Tra le malattie più diffuse al mondo c'è sicuramente la carie dentaria che, se non trattata adeguatamente, può portare alla perdita dei denti o causare altre patologie più o meno gravi. In pratica sono numerosi i fattori che possono contribuire alla sua diffusione, come il consumo di soft drink, il fumo o, in generale, le condizioni di vita, tra cui sicuramente va considerata la qualità dell'aria. Difatti, secondo una ricerca condotta dal dottor Roy Praveen dell'Indian Institute of Science Education and Research esiste una correlazione diretta tra l'inquinamento ambientale ed, appunto, l'insorgenza di carie. In sostanza dallo studio in questione è emerso che gli abitanti delle grandi città, la cui bocca è più esposta su base quotidiana ad alti livelli di inquinanti, come l'anidride solforosa, o le molecole di acido cloridrico ed acido solforico, provenienti principalmente dagli scarichi di auto, caldaie e fabbriche industriali, hanno maggiori possibilità di sviluppare carie o altre patologie. Questo perché le svariate sostanze presenti nell'aria vanno a dissolversi nella saliva rendendola più acida e, di conseguenza, più pericolosa per la salute orale. Al riguardo Jacopo Gualtieri, odontoiatra di Lucca e membro dell'European Association for Osseointegration, (noto anche con la sigla EAO), specializzato in implantologia e rigenerazione ossea, in forza anche al reparto di odontostomatologia dell'Ospedale San Raffaele di Milano, ha commentato: "Nonostante gli sforzi fatti per la riduzione dei livelli degli inquinanti nell'aria, le persone che abitano nelle grandi città saranno sempre più esposte ai pericoli che lo smog può causare alla salute orale. In molte metropoli, come Roma e Milano, i valori di alcune molecole acide nell'aria spesso superano i livelli di guardia ed, oltre ai problemi più o meno gravi che possono causare alle vie respiratorie, queste sostanze possono alterare il pH della saliva portandolo sotto il livello di 5,5 e creando di conseguenza i presupposti per la diffusione della carie". Tuttavia non è solamente l'aria che si respira a mettere a rischio la salute dei denti: altri inquinanti che possono mettere a repentaglio la salute orale sono i metalli pesanti che possono essere presenti nell'acqua o in altre sostanze con cui si entra quotidianamente in contatto. Infatti diversi altri studi in precedenza hanno dimostrato la correlazione tra inquinamento da metalli pesanti, (come il piombo), ed una maggiore usura delle pareti dentali, (soprattutto quelle degli incisivi), il che apre la strada agli attacchi batterici che causano la carie, in particolar modo per le popolazioni residenti in grandi città. In tal proposito lo stesso Jacopo Gualtieri ha proseguito affermando: "È indubbio che alti livelli di metalli nell'acqua, o in generale nell'ambiente, a lungo andare possano rovinare i denti e, tra questi, va sicuramente annoverato il fluoruro che, sebbene sia spesso utilizzato per la protezione dello smalto dei denti, se assunto in quantità elevate, (si può trovare nei dentifrici ed, in quantità variabili, nell'acqua potabile, ma anche in gomme da masticare, medicinali ed altre fonti), può rappresentare un pericolo per la salute orale, oltre a causare un'antiestetica perdita del colore originale dei denti". Ad ogni modo un discorso a parte andrebbe fatto per la diossina, un agente inquinante che si sprigiona nell'aria in vari processi di combustione industriale, nello smaltimento di materiali di scarto o in occasioni indipendenti dalla nostra volontà, come incendi ed esplosioni all'interno di industrie chimiche. Difatti dversi altri studi hanno dimostrato che l'esposizione alla diossina può causare diversi effetti tossici per l'organismo umano, tra cui anomalie nella crescita e nello sviluppo dentale, in particolare per i bambini. Al riguardo Jacopo Gualtieri ha concluso dichiarando: "Sempre in tema di metalli ed inquinanti non vanno dimenticate le vecchie otturazioni in amalgama che, pur non essendo un pericolo per la salute di denti e bocca, a lungo andare potrebbero causare un eccessivo accumulo di metalli nel corpo. Per questo il mio consiglio è quello di farsi controllare da un professionista per valutare la possibilità di una sostituzione con materiali di ultima generazione". Comunque sia i consigli generali degli esperti per proteggere i denti dall'inquinamento ambientale sono: verificare che nel comune di residenza vengano mantenuti standard elevati nei controlli della qualità dell'aria e dell'acqua attraverso i dati pubblicati online e segnalando eventuali anomalie; nei giorni di maggiore inquinamento andrebbe limitato il tempo trascorso fuori facendo attenzione a non respirare attraverso la bocca, (l'uso di una mascherina potrebbe aiutare); per evitare di assumere troppo fluoruro, assicurarsi di non utilizzare un dentifricio al fluoro; visite dentistiche regolari che possono essere utili per rilevare i danni per i denti e valutare se è necessario sostituire il vecchio amalgama con nuove otturazioni dentali; e se i denti hanno subito danni estetici sarebbe, infine, opportuno che vengano riparati con le faccette in porcellana o altre procedure poco invasive.
Tra le malattie più diffuse al mondo c'è sicuramente la carie dentaria che, se non trattata adeguatamente, può portare alla perdita dei denti o causare altre patologie più o meno gravi. In pratica sono numerosi i fattori che possono contribuire alla sua diffusione, come il consumo di soft drink, il fumo o, in generale, le condizioni di vita, tra cui sicuramente va considerata la qualità dell'aria. Difatti, secondo una ricerca condotta dal dottor Roy Praveen dell'Indian Institute of Science Education and Research esiste una correlazione diretta tra l'inquinamento ambientale ed, appunto, l'insorgenza di carie. In sostanza dallo studio in questione è emerso che gli abitanti delle grandi città, la cui bocca è più esposta su base quotidiana ad alti livelli di inquinanti, come l'anidride solforosa, o le molecole di acido cloridrico ed acido solforico, provenienti principalmente dagli scarichi di auto, caldaie e fabbriche industriali, hanno maggiori possibilità di sviluppare carie o altre patologie. Questo perché le svariate sostanze presenti nell'aria vanno a dissolversi nella saliva rendendola più acida e, di conseguenza, più pericolosa per la salute orale. Al riguardo Jacopo Gualtieri, odontoiatra di Lucca e membro dell'European Association for Osseointegration, (noto anche con la sigla EAO), specializzato in implantologia e rigenerazione ossea, in forza anche al reparto di odontostomatologia dell'Ospedale San Raffaele di Milano, ha commentato: "Nonostante gli sforzi fatti per la riduzione dei livelli degli inquinanti nell'aria, le persone che abitano nelle grandi città saranno sempre più esposte ai pericoli che lo smog può causare alla salute orale. In molte metropoli, come Roma e Milano, i valori di alcune molecole acide nell'aria spesso superano i livelli di guardia ed, oltre ai problemi più o meno gravi che possono causare alle vie respiratorie, queste sostanze possono alterare il pH della saliva portandolo sotto il livello di 5,5 e creando di conseguenza i presupposti per la diffusione della carie". Tuttavia non è solamente l'aria che si respira a mettere a rischio la salute dei denti: altri inquinanti che possono mettere a repentaglio la salute orale sono i metalli pesanti che possono essere presenti nell'acqua o in altre sostanze con cui si entra quotidianamente in contatto. Infatti diversi altri studi in precedenza hanno dimostrato la correlazione tra inquinamento da metalli pesanti, (come il piombo), ed una maggiore usura delle pareti dentali, (soprattutto quelle degli incisivi), il che apre la strada agli attacchi batterici che causano la carie, in particolar modo per le popolazioni residenti in grandi città. In tal proposito lo stesso Jacopo Gualtieri ha proseguito affermando: "È indubbio che alti livelli di metalli nell'acqua, o in generale nell'ambiente, a lungo andare possano rovinare i denti e, tra questi, va sicuramente annoverato il fluoruro che, sebbene sia spesso utilizzato per la protezione dello smalto dei denti, se assunto in quantità elevate, (si può trovare nei dentifrici ed, in quantità variabili, nell'acqua potabile, ma anche in gomme da masticare, medicinali ed altre fonti), può rappresentare un pericolo per la salute orale, oltre a causare un'antiestetica perdita del colore originale dei denti". Ad ogni modo un discorso a parte andrebbe fatto per la diossina, un agente inquinante che si sprigiona nell'aria in vari processi di combustione industriale, nello smaltimento di materiali di scarto o in occasioni indipendenti dalla nostra volontà, come incendi ed esplosioni all'interno di industrie chimiche. Difatti dversi altri studi hanno dimostrato che l'esposizione alla diossina può causare diversi effetti tossici per l'organismo umano, tra cui anomalie nella crescita e nello sviluppo dentale, in particolare per i bambini. Al riguardo Jacopo Gualtieri ha concluso dichiarando: "Sempre in tema di metalli ed inquinanti non vanno dimenticate le vecchie otturazioni in amalgama che, pur non essendo un pericolo per la salute di denti e bocca, a lungo andare potrebbero causare un eccessivo accumulo di metalli nel corpo. Per questo il mio consiglio è quello di farsi controllare da un professionista per valutare la possibilità di una sostituzione con materiali di ultima generazione". Comunque sia i consigli generali degli esperti per proteggere i denti dall'inquinamento ambientale sono: verificare che nel comune di residenza vengano mantenuti standard elevati nei controlli della qualità dell'aria e dell'acqua attraverso i dati pubblicati online e segnalando eventuali anomalie; nei giorni di maggiore inquinamento andrebbe limitato il tempo trascorso fuori facendo attenzione a non respirare attraverso la bocca, (l'uso di una mascherina potrebbe aiutare); per evitare di assumere troppo fluoruro, assicurarsi di non utilizzare un dentifricio al fluoro; visite dentistiche regolari che possono essere utili per rilevare i danni per i denti e valutare se è necessario sostituire il vecchio amalgama con nuove otturazioni dentali; e se i denti hanno subito danni estetici sarebbe, infine, opportuno che vengano riparati con le faccette in porcellana o altre procedure poco invasive.
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