa di nuovo, perché il nostro messaggio dovrà cambiare. Non puoi continuare ad autoflagellarti o a flagellare qualcuno se lo hai già fatto. Mi viene in mente quel vecchio detto: «prendere a calci un cavallo morto». Ed è vero! Ma se me lo avessi chiesto quando avevo 25 anni, ti avrei detto che eri fuori di testa. Ora di anni ne ho 42 e se penso a cosa potrebbe significare questo percorso per gli Slipknot lo trovo interessante. C'è un mondo di possibilità al quale possiamo guardare". Mentre alla domanda su chi consideri più sovversivo tra gli Slipknot e Marilyn Manson, (con cui la band intraprenderà presto un tour negli Stati Uniti), lo stesso Corey Taylor ha, infine, risposto: "Non ne sono sicuro, ma credo che Manson ci preceda. Credo che siamo sullo stesso piano non tanto per quanto riguarda l'essere sovversivi, ma quanto per il fatto che non abbiamo paura esprimere il nostro pensiero, di creare la musica che vogliamo e dire quello che ci pare, che piaccia o meno".
In questi giorni Corey Taylor, frontman degli Slipknot, intervistato da Full Metal Jackie in merito al futuro e dei prossimi impegni della band, soprattutto da un punto di vista musicale, ha spiegato: "Questa band ha sempre cercato di percorrere il sentiero meno battuto. Abbiamo sempre provato ad ampliare il raggio della musica che facciamo e di trovare modi nuovi per dire quello che vogliamo dire, per portare avanti la nostra agenda ed il nostro messaggio. E stiamo arrivando al punto in cui la nostra musica dovrà evolversi. Penso che lo abbia fatto dal primo giorno, fino all'ultimo album. Abbiamo fatto grandi cose per ampliare i nostri orizzonti ma, allo stesso tempo, le cose dovranno cambiare ulteriormente perché… quando finisce la guerra? Quando puoi dire di aver vinto la battaglia? Quando smetti di lottare... quella lotta interna, quella rabbia, quando finisce? Quando senti di aver detto tutto quello che dovevi su un certo argomento? Non sto dicendo che certe cose non torneranno nella mia vita e che smetteranno di darmi fastidio ma, per quanto mi riguarda, non voglio diventare un vecchio che si lamenta solo per ascoltarsi mentre lo fa; non voglio sentirmi così. Dunque, ad un certo punto, il messaggio e l'approccio devono cambiare. Ora, suonerà ancora come gli Slipknot? Sicuramente. Scriviamo un certo tipo di musica e, per quanto possa essere eclettica e varia, scriviamo ancora quella che considero la musica degli Slipknot. Ma anche questo dovrà evolversi e diventare qualcosa di nuovo, perché il nostro messaggio dovrà cambiare. Non puoi continuare ad autoflagellarti o a flagellare qualcuno se lo hai già fatto. Mi viene in mente quel vecchio detto: «prendere a calci un cavallo morto». Ed è vero! Ma se me lo avessi chiesto quando avevo 25 anni, ti avrei detto che eri fuori di testa. Ora di anni ne ho 42 e se penso a cosa potrebbe significare questo percorso per gli Slipknot lo trovo interessante. C'è un mondo di possibilità al quale possiamo guardare". Mentre alla domanda su chi consideri più sovversivo tra gli Slipknot e Marilyn Manson, (con cui la band intraprenderà presto un tour negli Stati Uniti), lo stesso Corey Taylor ha, infine, risposto: "Non ne sono sicuro, ma credo che Manson ci preceda. Credo che siamo sullo stesso piano non tanto per quanto riguarda l'essere sovversivi, ma quanto per il fatto che non abbiamo paura esprimere il nostro pensiero, di creare la musica che vogliamo e dire quello che ci pare, che piaccia o meno".
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