A quanto pare la vita sulla Terra è più antica del previsto ed è nata poco più di mezzo miliardo di anni dopo la nascita del pianeta; o almeno questo è quanto hanno fatto sapere alcuni ricercatori dell'Università di Tokyo, i quali durante uno studio pubblicato in questi giorni sulla rivista Nature, hanno scoperto che i primi resti di grafite e carbonati sono stati prodotti da organismi biologici vissuti 3,9 miliardi d'anni fa. In pratica, come già risaputo, la Terra ha circa 4,5 miliardi di anni, ma la nascita delle prime forme di vita sono note solo indicativamente a causa della scarsità di prove: le rocce che risalgono al periodo compreso fra 4.000 e 2.500 milioni di anni fa, (ossia l'Archeano, durante il quale si ritiene sia iniziata la vita), presentano un cattivo stato di conservazione. Tuttavia durante la suddetta ricerca gli scienziati nipponici sono riusciti ad analizzare alcune rocce che risalgono a circa 3,95 miliardi di anni fa rinvenute nel Labrador settentrionale, (in Canada), ed al loro interno, come già anticipato, hanno scoperto tracce di grafite di origine biologica: un materiale molto comune in natura, a base di carbonio, nonché uno degli elementi fondamentali per lo sviluppo della vita. Inoltre la caratteristica principale di questa grafite è quella di essere molto ricca di una particolare forma di carbonio, (chiamata carbonio 12), ritenuta tipica dei materiali organici, ossia quelli che derivano da processi biologici. Al riguardo Daniela Billi, astrobiologa dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata, commentato tale scoperta dichiarando: "In natura ci sono enzimi in grado di usare l'anidride carbonica che si trova nell'atmosfera per produrre zuccheri. Questi enzimi utilizzano in via preferenziale gli isotopi del carbonio 12 e la presenza di questo elemento indica che quel composto organico è stato prodotto per via biologica. Nonostante fossero così primitivi questi organismi producevano energia attraverso la fotosintesi ma in mancanza di ossigeno. È interessante vedere che in questa ricerca l'utilizzo di una tecnologia e di una microanalisi sempre più raffinata, fondamentali per trovare forme di vita passata non solo sul nostro pianeta ma anche sugli altri". Comunque sia, se i risultati dello studio in questione venissero confermati, potrebbero, infine, rappresentare le più antiche tracce di vita sulla Terra finora scoperte.
A quanto pare la vita sulla Terra è più antica del previsto ed è nata poco più di mezzo miliardo di anni dopo la nascita del pianeta; o almeno questo è quanto hanno fatto sapere alcuni ricercatori dell'Università di Tokyo, i quali durante uno studio pubblicato in questi giorni sulla rivista Nature, hanno scoperto che i primi resti di grafite e carbonati sono stati prodotti da organismi biologici vissuti 3,9 miliardi d'anni fa. In pratica, come già risaputo, la Terra ha circa 4,5 miliardi di anni, ma la nascita delle prime forme di vita sono note solo indicativamente a causa della scarsità di prove: le rocce che risalgono al periodo compreso fra 4.000 e 2.500 milioni di anni fa, (ossia l'Archeano, durante il quale si ritiene sia iniziata la vita), presentano un cattivo stato di conservazione. Tuttavia durante la suddetta ricerca gli scienziati nipponici sono riusciti ad analizzare alcune rocce che risalgono a circa 3,95 miliardi di anni fa rinvenute nel Labrador settentrionale, (in Canada), ed al loro interno, come già anticipato, hanno scoperto tracce di grafite di origine biologica: un materiale molto comune in natura, a base di carbonio, nonché uno degli elementi fondamentali per lo sviluppo della vita. Inoltre la caratteristica principale di questa grafite è quella di essere molto ricca di una particolare forma di carbonio, (chiamata carbonio 12), ritenuta tipica dei materiali organici, ossia quelli che derivano da processi biologici. Al riguardo Daniela Billi, astrobiologa dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata, commentato tale scoperta dichiarando: "In natura ci sono enzimi in grado di usare l'anidride carbonica che si trova nell'atmosfera per produrre zuccheri. Questi enzimi utilizzano in via preferenziale gli isotopi del carbonio 12 e la presenza di questo elemento indica che quel composto organico è stato prodotto per via biologica. Nonostante fossero così primitivi questi organismi producevano energia attraverso la fotosintesi ma in mancanza di ossigeno. È interessante vedere che in questa ricerca l'utilizzo di una tecnologia e di una microanalisi sempre più raffinata, fondamentali per trovare forme di vita passata non solo sul nostro pianeta ma anche sugli altri". Comunque sia, se i risultati dello studio in questione venissero confermati, potrebbero, infine, rappresentare le più antiche tracce di vita sulla Terra finora scoperte.
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