Google lancia PHQ-9, un questionario online per la diagnosi della depressione.


A quanto pare Google ha deciso di offrire ai suoi utenti un check sulla depressione rivedendo le modalità con cui rispondere a chi cerca informazioni sul Web sul disturbo, (o pone domande come "Sono depresso?" oppure "Ho la depressione?"), mettendo a disposizione un questionario medico in grado di ''verificare se si è clinicamente depressi''. Il servizio, chiamato PHQ-9 e nato in collaborazione con la National Alliance on Mental Illness, (nota anche con la sigla NAMI), offrirà agli internauti uno strumento utile per valutare autonomamente la propria salute mentale. In pratica da anni ormai le schede di Google Knowledge Graph offrono informazioni utili agli utenti, come, ad esempio, le schede relative alle malattie più comuni, alla sintomatologia, alle cure, senza avere ovviamente la pretesa di sostituirsi al medico; motivo per il quale il colosso californiano ha messo insieme un team, (che include anche uno specialista), per lavorare su questo nuovo settore e fornire informazioni rapide ed affidabili. In sostanza, secondo i dati forniti dallo stesso Google, la parola depressione compare nel 5% delle ricerche che hanno a che fare con la salute. Inoltre il fenomeno ha ormai raggiunto dimensioni pandemiche: solo negli USA, ad esempio, il 20% della popolazione soffre di depressione, ma solo il 41% di questi si rivolge ad un medico o ad un terapeuta, preferendo ricorrere piuttosto alle ricerche su Google. Ed adesso grazie al questionario PHQ-9, metodo clinicamente approvato relativo, appunto, allo screening sulla depressione, gli utenti potranno condurre un test abbastanza accurato che potrà aiutarli a decidere se è il caso di rivolgersi ad un medico oppure no. Al riguardo gli esperti della NAMI hanno spiegato: "Le persone affette da depressione si rivolgono alle strutture adeguate con 6-8 anni di ritardo rispetto alla comparsa dei primi sintomi, che possono essere identificati anche con l'ausilio del nuovo test". Ad ogni modo per il momento il test in questione è attivo solamente per gli utenti statunitensi e solo per la versione mobile, ma se la prova avrà successo in futuro potrebbe essere esteso ad altri Paesi. In tal proposito Mary Giliberti, amministratrice delegata di NAMI, ha affermato: "Speriamo che rendendo disponibili queste informazioni su Google, più persone avranno una conoscenza più concreta della depressione e cercheranno il giusto trattamento per recuperare e migliorare la loro qualità di vita". Tra l'altro, in merito alla privacy degli utenti, i responsabili dell'azienda hanno fatto sapere che i risultati dei test saranno archiviati nei server e verranno utilizzati solo per delle campagne pubblicitarie mirate sulle persone che si sono sottoposte al test. Comunque sia nonostante anche Facebook abbia avviato lo sviluppo di strumenti per identificare gli utenti che possono essere depressi o affetti da pensieri relativi al suicidio, (tramite l'impiego dell'intelligenza artificiale per controllare i messaggi e offrendo agli utenti un modo diretto per contattare i servizi di salute mentale attraverso le sue applicazioni di messaggistica), e nonostante questionari analoghi sono già disponibili nel Regno Unito, (come, ad esempio, un'autovalutazione della depressione disponibile sul sito NHS Choices), gli esperti di salute mentale hanno avvertito le persone di non fare affidamento solo ed esclusivamente sulle diagnosi online. Difatti in tal proposito Rachel Boyd, esperta in malattie mentali di Mind, ha, infine, sottolineato: "Un sondaggio online non è mai un buon sostituto al medico di famiglia o un altro professionista sanitario. Tuttavia, queste indagini possono essere utili per incoraggiare la gente a riconoscere che ciò che stanno vivendo è reale e che il supporto è disponibile".

Di seguito un'immagine che ne mostra il funzionamento:
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