Scoperto che la pioggia può aiutare i batteri a diffondersi.


Si sa, la pioggia lava via polvere e smog "pulendo" l'aria, ma a quanto pare ciò comporta un un "piccolo" effetto collaterale: fa viaggiare i batteri presenti nel suolo disperdendoli nell'atmosfera anche su distanze molto lunghe. O almeno questo è il meccanismo scoperto di recente da alcuni ricercatori del Massachusetts Institute of Technology, (meglio noto con la sigla MIT), guidati da Cullen Buie, e descritto in uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications. In pratica precedenti studi avevano già mostrato che quando una goccia di pioggia cade per terra, si producono delle gocce d'acqua sospese in aria, e che il suolo funziona un po' come da rifugio temporaneo per i batteri, tuttavia finora non era mai stato chiarito come i batteri riuscissero a spostarsi nell'atmosfera, in quanto non li si riteneva capaci di sopravvivere al cosiddetto processo di formazione dell'aerosol. Ad ogni modo impiegando videocamere ultrarapide ed immagini a fluorescenza, i ricercatori del MIT hanno scoperto che una singola goccia di pioggia può trasferire lo 0,01% dei batteri presenti sulla superficie del suolo nell'atmosfera, dove riescono a sopravvivere per oltre un'ora. Certo, si tratta di una percentuale che potrebbe sembrare bassa, ma in realtà gli studiosi statunitensi hanno calcolato che, se si considerano le precipitazioni globali, la percentuale di batteri che finiscono nell'aria va dall'1,6% al 25% a seconda del tipo di terreno e del clima locale. Tuttavia anche se questo risultato spiega come i batteri finiscano nell'atmosfera, (con implicazioni per il clima, la produttività agricola e la salute umana), per il momento non sono state rilevate prove che questo meccanismo causi malattie dopo piogge abbondanti. Comunque sia l'intero processo è stato documentato in alcuni video per 3 ceppi di batteri del suolo non patogeni; video visibili di seguito:

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