Circa 180 anni fa durante un suo viaggio in Argentina Charles Darwin rimase impressionato nel trovare la cosiddetta "Mucca-Bulldog", una mucca un po' strana il cui muso ricordava, appunto, quello di un bulldog. Tuttavia adesso grazie alle più recenti tecniche di anatomia e genetica si è scoperto che si trattava di una razza di bovini molto rara ed ormai estinta: questo risultato si deve alla ricostruzione effettuata da un gruppo di ricercatori dell'Università del Nuovo Galles del Sud e dell'Università di Zurigo, guidati rispettivamente da Laura Wilson e da Marcelo Sanchez-Villagra, i quali ha raccolto i vari dettagli in un recente studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports. In pratica, come già anticipato, quella osservata dal padre dell'evoluzionismo era una razza di mucca unica, che nonostante la sua somiglianza con i bulldog, non soffriva degli stessi problemi di respirazione ed alimentazione che patiscono questi cani per la loro particolare anatomia. Al riguardo la stessa Laura Wilson ha affermato: "Pochi sanno che centinaia di anni fa è esistita davvero una mucca con la faccia da bulldog è esistita, chiamata niata"; mentre Marcelo Sanchez-Villagra ha aggiunto: "Nel nostro studio, abbiamo cercato di scoprire di più su alcune caratteristiche anatomiche e genetiche dell'animale. La nostra principale scoperta è che la niata era una razza taurina, unica tra i bovini". Entrando un po' più nei dettagli, Charles Darwin vide questo strano animale nel 1840, durante il suo viaggio nelle pampas argentine, e ne rimase così colpito da descriverne l'anatomia, (ponendosi domande sulla sua vera natura), e le relazioni con le altre specie di bovini. Ad ogni modo le analisi dei pochi scheletri conservati nel mondo hanno confermato l'idea di Charles Darwin che si trattasse di una razza vera e propria, con caratteristiche uniche del cranio. A tal proposito il ricercatore svizzero ha proseguito spiegando: "Fino a questo studio non è mai stato fatto alcun tentativo di utilizzare metodi nuovi ed utili per comprendere l'anatomia e l'evoluzione di questa peculiare mucca. Abbiamo utilizzato la genetica, l'imaging non invasivo e le analisi biomeccaniche ispirate all'ingegneria; tutti strumenti non disponibili ai tempi di Darwin". Mentre la ricercatrice australiana ha aggiunto: "Una vera razza è un tipo che è preservato nel tempo nelle sue caratteristiche e può essere distinto da altre razze; anche se si verificano incroci con altre razze. Ora sappiamo anche che niata era una razza taurina, unica tra i bovini per il suo muso corto ed il suo morso basso: un'anatomia che ha portato a differenze nel modo in cui funzionavano alcuni dei meccanismi di alimentazione". Difatti I ricercatori hanno anche utilizzato tecniche di modellazione computazionale all'avanguardia per verificare se la faccia corta influenzava il modo in cui la "Mucca-Bulldog" poteva masticare il cibo rispetto ad altri bovini, dimostrando che durante l'alimentazione questa sperimentava minori quantità di stress sulle ossa del cranio". Comunque sia la stessa Laura Wilson ha poi continuato dichiarando: "L'addomesticamento rispecchia fondamentalmente ciò che stiamo vedendo accadere nella selezione naturale, un'osservazione che ha affascinato e sfidato gli scienziati da Darwin. La niata rappresenta un esempio di estinzione delle razze rare. Comprendere gli aspetti della sua biologia consentirebbe agli scienziati di comprendere meglio in che modo le specie minacciate possono essere sostenute. Anche se in realtà non sappiamo perché questa mucca si sia estinta, (non esistono studi dettagliati sulla sua popolazione nel corso del tempo), possiamo fare buone ipotesi. Ora sappiamo che nonostante la sua singolarità la niata era in grado di mangiare e vivere come qualsiasi altra mucca. La sua estinzione non è stato quindi il risultato dell'essere inadatta, ma invece avvenne parallelamente all'intensificazione dell'allevamento del bestiame e alla ricerca della razza ottimale. Ciò significa che sono state sfruttate sempre meno razze e molte si sono estinte"; mentre lo Marcelo Sanchez-Villagra ha, infine concluso sottolineando: "Questo è accaduto con molte specie di animali domestici, che ha portato ad una diminuzione della diversità genetica e morfologica negli animali più vicini alle nostre vite".
Di seguito alcune immagini:
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