Dimostrato che le verdure crocifere possono aiutare le donne di terza età a combattere l'aterosclerosi.


A quanto pare aumentare il consumo di verdure ed in particolare di broccoli, cavoli e cavoletti di Bruxelles può aiutare a prevenire ictus ed infarti nella cosiddetta terza età; o almeno questo è quanto ha dimostrato un recente studio condotto da alcuni ricercatori della University of Western Australia e pubblicato sul Journal of the American Heart Association, che ha messo in evidenza come soprattutto nelle donne le crocifere contengono dei componenti bioattivi in grado di rallentare la progressione dell'aterosclerosi, (ossia una delle principali cause delle malattie cardiovascolari). In pratica per arrivare a tale conclusione il team di ricerca australiano ha reclutato 954 donne con almeno 70 anni d'età ed ha tracciato le loro abitudini alimentari per mezzo di alcuni questionari. Inoltre è stata esaminata l'associazione tra l'aterosclerosi e l'apporto totale di crocifere, (ovvero cavoli, cavolfiori, cavoletti di Bruxelles e broccoli), agli, cipolle, porri, ortaggi gialli, rossi ed arancioni, (ossia pomodori, peperoni, carote, zucche e barbabietole rosse), verdure a foglia verde, (tra cui lattuga, spinaci, sedano, bietola), e legumi, (tra cui piselli, fagioli e soia). In sostanza, come già noto, l'aterosclerosi è una condizione caratterizzata dall'accumulo di depositi di colesterolo ed altro materiale lungo le pareti delle arterie: queste placche vanno ad ostruire la circolazione sanguigna e possono staccarsi andando a formare un trombo in un processo che può portare, appunto, all'insorgenza di un infarto del miocardio o di un ictus; non a caso per definire la severità dell'aterosclerosi gli scienziati hanno esaminato lo spessore delle arterie carotidi. Tra l'altro i ricercatori australiani si sono concentrati sulle donne anziane perché i fattori di rischio per le malattie vascolari sono differenti tra i due sessi e perché la malattia cardiovascolare spesso è vista come una malattia "maschile" portando a sottostimare e sottotrattare le donne. Ad ogni modo dalla suddetta ricerca è emerso che, indipendentemente dai fattori di rischio cardiovascolare e dello stile di vita, le donne che mangiavano più verdure, (e soprattutto più crocifere), avevano arterie carotidi più sane. Per di più, secondo gli scienziati, le verdure appartenenti a questa grande famiglia di piante erbacee possono aiutare molto nel ridurre il rischio di malattia cardiaca grazie all'effetto protettivo nei confronti dell'apparato vascolare. Difatti al riguardo Lauren Blekkenhorst, tra i principali autori dello studio, ha affermato: "Ci sono moltissime evidenze che correlano le diete ricche di verdure con un minor rischio di malattia cardiaca ed ictus. Tuttavia questo è uno dei pochi studi che hanno esplorato il potenziale impatto di diversi tipi di verdure sulle misure di aterosclerosi subclinica, la causa alla base delle malattie cardiovascolari". Entrando un po' più nei dettagli i ricercatori hanno osservato uno spessore della parete dell'arteria carotide inferiore di 0,05 millimetri tra le donne che erano solite assumere un'alta quantità di verdure totali e quelle che solitamente ne assumevano una bassa quantità. A tal proposito la stessa ricercatrice ha proseguito spiegando: "Questo è un risultato abbastanza significativo, perché una diminuzione di 0,1 millimetri dello spessore della parete carotidea è associata ad una diminuzione del 10%-18% nel rischio di ictus ed infarto". Ma non è tutto: si è anche notato che un aumento di 10 grammi al giorno nel consumo di verdure crocifere risultava essere associato ad uno spessore della parete dell'arteria carotide media inferiore dello 0,8%; mentre altri tipi vegetali non hanno mostrato un'associazione con lo spessore delle pareti delle arterie carotidi. Al riguardo Lauren Blekkenhorst ha continuato dichiarando: "Dopo aver adattato lo stile di vita, i fattori di rischio di malattie cardiovascolari, (incluso l'uso di farmaci), ed altri tipi di verdure e fattori dietetici, i nostri risultati hanno continuato a mostrare un'associazione protettiva tra le verdure crocifere e lo spessore della parete dell'arteria carotide"Tuttavia, a causa della natura osservativa della ricerca, non è possibile stabilire una relazione causale; a tal proposito la studiosa ha concluso affermando: "Le linee guida dietetiche dovrebbero evidenziare l'importanza di aumentare il consumo di verdure crocifere per proteggersi dalle malattie vascolari". Difatti se i risultati di questo studio dovessero essere confermati, le linee guida di una corretta alimentazione dovrebbero sottolineare l'importanza di aumentare il consumo di crocifere per contenere il rischio di malattia vascolare. Comunque sia Alice H. Lichtenstein, della Tufts University che non ha preso parte alla ricerca, ha commentato: "È ancora troppo presto per sostenere con certezza che siano le crocifere le verdure più benefiche. Il messaggio non dovrebbe essere che solo aggiungendo crocifere a qualsiasi dieta il rischio cardiaco diminuisce. Ciò che va incoraggiato è il consumo generale di tutte le verdure". Oltretutto resta ancora poco chiaro quali siano i componenti bioattivi che possono rallentare la progressione dell'aterosclerosi: l'ipotesi più accreditata è che, oltre al basso apporto di calorie, la chiave possa essere la ricchezza di nutrienti e di composti fitochimici, (tra questi i polifenoli, con la loro possibile azione antiossidante contro il colesterolo che si infiltra nelle pareti delle arterie; ed il sulforafano, un composto appartenente al gruppo degli Isotiocianati e che rallenta lo stress ossidativo); motivo per il quale questi aspetti e la correlazione tra aterosclerosi e consumo di verdure negli anziani dovrebbero, infine, essere oggetto delle future ricerche.

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