A quanto pare a guidare l'evoluzione e la differenziazione tra maschi e femmine nelle alghe sarebbe stato un unico gene; o almeno questo è quanto hanno fatto sapere alcuni ricercatori dell'Università Imperiale di Tokyo tramite uno studio pubblicato in questi giorni sulla rivista Communications Biology, durante il quale sono riusciti a ricostruire l'origine genetica dei sessi. In pratica il tutto è stato possibile grazie a diverse ricerche condotte su alcune alghe unicellulari, le quali in futuro potrebbero essere d'aiuto anche per ottenere biocarburanti più efficienti. In sostanza il gruppo di scienziati, guidato da Hisayoshi Nozaki, ha studiato l'evoluzione del sesso maschile e femminile nelle alghe verdi volvocine, molto usate nella ricerca per studiare i primi stadi dell'evoluzione dei sessi e gli organismi pluricellulari: in particolare si sono concentrati su 2 specie appartenenti alle famiglie Yamagishiella ed Eudorina, studiandone la composizione genetica. Così facendo hanno scoperto che, contrariamente a quanto era stato teorizzato finora, l'evoluzione dei sessi non è stata accompagnata da un aumento della complessità genetica dei sessi. Difatti, secondo i ricercatori nipponici, la principale differenza tra maschi e femmine in queste alghe può essere ridotta alla semplice presenza o assenza, appunto, di un solo gene, (chiamato MID), che si trova in una minuscola regione dei cromosomi. Al riguardo James Umen, ricercatore del Donald Danforth Plant Science Center che ha preso parte allo studio, ha, infine, concluso spiegando: "Questo nuovo studio mina l'idea che l'origine dei sessi sia andata di pari passo con un aumento della complessità genetica dei cromosomi sessuali. Inoltre il nostro è un risultato che ha anche delle applicazioni pratiche, perché aumenta le nostre conoscenze su come identificare i sessi nelle nuove specie di alghe che vogliamo coltivare per avere biocarburanti migliori ed impiegare nelle biotecnologie".
A quanto pare a guidare l'evoluzione e la differenziazione tra maschi e femmine nelle alghe sarebbe stato un unico gene; o almeno questo è quanto hanno fatto sapere alcuni ricercatori dell'Università Imperiale di Tokyo tramite uno studio pubblicato in questi giorni sulla rivista Communications Biology, durante il quale sono riusciti a ricostruire l'origine genetica dei sessi. In pratica il tutto è stato possibile grazie a diverse ricerche condotte su alcune alghe unicellulari, le quali in futuro potrebbero essere d'aiuto anche per ottenere biocarburanti più efficienti. In sostanza il gruppo di scienziati, guidato da Hisayoshi Nozaki, ha studiato l'evoluzione del sesso maschile e femminile nelle alghe verdi volvocine, molto usate nella ricerca per studiare i primi stadi dell'evoluzione dei sessi e gli organismi pluricellulari: in particolare si sono concentrati su 2 specie appartenenti alle famiglie Yamagishiella ed Eudorina, studiandone la composizione genetica. Così facendo hanno scoperto che, contrariamente a quanto era stato teorizzato finora, l'evoluzione dei sessi non è stata accompagnata da un aumento della complessità genetica dei sessi. Difatti, secondo i ricercatori nipponici, la principale differenza tra maschi e femmine in queste alghe può essere ridotta alla semplice presenza o assenza, appunto, di un solo gene, (chiamato MID), che si trova in una minuscola regione dei cromosomi. Al riguardo James Umen, ricercatore del Donald Danforth Plant Science Center che ha preso parte allo studio, ha, infine, concluso spiegando: "Questo nuovo studio mina l'idea che l'origine dei sessi sia andata di pari passo con un aumento della complessità genetica dei cromosomi sessuali. Inoltre il nostro è un risultato che ha anche delle applicazioni pratiche, perché aumenta le nostre conoscenze su come identificare i sessi nelle nuove specie di alghe che vogliamo coltivare per avere biocarburanti migliori ed impiegare nelle biotecnologie".
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