A quanto pare gli Uomini di Neanderthal erano anche un popolo di navigatori che è andato più volte "in crociera" nelle isole del Mediterraneo; o almeno questo è quanto hanno dimostrato le numerose scoperte di utensili in pietra lungo le rive di alcune isole greche e risalenti a circa 130.000 anni fa, raccolte sulla rivista Science e presentate in questi giorni durante il congresso della Society for American Archaeology da diversi gruppi di ricerca guidati da Tristan Carter, della McMaster University, da Thomas Strasser, del Providence College, e da Curtis Runnels, della Boston University. In pratica si tratta di una nuova scoperta che ha sbalordito gli esperti perché indica che i Neanderthal avevano i mezzi tecnologici e cognitivi per navigare ed in questo hanno preceduto l'uomo moderno. Al riguardo John Cherry, della Brown University, ha commentato: "Finora si pensava che non ci fosse stata gente di mare fino alla prima età del bronzo. Ora stiamo parlando di Neanderthal navigatori. È un cambiamento piuttosto sorprendente". In sostanza i più antichi resti di una nave risalgono a 10.000 anni fa e sono stati scoperti nei Paesi Bassi; mentre si ipotizza che gli spostamenti via mare, (sia dell'Homo erectus, giunto in Indonesia un milione di anni fa, sia degli Homo Sapiens arrivati in Australia 65.000 anni fa), sarebbero dovuti al caso: secondo le varie ipotesi, questi uomini sarebbero stati trascinati in mare e sarebbero stati trasportati lontano aggrappati a dei tronchi forse per colpa di uno tsunami. Tuttavia adesso le scoperte fatte sulle coste del Mediterraneo suggeriscono una navigazione intenzionale, in quanto riguardano più siti. Praticamente, come già anticipato, il tutto ha avuto inizio nel 2008, quando sono stati scoperti centinaia di utensili in pietra di 130.000 anni fa, nel villaggio di Plakias sull'isola di Creta. Da allora tale scoperta ha spinto molti archeologi a setacciare la regione, fino a quando non sono state trovate asce e lame in selce anche in altre isole limitrofe, a cominciare da Naxos, Cefalonia e Zante: si tratta di strumenti che risultano essere uguali a quelli fabbricati dai Neanderthal durante il Musteriano, un periodo storico compreso tra 200.000 anni e 50.000 anni fa. A tal proposito Curtis Runnels ha, infine, concluso ammettendo: "Abbiamo severamente sbagliato i calcoli. Se i nostri risultati hanno ragione, i mari dell'epoca erano più navigati di quanto pensassimo".
A quanto pare gli Uomini di Neanderthal erano anche un popolo di navigatori che è andato più volte "in crociera" nelle isole del Mediterraneo; o almeno questo è quanto hanno dimostrato le numerose scoperte di utensili in pietra lungo le rive di alcune isole greche e risalenti a circa 130.000 anni fa, raccolte sulla rivista Science e presentate in questi giorni durante il congresso della Society for American Archaeology da diversi gruppi di ricerca guidati da Tristan Carter, della McMaster University, da Thomas Strasser, del Providence College, e da Curtis Runnels, della Boston University. In pratica si tratta di una nuova scoperta che ha sbalordito gli esperti perché indica che i Neanderthal avevano i mezzi tecnologici e cognitivi per navigare ed in questo hanno preceduto l'uomo moderno. Al riguardo John Cherry, della Brown University, ha commentato: "Finora si pensava che non ci fosse stata gente di mare fino alla prima età del bronzo. Ora stiamo parlando di Neanderthal navigatori. È un cambiamento piuttosto sorprendente". In sostanza i più antichi resti di una nave risalgono a 10.000 anni fa e sono stati scoperti nei Paesi Bassi; mentre si ipotizza che gli spostamenti via mare, (sia dell'Homo erectus, giunto in Indonesia un milione di anni fa, sia degli Homo Sapiens arrivati in Australia 65.000 anni fa), sarebbero dovuti al caso: secondo le varie ipotesi, questi uomini sarebbero stati trascinati in mare e sarebbero stati trasportati lontano aggrappati a dei tronchi forse per colpa di uno tsunami. Tuttavia adesso le scoperte fatte sulle coste del Mediterraneo suggeriscono una navigazione intenzionale, in quanto riguardano più siti. Praticamente, come già anticipato, il tutto ha avuto inizio nel 2008, quando sono stati scoperti centinaia di utensili in pietra di 130.000 anni fa, nel villaggio di Plakias sull'isola di Creta. Da allora tale scoperta ha spinto molti archeologi a setacciare la regione, fino a quando non sono state trovate asce e lame in selce anche in altre isole limitrofe, a cominciare da Naxos, Cefalonia e Zante: si tratta di strumenti che risultano essere uguali a quelli fabbricati dai Neanderthal durante il Musteriano, un periodo storico compreso tra 200.000 anni e 50.000 anni fa. A tal proposito Curtis Runnels ha, infine, concluso ammettendo: "Abbiamo severamente sbagliato i calcoli. Se i nostri risultati hanno ragione, i mari dell'epoca erano più navigati di quanto pensassimo".
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