Da sempre si discute sull'utilità o l'inutilità dei videogame: c'è chi sostiene che i videogiochi rendano aggressivi e violenti e chi invece afferma che stimolino l'intelletto e la creatività. Ed a quanto pare ai vari studi che negli anni si sono posti a favore dei videogame adesso se ne aggiunge uno condotto da alcuni ricercatori dell'Università della Ruhr a Bochum e pubblicato qualche settimana fa sulla rivista Behavioural Brain Research, secondo il quale giocare spesso ai videogame potrebbe migliorare la capacità di analizzare rapidamente le situazioni e di apprendere nuovi dati, soprattutto in condizioni di elevata incertezza. In pratica per arrivare a tale conclusione i ricercatori tedeschi hanno reclutato 24 volontari: 17 che erano soliti giocare regolarmente ai videogame sul computer o su una console per oltre 15 ore a settimana e 17 che non ci giocavano di rado o proprio mai. In pratica a tutti i partecipanti è stato chiesto di svolgere un test di previsione del meteo, diretto a verificare l'apprendimento delle probabilità: durante l'esecuzione di questo compito i ricercatori hanno monitorato la loro attività cerebrale attraverso la risonanza magnetica per immagini. Così facendo si è scoperto che i soggetti che giocavano assiduamente erano capaci di svolgere il compito significativamente meglio rispetto a quelli che non lo facevano mai. Inoltre, entrando un po' più nei dettagli, i videogiocatori presentavano una maggiore attività cerebrale nell'area dell'ippocampo, vale a dire le regione del cervello che svolge un ruolo essenziale, appunto, nei processi di apprendimento e di memorizzazione. Al riguardo Sabrina Schenk, la principale autrice dello studio in questione, ha, infine, spiegato: "Il nostro studio dimostra che i giocatori sono maggiormente capaci di analizzare rapidamente una situazione, di generare nuove conoscenze e classificare i fatti, soprattutto in situazioni di elevata incertezza. Pensiamo che giocare ai videogame addestri alcune regioni del cervello come l'ippocampo. Questo non è solo importante per i giovani, ma anche per le persone anziane, dato che i cambiamenti che si verificano nell'ippocampo possono provocare la riduzione delle prestazioni mnemoniche. Forse in futuro i disturbi di memoria potranno essere curati proprio con i videogiochi".
Da sempre si discute sull'utilità o l'inutilità dei videogame: c'è chi sostiene che i videogiochi rendano aggressivi e violenti e chi invece afferma che stimolino l'intelletto e la creatività. Ed a quanto pare ai vari studi che negli anni si sono posti a favore dei videogame adesso se ne aggiunge uno condotto da alcuni ricercatori dell'Università della Ruhr a Bochum e pubblicato qualche settimana fa sulla rivista Behavioural Brain Research, secondo il quale giocare spesso ai videogame potrebbe migliorare la capacità di analizzare rapidamente le situazioni e di apprendere nuovi dati, soprattutto in condizioni di elevata incertezza. In pratica per arrivare a tale conclusione i ricercatori tedeschi hanno reclutato 24 volontari: 17 che erano soliti giocare regolarmente ai videogame sul computer o su una console per oltre 15 ore a settimana e 17 che non ci giocavano di rado o proprio mai. In pratica a tutti i partecipanti è stato chiesto di svolgere un test di previsione del meteo, diretto a verificare l'apprendimento delle probabilità: durante l'esecuzione di questo compito i ricercatori hanno monitorato la loro attività cerebrale attraverso la risonanza magnetica per immagini. Così facendo si è scoperto che i soggetti che giocavano assiduamente erano capaci di svolgere il compito significativamente meglio rispetto a quelli che non lo facevano mai. Inoltre, entrando un po' più nei dettagli, i videogiocatori presentavano una maggiore attività cerebrale nell'area dell'ippocampo, vale a dire le regione del cervello che svolge un ruolo essenziale, appunto, nei processi di apprendimento e di memorizzazione. Al riguardo Sabrina Schenk, la principale autrice dello studio in questione, ha, infine, spiegato: "Il nostro studio dimostra che i giocatori sono maggiormente capaci di analizzare rapidamente una situazione, di generare nuove conoscenze e classificare i fatti, soprattutto in situazioni di elevata incertezza. Pensiamo che giocare ai videogame addestri alcune regioni del cervello come l'ippocampo. Questo non è solo importante per i giovani, ma anche per le persone anziane, dato che i cambiamenti che si verificano nell'ippocampo possono provocare la riduzione delle prestazioni mnemoniche. Forse in futuro i disturbi di memoria potranno essere curati proprio con i videogiochi".
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