A quanto pare Recep Tayyip Erdoğan, presidente della Turchia, ed il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo, (noto anche con la sigla AKP), sono sempre più decisi a censurare il dissenso dei cittadini che viene veicolato online attraverso Social Network, (ripetutamente sottoposti a blocco), forum ed altre risorse di comunicazione. Difatti, dopo un divieto governativo sull'utilizzo delle VPN ed aver preso di mira i vari Social Network, (tra cui Faccebook, Twitter e WhatsApp), all'inizio di Novembre in occasione dell'arresto di una dozzina di dirigenti e parlamentari dell'HDP, (il filocurdo Partito Democratico dei Popoli), fra cui il leader e parlamentari Selahattin Demirtaş e la sua vice Figen Yüksekdağ, di recente l'azione di censura turca ha colpito anche tutti coloro che erano soliti utilizzare alcuni trucchi per aggirare le forme di blocco imposte dal Paese verso l'accesso a diverse risorse del Web. In pratica in questi giorni Turkey Blocks, osservatorio sulla censura nel Paese, ha comunicato di aver scoperto che le autorità turche hanno iniziato a bloccare l'accesso alla rete Tor, (il noto sistema di comunicazione anonima e sicura il cui obiettivo è quello di proteggere la privacy degli utenti impedendo che le loro comunicazioni possano essere intercettate, nonché principale strumento per accedere ad eventuali servizi bloccati per una certa tipologia di utenti ed al cosiddetto "Deep Web"), alla maggior parte degli utenti del Paese: una parte della rete di Tor sarebbe ancora utilizzabile attraverso i cosiddetti "bridge" ed i "pluggable transport" ma le funzionalità non sarebbero garantite. Al riguardo i responsabili di Turkey Blocks attraverso un post pubblicato sul blog ufficiale, ha spiegato: «Tor è un sistema libero e gratuito progettato per consentire ad attivisti, giornalisti ed utenti qualsiasi di evitare la censura di governo sulle comunicazioni digitali come ultima linea di difesa contro i più schiaccianti regimi del mondo, Tor ha visto crescere la sua popolarità in Turchia insieme ai servizi commerciali di reti private virtuali grazie alla sua disponibilità e resilienza. Il blocco parziale o totale delle VPN, di Tor e di servizi simili farà scivolare Internet in Turchia verso il modello del giardino murato, come quello imposto dal Great Firewall di Pechino». Ed hanno, infine, concluso dichiarando: «La Turchia di solito blocca l'accesso a specifici siti attraverso ordinanze delle corti o misure amministrative per restringere permanentemente l'accesso ai servizi. Per questo motivo che gli utenti turchi hanno iniziato ad utilizzare con frequenza le VPN e Tor, ad esempio, per accedere a fonti indipendenti d'informazione e cercare aiuto nelle immediatezze degli attentati terroristici».
Di seguito il tweet d'annuncio di Turkey Blocks:
#Tor network blocked in Turkey as government cracks down on #VPN use: technical reporthttps://t.co/2NSqlXnoJn pic.twitter.com/A8mb0RsZT9— Turkey Blocks (@TurkeyBlocks) 18 dicembre 2016
...e la risposta di Tor:
@TurkeyBlocks What to do when #Tor is blocked pic.twitter.com/oK3tnIocF8— torproject (@torproject) 19 dicembre 2016
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