Scoperto che gli ormoni potrebbero non essere coinvolti nel cambiamento caratteriale dell'adolescenza.


A quanto pare, contrariamente a quanto affermato in precedenza, gli ormoni sessuali che si sviluppano durante la pubertà non sarebbero responsabili delle modifiche comportamentali che si verificano proprio nel corso dell'adolescenza; o almeno questo è quanto ha fatto sapere un recente studio pubblicato sulla rivista Current Biology e condotto da alcuni ricercatori dell'Università di Buffalo e dell'Università del Massachusetts Amherst, secondo i quali la classica irrequietezza dei teenager sarebbe indipendente dallo sviluppo della capacità di riprodursi. Al riguardo Matthew Paul, uno dei principali autori della ricerca, ha spiegato: "I cambiamenti nel comportamento sociale che si verificano durante l'adolescenza sembrano essere indipendenti dagli ormoni sessuali. Non sono innescati dalla pubertà, per cui non è possibile incolpare gli ormoni". In pratica per verificare se i comportamenti tipici dell'adolescenza, (che includono modifiche cognitive, sociali ed emotive), fossero collegati alla pubertà, (vale a dire il processo attraverso cui l'organismo sviluppa, appunto, la capacità di riprodursi producendo autonomamente i propri ormoni sessuali), gli scienziati hanno monitorato gli atteggiamenti di due gruppi di criceti siberiani perché il loro sviluppo dipende dal periodo in cui vengono al mondo: quelli nati all'inizio della stagione riproduttiva, (ossia quando le giornate sono più lunghe), sperimentato presto la pubertà, in modo da potersi riprodurre entro l'anno; mentre quelli nati alla fine della stagione riproduttiva, (ovvero quando i giorni sono più corti), sperimentano la pubertà più tardi, per non riprodursi in pieno inverno. Entrando un po' più nei dettagli, i ricercatori hanno influenzato il momento in cui i criceti coinvolti nella sperimentazione, (che avevano tutti la stessa età), sono entrati nella pubertà attraverso l'impiego di diverse intensità di luce all'interno del laboratorio facendo in modo che il primo gruppo sviluppasse la pubertà intorno ai 30 giorni di vita, invece il secondo dopo circa 100 giorni. Successivamente gli studiosi hanno verificato il passaggio degli animali dalla fase di "gioco" a quella del predominio sociale, (che rappresenta il periodo in cui diventano capaci di allontanarsi da casa per trovare il proprio spazio), ed al termine dell'analisi hanno scoperto che, come già anticipato, questo momento di transizione era indipendente dalla pubertà. Difatti, secondo quanto spiegato dagli autori dello studio, se gli ormoni sessuali fossero stati responsabili del passaggio dalla fase di "gioco" alla successiva, la transizione si sarebbe dovuta verificare prima tra i criceti appartenenti al primo gruppo, rispetto a quelli del secondo; ma così non è stato: i ricercatori hanno osservato che questa transizione si era verificata nello stesso momento in entrambi i gruppi, tanto che nel secondo si era verificata addirittura prima dell'arrivo della pubertà. Ad ogni modo, sempre secondo quanto hanno affermato gli studiosi, i risultati dell'esperimento in questione potrebbero valere anche per gli esseri umani e fornire informazioni utili su come trattare i disturbi mentali che possono verificarsi durante l'adolescenza. A tal proposito lo stesso Matthew Paul ha, infine, concluso dichiarando: "Questo rappresenta un risultato sorprendente perché tendiamo a pensare che gli ormoni sessuali siano responsabili dei cambiamenti che osserviamo durante l'adolescenza, ma la nostra ricerca suggerisce il contrario. Questi risultati sono importanti anche per la salute mentale degli adolescenti: comprendere i meccanismi che sono alla base dello sviluppo adolescenziale fornirà informazioni utili sui motivi per cui durante questo periodo della vita si presentano così tanti disturbi mentali".

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