Rappresentazione artistica del pianeta PTFO 8-8695 b. |
È stato battezzato come PTFO 8-8695 b è stato scoperto in un orbita intorno ad una giovane stella posta a 1.100 anni luce dalla costellazione di Orione e potrebbe essere un pianeta appena nato. In pratica si tratta di un gigante gassoso simile a Giove e probabilmente è uno dei più giovani tra i 3.300 pianeti scoperti finora nella Via Lattea; o almeno questo è quanto hanno fatto sapere di recente gli astronomi della Rice University e del Lowell Observatory in uno studio che sarà pubblicato nei prossimi giorni sulla rivista The Astrophysical Journal. In sostanza mentre andavano in cerca dei più giovani pianeti della nostra galassia, gli astronomi si sono, appunto, imbattuti in un oggetto veramente interessante, appartenente alla classe dei cosiddetti "Giovi caldi": esopianeti dalla massa pari o superiore a quella del gigante gassoso del nostro Sistema Solare ma che orbitano molto più vicini alla propria stella madre. Inoltre ad essere determinante nella scoperta è stata l'analisi spettroscopica della luce proveniente dalla stella, che ha rivelato due distinte componenti: una corrispondente al moto della stella e l'altra ad un corpo in orbita attorno ad essa. Tuttavia al riguardo Christopher Johns-Krull, primo autore dello studio in questione, ha dichiarato: "Non abbiamo ancora la prova definitiva che si tratti di un pianeta, perché non abbiamo ottenuto una misura diretta della sua massa, ma le nostre osservazioni ci spingono a pensare che lo sia"; motivo per il quale per il momento i ricercatori lo considerano un "candidato-pianeta". Ad ogni modo, secondo le analisi effettuate, PTFO 8-8695 b, (il quale in realtà era stato identificato per la prima volta nel 2012 durante la campagna osservativa dedicata a Orione del Palomar Observatory), dovrebbe avere una massa al massimo due volte quella di Giove. Per di più, come già anticipato questo presunto pianeta "neonato" ruota in appena 11 ore attorno ad una stella che ha circa 2 milioni di anni: un'orbita talmente stretta che la stella sta fagocitando gli strati più esterni del pianeta. In tal proposito lo stesso Christopher Johns-Krull ha, infine, concluso spiegando: "Non conosciamo ancora il suo destino. È probabile che il pianeta si sia formato lontano dalla sua stella e che con il passare del tempo sia migrato verso un'orbita più stretta dove è cominciata la sua distruzione. Sappiamo che esistono pianeti che orbitano molto vicini a stelle di "mezza età" seguendo orbite stabili. Ciò che non sappiamo è quanto velocemente questo pianeta perderà la propria massa, e se questo processo potrà mettere a rischio la sua stessa sopravvivenza".
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