Al giorno d'oggi l'uso delle candele profumate è sempre più diffuso, (magari per creare un po' d'atmosfera nei momenti più "romantici" oppure per cambiare l'aria viziata di una stanza), ma a quanto pare, secondo uno studio condotto da alcuni ricercatori della San Diego State University e pubblicato in questi giorni sulla rivista PLOS ONE, l'impiego di queste candele potrebbe presentare dei rischi per la salute legati all'inquinamento dell'aria di casa. In pratica studiando i diversi fattori inquinanti all'interno delle mura domestiche di 300 famiglie di San Diego, (con almeno un minore di 14 anni ed un adulto fumatore), con l'ausilio di monitor per la misurazione delle polveri sottili, i ricercatori californiani hanno constatato che se da un lato il fumo di sigaretta resta una delle principali fonti inquinanti, (i valori erano quasi il doppio rispetto alle case dei non fumatori), anche i prodotti per la pulizia, le candele, gli incensi, il cibo fritto ed il fumo di marijuana, (analizzato per la prima volta), possono essere altrettanto pericolosi, in quanto aumentano del 30% il tasso d'inquinamento ed aprire porte e finestre per far circolare l'aria non serve a granché. Al riguardo John Bellettiere, autore principale della ricerca in una nota ufficiale ha spiegato: «Il nostro obiettivo primario era quello di capire cosa succedesse nelle case con i livelli di polveri sottili più elevati e che quindi si trasformano in ambienti insalubri per i bambini». Ad ogni modo per 3 mesi i monitor degli scienziati hanno analizzato le polveri sottili all'interno delle abitazioni che sono risultate essere comprese fra 0,5 e 2,5 micron: valori sufficientemente minuscoli da rappresentare un pericolo per la salute, soprattutto per i bambini, perché in grado di raggiungere i polmoni in profondità e che comprendono polvere, spore fungine, emissioni delle auto e sottoprodotti di combustione, come, appunto, candele ed incensi. In tal proposito la professoressa Barbara Maher dell'Università di Lancaster ha commentato tale risultato dichiarando: "I risultati della ricerca statunitense non sono affatto una sorpresa perché in precedenza anche il mio team di ricerca aveva misurato le particelle rilasciate dalle candele, scoprendo che contengono composti di carbonio e metalli, questi ultimi derivati probabilmente dal processo di produzione industriale". Ed ha, infine, concluso spiegando: "Anche se non sappiamo ancora con esattezza quali danni possano causare, queste particelle costringono il corpo a scatenare una risposta infiammatoria per eliminarle, quindi è probabile che l'inquinamento indoor sia legato agli stessi problemi di salute provocati dall'inquinamento atmosferico e che spaziano dal cancro ai polmoni all'ictus".
Al giorno d'oggi l'uso delle candele profumate è sempre più diffuso, (magari per creare un po' d'atmosfera nei momenti più "romantici" oppure per cambiare l'aria viziata di una stanza), ma a quanto pare, secondo uno studio condotto da alcuni ricercatori della San Diego State University e pubblicato in questi giorni sulla rivista PLOS ONE, l'impiego di queste candele potrebbe presentare dei rischi per la salute legati all'inquinamento dell'aria di casa. In pratica studiando i diversi fattori inquinanti all'interno delle mura domestiche di 300 famiglie di San Diego, (con almeno un minore di 14 anni ed un adulto fumatore), con l'ausilio di monitor per la misurazione delle polveri sottili, i ricercatori californiani hanno constatato che se da un lato il fumo di sigaretta resta una delle principali fonti inquinanti, (i valori erano quasi il doppio rispetto alle case dei non fumatori), anche i prodotti per la pulizia, le candele, gli incensi, il cibo fritto ed il fumo di marijuana, (analizzato per la prima volta), possono essere altrettanto pericolosi, in quanto aumentano del 30% il tasso d'inquinamento ed aprire porte e finestre per far circolare l'aria non serve a granché. Al riguardo John Bellettiere, autore principale della ricerca in una nota ufficiale ha spiegato: «Il nostro obiettivo primario era quello di capire cosa succedesse nelle case con i livelli di polveri sottili più elevati e che quindi si trasformano in ambienti insalubri per i bambini». Ad ogni modo per 3 mesi i monitor degli scienziati hanno analizzato le polveri sottili all'interno delle abitazioni che sono risultate essere comprese fra 0,5 e 2,5 micron: valori sufficientemente minuscoli da rappresentare un pericolo per la salute, soprattutto per i bambini, perché in grado di raggiungere i polmoni in profondità e che comprendono polvere, spore fungine, emissioni delle auto e sottoprodotti di combustione, come, appunto, candele ed incensi. In tal proposito la professoressa Barbara Maher dell'Università di Lancaster ha commentato tale risultato dichiarando: "I risultati della ricerca statunitense non sono affatto una sorpresa perché in precedenza anche il mio team di ricerca aveva misurato le particelle rilasciate dalle candele, scoprendo che contengono composti di carbonio e metalli, questi ultimi derivati probabilmente dal processo di produzione industriale". Ed ha, infine, concluso spiegando: "Anche se non sappiamo ancora con esattezza quali danni possano causare, queste particelle costringono il corpo a scatenare una risposta infiammatoria per eliminarle, quindi è probabile che l'inquinamento indoor sia legato agli stessi problemi di salute provocati dall'inquinamento atmosferico e che spaziano dal cancro ai polmoni all'ictus".
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