A quanto pare tra non molto WhatsApp, la popolarissima applicazione di messaggistica istantanea, potrebbe introdurre un sistema di pagamento peer-to-peer; o almeno questo è quanto ha fatto sapere una recente indiscrezione diffusa dalla redazione del portale The Ken, secondo la quale i responsabili dell'applicazione sarebbero in trattativa con il governo indiano per la regolamentazione federale del sistema Unified Payments Interface, (noti anche con la sigla UPI). In pratica, secondo la fonte, l'intenzione di WhatsApp sarebbe quella di includere all'interno della sua piattaforma uno strumento che offrirà ai suoi utenti, appunto, la possibilità di trasferire denaro ai propri contatti, grazie all'accordo con le diverse banche aderenti ed ai network di carte di credito e debito, in modo analogo a quanto già avviene da qualche tempo su Messenger per gli utenti americani. Tuttavia, anche se attualmente le varie voci di corridoio riguardano esclusivamente il mercato indiano, dove il bacino d'utenza è di oltre 200 milioni di utenti, non è da escludere che in futuro, (si parla di un arco di tempo di 6 mesi), WhatsApp possa decidere di estendere tale funzionalità a tutti i suoi utenti. Tra l'altro un'altra conferma dell'operazione in questione arriva anche da una delle figure che i responsabili dell'applicazione starebbero cercando proprio per l'India: un "digital transactions lead" che abbia competenze sulle leggi locali e con gli standard tecnologici richiesti. Insomma, sembra proprio che quello indiano possa essere un esperimento da espandere presto in altri mercati internazionali. Ad ogni modo l'introduzione di una piattaforma di pagamenti peer-to-peer rappresenterebbe per WhatsApp un'ulteriore mossa per contrastare applicazioni concorrenti come, ad esempio, Truecaller che proprio in India vanta circa 150 milioni di utenti; senza contare i numerosi sistemi di tipo "wallet", ovvero quelli legati alla disponibilità di un account pre-caricato o collegato a una carta di credito o debito, invece, che ad un collegamento con i conti bancari, (tra cui PayTm, FreeCharge e Mobikwik). Insomma, secondo le varie indiscrezioni, WhatsApp si dedicherà più ai piccoli pagamenti fra amici e contatti che alle transazioni destinate agli esercizi: in effetti, Brian Acton, cofondatore dell'applicazione di messaggistica istantanea, in una recente intervista rilasciata al The Times of India aveva confermato che la società sarebbe potuta entrare nel mercato dei pagamenti digitali e pare proprio che l'India sarà la prima a sperimentare tale funzione.
A quanto pare tra non molto WhatsApp, la popolarissima applicazione di messaggistica istantanea, potrebbe introdurre un sistema di pagamento peer-to-peer; o almeno questo è quanto ha fatto sapere una recente indiscrezione diffusa dalla redazione del portale The Ken, secondo la quale i responsabili dell'applicazione sarebbero in trattativa con il governo indiano per la regolamentazione federale del sistema Unified Payments Interface, (noti anche con la sigla UPI). In pratica, secondo la fonte, l'intenzione di WhatsApp sarebbe quella di includere all'interno della sua piattaforma uno strumento che offrirà ai suoi utenti, appunto, la possibilità di trasferire denaro ai propri contatti, grazie all'accordo con le diverse banche aderenti ed ai network di carte di credito e debito, in modo analogo a quanto già avviene da qualche tempo su Messenger per gli utenti americani. Tuttavia, anche se attualmente le varie voci di corridoio riguardano esclusivamente il mercato indiano, dove il bacino d'utenza è di oltre 200 milioni di utenti, non è da escludere che in futuro, (si parla di un arco di tempo di 6 mesi), WhatsApp possa decidere di estendere tale funzionalità a tutti i suoi utenti. Tra l'altro un'altra conferma dell'operazione in questione arriva anche da una delle figure che i responsabili dell'applicazione starebbero cercando proprio per l'India: un "digital transactions lead" che abbia competenze sulle leggi locali e con gli standard tecnologici richiesti. Insomma, sembra proprio che quello indiano possa essere un esperimento da espandere presto in altri mercati internazionali. Ad ogni modo l'introduzione di una piattaforma di pagamenti peer-to-peer rappresenterebbe per WhatsApp un'ulteriore mossa per contrastare applicazioni concorrenti come, ad esempio, Truecaller che proprio in India vanta circa 150 milioni di utenti; senza contare i numerosi sistemi di tipo "wallet", ovvero quelli legati alla disponibilità di un account pre-caricato o collegato a una carta di credito o debito, invece, che ad un collegamento con i conti bancari, (tra cui PayTm, FreeCharge e Mobikwik). Insomma, secondo le varie indiscrezioni, WhatsApp si dedicherà più ai piccoli pagamenti fra amici e contatti che alle transazioni destinate agli esercizi: in effetti, Brian Acton, cofondatore dell'applicazione di messaggistica istantanea, in una recente intervista rilasciata al The Times of India aveva confermato che la società sarebbe potuta entrare nel mercato dei pagamenti digitali e pare proprio che l'India sarà la prima a sperimentare tale funzione.
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