Realizzato un composto mineralizzato che potrebbe rigenerare lo smalto dentale.


Si sa, l'erosione dello smalto dentale e della dentina, (ossia il tessuto osseo che arriva fino alla polpa), è un problema che colpisce milioni di persone in tutto il mondo e che può causare dolore o addirittura la perdita del dente stesso. Tuttavia presto una soluzione alquanto originale potrebbe arrivare da un gruppo di ricerca della Queen Mary, University of London, che durante uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications ha creato un composto mineralizzato potenzialmente in grado di far ricrescere sia lo smalto che la dentina. In pratica si tratta di un cosiddetto materiale bio-inspirato, ovvero una sostanza sintetica la cui struttura, le cui proprietà o le cui funzioni mimano quelle dei vegetali o degli animali: in questo caso sono state utilizzate alcune proteine per controllare e guidare il processo di mineralizzazione volto a ripristinare l'assetto del dente. In pratica, come risaputo, lo smalto, (ossia la parte più esterna del dente), è una delle sostanze più dure del corpo umano: questo strato funge da scudo e resiste agli sforzi della masticazione, all'acidità di cibi e bevande ed a temperature molto elevate. Inoltre la sua durezza è dovuta al fatto che è costituito dall'idrossiapatite, un particolare minerale composto in gran parte di calcio, appartenente al gruppo degli apatiti, di colore giallo pallido, e che è anche il principale componente della dentina e di tutti i tessuti ossei. Tuttavia il passare del tempo, le cattive abitudini alimentari, una predisposizione familiare ed altri fattori possono causare, appunto, l'erosione dello smalto dentale, che una volta perso non ricresce più. In sostanza per trovare una soluzione a questo problema gli scienziati inglesi sono ricorsi ad un particolare sistema per far crescere il minerale apatite, simile a quello che compone lo smalto, strutturato in nanocristalli, (vale a dire cristalli delle dimensioni dei milionesimi di millimetro). Tra l'altro per avviare e favorire il suo sviluppo gli studiosi si sono serviti di specifiche proteine dette "intrinsecamente disordinate", in quanto, a differenza di altre, si dispongono nello spazio in maniera non fissata ed irregolare. Per di più grazie anche alla loro adattabilità, tali proteine interagiscono con il minerale e ne promuovono l'espansione: così facendo si è notato che i nanocristalli, allineati ed organizzati in prismi microscopici, crescevano dando vita a strati dal diametro decine di micrometri, i quali, se messi insieme, riempivano aree macroscopiche. Al riguardo Alvaro Mata, principale autore della ricerca, ha spiegato: "La scoperta chiave ha riguardato la possibilità di utilizzare proteine disordinate per controllare e guidare il processo di mineralizzazione su varie dimensioni. Attraverso queste modalità, abbiamo sviluppato una tecnica per far crescere in maniera semplice materiali sintetici che imitino una tale architettura, organizzata gerarchicamente, su ampie superfici e con la capacità di selezionare le loro proprietà". Ma non è tutto; gli scienziati hanno osservato anche che l'utilizzo di questo minerale fa sì che lo smalto sia resistente all'acido e che la sua durezza e rigidità contro la rottura possano essere opportunamente modulate. Inoltre, come hanno spiegato gli autori dello studio in questione, i nanocristalli minerali intrinsecamente ordinati possono crescere su superfici irregolari; il che li rende adatti per diverse applicazioni in medicina rigenerativa: in questo caso, appunto, la riparazione dello smalto dentale, della dentina e dei tessuti ossei. A tal proposito Sherif Elsharkawy, dentista nonché uno dei principali autori della ricerca, ha, infine, concluso dichiarando: "Potremmo sviluppare, ad esempio, bende resistenti che possono penetrare opportunamente, mineralizzare e proteggere i tubuli dentinali dei denti per combattere l'ipersensibilità dentinale".

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