A quanto pare un modello matematico ha permesso di ricostruire gli elementi che hanno determinato l'evoluzione dei cervelli più grandi del regno animale, (come quello umano); o almeno questo è quanto ha fatto un recente studio condotto da alcuni ricercatori dell'Università di Losanna, guidati da Mauricio González-Forero, e pubblicato sulla rivista PLOS Computational Biology. In pratica, come noto, gli animali con elevata capacità cognitiva sono dotati di cervelli relativamente grandi, ma i fattori che guidano l'evoluzione delle dimensioni del loro cervello finora erano poco chiari. Motivo per il quale i ricercatori hanno ipotizzato che su ciò potrebbero influire fattori ecologici, sociali, e culturali e, di conseguenza, hanno sviluppato un modello matematico in grado di calcolare quanto il cervello umano dovrebbe essere grande nelle diverse fasi della vita di un individuo, a seconda di diversi scenari evolutivi possibili. In sostanza questo modello ha calcolato il modo in cui il cervello spende energia nelle capacità che permettono all'individuo di ottenere energia dall'ambiente, (ovvero di procurarsi del cibo), e come queste capacità a loro volta contribuiscano a far crescere il cervello; così facendo permette di calcolare quanta energia viene utilizzata per supportare la crescita del cervello in età diverse. Tra l'altro durante il loro studio i ricercatori hanno utilizzato il modello in questione per testare un semplice scenario in cui sono escluse le interazioni sociali ed i fattori culturali, tenendo presente l'influenza dei soli fattori ecologici: nello scenario un essere umano deve cacciare o raccogliere cibo da solo, ma può ricevere qualche aiuto dalla madre, mentre è ancora giovane. Quindi in queste condizioni un ipotetico cervello umano cresce nella stessa misura in cui si ritiene che possa essere cresciuto il cervello di un essere umano antico e questo stesso tasso di crescita lenta corrisponde a quella di un cervello umano moderno; il che è in contrasto con il pensiero prevalente, secondo cui, le influenze sociali e culturali sono necessarie per raggiungere certe dimensioni e tassi di crescita. Al riguardo lo stesso Mauricio González-Forero ha spiegato: "I nostri risultati sollevano nuove questioni circa gli effetti e le interazioni di fattori ecologici, sociali e culturali, ed il nostro modello offre un nuovo strumento per affrontarle. Più in generale, il nostro modello permette nuovi esperimenti per studiare l'evoluzione del cervello, la storia della sua vita e la sua senescenza". Comunque sia adesso gli scienziati intendono utilizzare questo modello per studiare l'influenza dei fattori sociali sulle dimensioni del cervello ed, in futuro, quella dei fattori culturali.
A quanto pare un modello matematico ha permesso di ricostruire gli elementi che hanno determinato l'evoluzione dei cervelli più grandi del regno animale, (come quello umano); o almeno questo è quanto ha fatto un recente studio condotto da alcuni ricercatori dell'Università di Losanna, guidati da Mauricio González-Forero, e pubblicato sulla rivista PLOS Computational Biology. In pratica, come noto, gli animali con elevata capacità cognitiva sono dotati di cervelli relativamente grandi, ma i fattori che guidano l'evoluzione delle dimensioni del loro cervello finora erano poco chiari. Motivo per il quale i ricercatori hanno ipotizzato che su ciò potrebbero influire fattori ecologici, sociali, e culturali e, di conseguenza, hanno sviluppato un modello matematico in grado di calcolare quanto il cervello umano dovrebbe essere grande nelle diverse fasi della vita di un individuo, a seconda di diversi scenari evolutivi possibili. In sostanza questo modello ha calcolato il modo in cui il cervello spende energia nelle capacità che permettono all'individuo di ottenere energia dall'ambiente, (ovvero di procurarsi del cibo), e come queste capacità a loro volta contribuiscano a far crescere il cervello; così facendo permette di calcolare quanta energia viene utilizzata per supportare la crescita del cervello in età diverse. Tra l'altro durante il loro studio i ricercatori hanno utilizzato il modello in questione per testare un semplice scenario in cui sono escluse le interazioni sociali ed i fattori culturali, tenendo presente l'influenza dei soli fattori ecologici: nello scenario un essere umano deve cacciare o raccogliere cibo da solo, ma può ricevere qualche aiuto dalla madre, mentre è ancora giovane. Quindi in queste condizioni un ipotetico cervello umano cresce nella stessa misura in cui si ritiene che possa essere cresciuto il cervello di un essere umano antico e questo stesso tasso di crescita lenta corrisponde a quella di un cervello umano moderno; il che è in contrasto con il pensiero prevalente, secondo cui, le influenze sociali e culturali sono necessarie per raggiungere certe dimensioni e tassi di crescita. Al riguardo lo stesso Mauricio González-Forero ha spiegato: "I nostri risultati sollevano nuove questioni circa gli effetti e le interazioni di fattori ecologici, sociali e culturali, ed il nostro modello offre un nuovo strumento per affrontarle. Più in generale, il nostro modello permette nuovi esperimenti per studiare l'evoluzione del cervello, la storia della sua vita e la sua senescenza". Comunque sia adesso gli scienziati intendono utilizzare questo modello per studiare l'influenza dei fattori sociali sulle dimensioni del cervello ed, in futuro, quella dei fattori culturali.
Commenti
Posta un commento