Secondo una nuova ipotesi, dietro il famoso "segnale Wow!" ci sarebbero due comete.


A quanto pare un ex-analista del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, (noto anche con la sigla DOD), potrebbe aver risolto un mistero astronomico vecchio di circa 40 anni: si tratta del celeberrimo "segnale Wow!", (il forte segnale radio a banda stretta rilevato il 15 Agosto 1977 dall'astronomo Jerry R. Ehman, grazie all'ausilio del radiotelescopio Big Ear dell'Ohio State University mentre lavorava al progetto di ricerca di vita extraterrestre SETI), che per molti anni è stato ricondotto agli alieni e che a quanto pare potrebbe non avere nulla a che vedere con quest'ultimi. In pratica per chi non conoscesse la storia, Jerry R. Ehman, puntando un gruppo di stelle chiamato "Chi Sagittarii", registrò una potente esplosione di onde radio della durata di 72 secondi e che non fu mai più rilevato in seguito: come visibile nell'immagine qui sopra, sulla carta l'astronomo cerchiò il famoso codice identificativo "6EQUJ5", (il quale descrive la variazione di intensità del segnale), ed accanto vi annotò la parola "Wow!", (da cui il nome del codice che molti conoscono). Inoltre, come già anticipato, successivamente ci furono molti tentativi per "riacchiapparlo", ma il segnale non fu mai osservato una seconda volta e la sua natura rimase inspiegata. O almeno così è stato fino ad questi giorni, quando il professor Antonio Paris, un astrofisico del St. Petersburg College, ha deciso di occuparsene. In sostanza lo scienziatocon un passato di analista, appunto, presso il DOD, (e per questo con un background investigativo che lo ha portato ad analizzare la questione come un caso da risolvere), ha deciso di tornare sulla "scena del crimine" alla ricerca di eventuali indizi trascurati o non visti: si è messo a spulciare i database astronomici alla ricerca di oggetti "sospetti" che potevano essere stati presenti sulla scena 40 anni prima. Tuttavia, con grande delusione da parte di molti, quello che Antonio Paris ha trovato non sono stati gli alieni, ma bensì due comete: la 266P/Christensen e la 335P/Gibbs, che furono scoperte rispettivamente nel 2006 e nel 2008 e che quindi erano ancora sconosciute all'epoca del lavoro di Jerry R. Ehman. Insomma, l'astrofisico ha scoperto che entrambe le comete si trovavano proprio in prossimità di Chi Sagittarii il giorno in cui fu rilevato, appunto, il segnale Wow!: una coincidenza abbastanza importante perché 266P/Christensen e 335P/Gibbs sono circondate da nubi di gas di idrogeno con diametro fino ad oltre 1 milione di chilometri, le quali a loro volta, quando assorbono l'energia solare, emettono una frequenza di 1.420 MHz; la stessa emessa dal segnale Wow!. Ad ogni modo prima di chiudere il caso Antonio Paris ha fatto sapere di voler testare la sua ipotesi, ed a quanto pare avrà presto modo di farlo perché la cometa 266P/Christensen passerà nuovamente in prossimità di Chi Sagittarii il 25 Gennaio 2017; mentre 335P/Gibbs farà il suo passaggio il 7 Gennaio 2018. In altre parole l'astrofisico intende osservare i suddetti eventi in modo da andare alla ricerca di una recidiva del segnale misterioso con cognizione di causa. Tuttavia l'unico particolare è che per quelle date tutti i radiotelescopi esistenti sono già stati prenotati; motivo per il quale ha deciso di lanciare una campagna di crowdfunding su GoFundMe, (già terminata con successo), per raccogliere i 13.000 dollari i quali gli serviranno per comprare un radiotelescopio adatto a questa osservazione. Naturalmente ci sono stati astronomi che hanno già espresso scetticismo sull'ipotesi di Antonio Paris, ma lui ha risposto che anche se si fosse sbagliato, la sua idea sarebbe comunque "buona Scienza" perché, grazie alla sua indagine, impareremo qualcosa di nuovo sulle comete, che lui ed i suoi colleghi potrebbero continuare a studiare con il nuovo radiotelescopio. Mentre se poi le comete verranno, infine, scagionate, gli scienziati del SETI continueranno ad avere il loro miglior indiziato di segnale extraterrestre.

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