Quando non si è particolarmente appassionati di rock/heavy metal, (o in generale di qualsiasi altro genere di musica), è possibile cadere in delle gaffe che finiscono subito per fare il giro del mondo: proprio come successo in questi giorni ai Red Hot Chili Peppers in Bielorussia; d'altro canto quando si tratta della band in questione è quasi impossibile che non ci sia un aneddoto divertente da raccontare. In pratica i rocker californiani si trovavano in un aeroporto bielorusso per uno scalo quando sono stati fermati dagli agenti doganali e condotti presso i loro uffici. A primo impatto si potrebbe pensare che si trattasse di un controllo ed invece, no: a quanto pare i membri della band sono stati riconosciuti, (per così dire), dagli agenti della polizia bielorussa i quali hanno chiesto loro di autografare alcune foto ed album; peccato però che quest'ultimi fossero chiaramente dei Metallica. Increduli, ma divertiti dall'episodio, i Red Hot Chili Peppers hanno accettato e firmato alcuni autografi su della memorabilia dell'altra band. Al riguardo Flea, bassista e cofondatore della band californiana, tramite il suo profilo Instagram, (dove ha anche pubblicato una foto), ha, infine, commentato l'intera vicenda scrivendo: "Siamo stati chiamati nell'ufficio dell'aeroporto in Bielorussia e ci è stato chiesto di firmare un sacco di CD e foto dei Metallica. Abbiamo cercato di spiegare che non eravamo i Metallica, ma loro hanno insistito a farci firmare comunque quelle cose. Loro avevano il potere. Beh, una volta ho suonato "Fight fire with fire" con i Metallica. Li adoro comunque, ma non sono Robert Trujillo".
Di seguito il suddetto post di Flea:
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