Scoperto che la pelle potrebbe avere un ruolo importante nel controllo della pressione sanguigna.


A quanto pare la pelle contribuisce a regolare la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca in condizioni di scarsa presenza di ossigeno; o almeno questo è quanto hanno fatto sapere alcuni ricercatori dell'Università di Cambridge e del Karolinska Institutet tramite uno studio pubblicato sulla rivista eLife, nel quale viene illustrato come tale scoperta possa aiutare a comprendere se il modo in cui l'organismo reagisce quando ha "fame" di ossigeno può aumentare il rischio di sviluppare l'ipertensione. Difatti gli scienziati hanno spiegato che quando un tessuto riceve poco ossigeno, (per esempio, perché ci si trova ad alta quota o in risposta ad inquinamento, fumo o obesità), il flusso sanguigno che vi è diretto aumenta: si tratta di un incremento che in parte viene controllato da una famiglia di proteine, (note con la sigla HIF). Ed è stato proprio per verificare il ruolo svolto dalla pelle in queste circostanze, che i ricercatori hanno riprogrammato geneticamente alcuni topi in modo che la loro pelle non fosse più in grado di produrre alcune proteine HIF, (in particolare l'HIF1α e l'HIF2α), e successivamente li hanno messi in un ambiente caratterizzato da una bassa presenza di ossigeno, insieme ad altri topi non modificati. Ad ogni modo al termine dell'esperimento, gli scienziati hanno osservato che la risposta agli scarsi livelli di ossigeno degli animali privi di HIF1α e/o HIF2α era differente rispetto a quella degli altri topi: questo fenomeno ne aveva influenzato la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, la temperatura cutanea ed i livelli generali di attività dei topolini. Inoltre l'indagine ha dimostrato che anche la risposta dei roditori normali alla carenza di ossigeno era più complessa di quanto si fosse ipotizzato in precedenza. Infatti dai dati raccolti è emerso che durante i primi 10 minuti la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca degli animali normali aumentavano, per poi iniziare a scendere nelle successive 36 ore; mentre alla fine i parametri sono tornati a livelli normali circa 48 ore dopo. Invece nei topi privi delle proteine HIF il momento in cui questo processo ha avuto inizio ed è terminato è apparso significativamente diverso: secondo gli esperti, questo suggerisce, appunto, che la pelle svolge un ruolo importante nel controllo della pressione sanguigna quando l'ossigeno scarseggia. Al riguardo Andrew Cowburn, uno dei principali autori della ricerca in questione, ha, infine, spiegato: "Questi risultati suggeriscono che la risposta della nostra pelle ai bassi livelli di ossigeno può avere effetti sostanziali sul modo in cui il cuore pompa il sangue nell'organismo. La bassa presenza di ossigeno, temporanea o prolungata, è una condizione comune e può essere correlata all'ambiente naturale o a fattori quali il fumo e l'obesità. Speriamo che il nostro studio ci aiuti a comprendere meglio come la risposta del nostro corpo a queste condizioni possa aumentare il rischio o possa addirittura causare l'ipertensione".

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