Il dottor John Zhang con in braccio il bambino. |
È nato il 6 Aprile scorso, ma la particolare storia di come è stato concepito è stata diffusa soltanto in questi giorni dal settimanale New Scientist: si tratta di un maschietto, figlio di una coppia giordana, e la sua peculiarità sta nel fatto che è il primo bambino al mondo ad essere nato da "3 genitori". In pratica la madre, portatrice sana dalla Sindrome di Leigh, (nota scientificamente anche come encefalopatia necrotizzante subacuta, una patologia che colpisce i più piccoli bloccandone lo sviluppo psicomotorio e portando alla morte entro i primi 6-7 anni di vita), dopo aver perso 2 figli, (rispettivamente di 8 mesi e 6 anni di età), a causa della malattia in questione ed aver affrontato un totale di 4 aborti, ha finalmente dato alla luce un 3° figlio ricorrendo ad un metodo mai sperimentato in precedenza, che ha permesso che il neonato non ereditasse dalla madre la suddetta grave malattia neurodegenerativa. In sostanza tale procedura si chiama Spindle Nuclear Transfer ed è estremamente complessa: essenzialmente, si rimuove il nucleo sano di un ovulo della madre e lo si trasferisce all'interno di quello fornito da una donatrice a cui è stato preventivamente rimosso il nucleo; il risultato di ciò è un gamete che racchiude il DNA nucleare della madre ed il DNA mitocondriale della donatrice. Ad ogni modo successivamente si procede alla fecondazione con il seme del padre e l'embrione viene impiantato nel grembo materno: il codice genetico risultante è, appunto, ereditato da 3 differenti persone. Tuttavia la coppia si è rivolta a John Zhang, primario del New Hope Fertility Centre di New York, che per compiere la suddetta procedura, (proibita negli Stati Uniti), si è recato in Messico, dove non esistono leggi contrarie. Al riguardo lo stesso dottore ha dichiarato: "È la prima volta, almeno per quanto riguarda la riproduzione umana, che una vita viene prodotta da tre parti: un seme maschile e due componenti diverse di altrettanti ovuli. È davvero rivoluzionario". In ogni caso solo uno dei 5 embrioni creati si è sviluppato normalmente ed ha dato esito ad una gravidanza finita bene. Inoltre solo l'1% del DNA mitocondriale del bambino sembra aver ereditato le mutazioni responsabili della Sindrome di Leigh: troppo poco perché quest'ultima possa esprimersi. Tuttavia, anche se la tecnica potrebbe permettere a genitori portatori sani di importanti patologie di avere figli sani a loro volta, comporta ovviamente anche dei limiti etici: primo tra tutti, quello di generare un figlio con il corredo cromosomico di 3 genitori. Difatti negli anni '90, quando la tecnica dei "3 genitori" fu testata per la prima volta, ci furono casi di bambini che svilupparono disordini genetici, e la procedura fu abolita. In quelle circostanze, però, il DNA mitocondriale della donatrice era stato iniettato nella cellula uovo della madre, e sembra che i problemi derivassero dalla compresenza di 2 DNA mitocondriali. Tra l'altro il fatto che il piccolo sia maschio dovrebbe assicurare che il DNA mitocondriale della donatrice non venga, infine, trasmesso ad eventuali eredi.
Di seguito un'immagine:
...ed un video che riassume la procedura in questione:
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